La Fondazione Inarcassa si rinnova ma è un treno in corsa
Si è insediato lo scorso 3 novembre il nuovo Consiglio direttivo della Fondazione Inarcassa che ha nominato presidente l’ing. Franco Fietta e suo vice l’ing. Andrea De Maio. A completare la nuova squadra l’arch. Cinzia Prestifilippo, l’arch. Sergio Martinelli, l’arch. Cesare Senzalari, l’arch. Mauro Trapè e l’ing. Gaetano Vinci che hanno preso il posto del team guidato dall’ing. Egidio Comodo, alla guida dal maggio 2017. La continuità viene garantita dall’esperienza nel Consiglio precedente dell’ing. Vinci.
I neoeletti, nel raccogliere l’eredità di tre anni di attività molto intensi, oggi devono affrontare nuove sfide, da un lato, dovute al naturale mutamento del contesto economico- normativo e, dall’altro, all’emergenza Covid, i cui effetti si sono manifestati in maniera ancora più evidente sui liberi professionisti.
Il percorso Il nuovo Consiglio Direttivo ha però già tracciato la strada e sta muovendo i primi passi perché la Fondazione Inarcassa continui ad essere punto di riferimento autorevole e luogo di confronto e dibattito dei temi riguardanti la libera professione di architetto e ingegnere.
Il percorso muove dai compiti previsti chiaramente nello Statuto, ma anche dal primo indirizzo ricevuto dal Comitato Nazionale dei Delegati nella recente riunione dello scorso 15 ottobre, che ha voluto sottolineare come “decisamente prioritaria l’attività di lobbying promuovendola con tutte le risorse necessarie”; questo è il primo obbiettivo da sviluppare non nell’accezione peggiore del termine, una deriva in senso clientelare e corruttivo nelle relazioni con il sistema politico, ma come la normale e chiara concertazione che la nostra categoria, spesso dimenticata e bistrattata, deve avere con i decisori politici nel nostro interesse ma anche in quello del cittadino.
Successivamente ha anche preso posizione su un tema che vede sempre più interessati gli studi dei nostri professionisti. La crisi prima e un importante incentivo fiscale applicato senza una corretta valutazione poi ha reso sempre più frammentate, piccole e inefficienti le strutture degli ingegneri e architetti liberi professionisti. Ha chiesto quindi che la Fondazione “sostenga uno sviluppo dell’attività professionale degli associati più efficiente e moderna, con attenzione alle forme aggregate”. È evidente come una professione che richiede sempre maggiore preparazione e specializzazione debba pensare ad essere sviluppata all’interno di un team di specialisti, che vadano anche oltre la preparazione delle singole lauree tecniche. Solo così il lavoro potrà raggiungere livelli di efficienza e competitività che consentano di superare questo difficile momento.
Infine in tema di efficacia dell’operatività dell’ente il Comitato chiede una revisione delle attività in corso “per dare maggiore efficacia agli investimenti, concentrandosi su quelle più efficienti per i suoi scopi.” Il riferimento è alle risorse messe a disposizione che nei loro limiti devono essere correttamente massimizzate negli effetti.
Non si parte però da un foglio bianco, paragonando la significativa eredità lasciata dalla precedente governance ad un treno in corsa, si vede che molte attività sono operative e altre in fase di sviluppo, ma tutte su binari ben definiti. Ad esempio ad ottobre è stata celebrata la “3° Giornata Nazionale della prevenzione sismica” con numerosi eventi ed occasioni formative, dove molti di questi eventi e iniziative si sviluppano poi nel mese di novembre. È chiaro quindi che nel salire sul treno in corsa, operazione già di per sé impegnativa e rischiosa, è necessario un grande impegno fin da subito. Quindi l’attività di progettazione e revisione, se necessaria, potrà svilupparsi solo in un arco di tempo più ampio.
