Scegliamo bene l’RC professionale
Per noi architetti e ingegneri, non è possibile progettare senza avere un'assicurazione sulla responsabilità civile professionale. Questa affermazione è vera non solo perché risponde a una precisa disposizione legislativa, ma perché nella nostra professione ci assumiamo talmente tanti rischi, che riuscire a limitarne alcuni è un dovere non solo verso noi stessi, ma verso le nostre famiglie, verso i committenti e tutta la collettività.
Sebbene tutto ciò appaia ovvio, i problemi nascono subito dopo aver scelto un’assicurazione o magari aver deciso di cambiarla; lo stesso, se decidiamo di approfondire la conoscenza dell'argomento. Decidere è difficile. In nostro aiuto può venire un corso specifico di aggiornamento oppure un articolo su una rivista, ma spesso restano dubbi. Dopo aver letto nel dettaglio i testi delle polizze, le cose non sono più così chiare come apparivano un momento prima. È il motivo per cui molti iscritti si fidano delle polizze proposte dai loro Ordini, dai Consigli Nazionali o da Inarcassa, anche se, a dire il vero, talvolta non è sufficiente a garantirli da sorprese nel malaugurato caso in cui debbano accedere alla copertura assicurativa.
Proviamo dunque a chiarire alcuni aspetti delle clausole delle polizze che appaiono particolarmente ostici, facendo riferimento alla RC professionale in convenzione con Inarcassa, stipulata con la società Assigeco quale coverholder degli assicuratori Lloyd’s di Londra, dopo l’espletamento di una gara comunitaria con procedura aperta a tutto il mercato.
Per una prima conoscenza della specifica polizza rimandiamo alle pagine dedicate sul sito internet www.inarcassa.it, nella sezione dedicata ai servizi in convenzione.
Iniziamo dal regime di copertura definito “claims made”. Quasi, se non tutte le polizze attualmente sul mercato delle RC professionali, adottano questo metodo che si discosta concettualmente da quello, ad esempio, delle RC auto. Questo regime comporta una particolarità che entra in gioco all’inizio del contratto e che, a differenza di quanto ritenuto da alcuni, non va a tutelare l’assicurato ma la compagnia assicuratrice. Si tratta della necessità di denunciare subito le richieste di danno pregresse e tutte le situazioni che potenzialmente possano dar luogo a risarcimento assicurativo, le quali, proprio in quanto note, non possono essere coperte dalla nuova polizza. Chiaramente, dal punto di vista dell’assicuratore, la presenza di queste richieste pregresse rende il nuovo cliente più rischioso e quindi il premio da corrispondere maggiore. Oltretutto, se la polizza prevede l’obbligo di produrre questa dichiarazione ad ogni rinnovo annuale, il contratto assicurativo potrebbe nascondere più di