Obbiettivi e attività Per raccogliere la sfida è stata colta l’occasione di una fresca sentenza del TAR della Lombardia n. 2044 del 30 ottobre 2020, per trasmettere il nostro primo comunicato stampa a difesa di una corretta valutazione dei corrispettivi dei tecnici liberi professionisti che molto semplicemente riprende un proverbio: “chi più spende meno spende”. Il significato è molto semplice, chi spende di più e acquista beni o servizi affidabili e di qualità ha molte meno probabilità di andare incontro a disagi e problematiche che porteranno a ulteriori spese, rendendo vano il risparmio iniziale.
Negli obbiettivi quindi si mantiene fisso il bersaglio principale, quello del lobbying che si deve sviluppare in diverse direzioni. Partendo dallo slogan “Una testa, un lavoro!” che rappresenta la volontà di avere riservato, quali liberi professionisti architetti e ingegneri, esclusivamente in questa condizione, il compito di progettare e dirigere i lavori, mentre notoriamente nel mondo dei dipendenti pubblici, i compiti si confondono sempre più. Il compito di programmazione e controllo, di per sé complesso e impegnativo, si confonde con quello progettuale anche generando potenziali ed evidenti conflitti di interesse. Questa attività del tecnico dipendente pubblico genera inefficienze se svolta all’interno della struttura pubblica, ma ancora più problematica è se svolta in forma privata.
Altro filone di intervento riguarda il concetto dell’equo compenso, ma che oggi più che mai anche alla luce della recente sentenza del Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 4 luglio 2019, deve andare nella direzione di introdurre dei significativi limiti minimi ai compensi. Questo anche perché è evidente la debolezza contrattuale dei nostri professionisti all’interno dell’attuale squilibrato mercato dei servizi di progettazione.
Sono poi di interesse per l’attività di lobby le norme che interessano direttamente la nostra professione, tanto per citarne due più attuali: il Codice dei Contratti ed il Superbonus.
Anche l’aspetto fiscale deve essere preso in considerazione per avere un fisco non penalizzante e che generi una concorrenza equilibrata e leale tra diverse modalità di svolgimento della professione. Infine sarà necessario lavorare per avere, come richiesto sopra anche dal CND, strutture professionali più moderne ed efficienti in relazione agli aspetti organizzativi ed economici, questo attraverso revisioni normative specifiche.
Lobby non sarà solo questo. Come è già stato fino ad oggi, sarà sviluppata anche attraverso tante altre attività che contribuiscono per vie trasversali. Pensiamo alla comunicazione, che deve operare per rafforzare l’immagine dell’ingegnere e dell’architetto libero professionista.
Con lo stesso spirito e nella stessa direzione vanno le attività di servizio più o meno diretto verso i professionisti iscritti. Significativo ed esemplificativo quello di contrasto ai bandi irregolari, reso, ove possibile, più efficiente mediante la collaborazione con i Consigli Nazionali.
Anche iniziative ed eventi importanti, operano su più fronti; vi sono attività capaci di muovere diversi stake holder oltre ad architetti e ingegneri, penso ad esempio alla partecipazione all’EXPO di Dubai (ormai nel 2021) o alla Giornata Nazionale della prevenzione sismica.
Dove quest’ultima dovrà necessariamente avere un’evoluzione ed adeguamento in riferimento innanzitutto al Covid-19 e alle norme sul Superbonus.
Saranno poi rivisti gli ormai tradizionali servizi agli iscritti nell’ottica di efficientamento richiesto dal Comitato Nazionale dei Delegati, tra questi i corsi formativi on-line (che tanto successo hanno avuto in tempi di lockdown) e le convenzioni che potranno svilupparsi ulteriormente.
I risultati futuri Tutto questo sfidante lavoro da parte del nuovo Consiglio Direttivo non potrà che avvenire se non grazie ad una struttura snella ma sempre più esperta e motivata, con un impegno continuo garantito dai consiglieri e con il supporto e la supervisione degli organi di Inarcassa; in particolare del Consigliere di amministrazione con specifica delega, l’ing. Stefano Sapienza.
Per valutare i risultati bisognerà però avere la pazienza di attendere gli effetti della rettifica del tracciato dei binari che, per consentire la corsa del treno della Fondazione, non potrà avvenire che ad una certa distanza temporale. ■
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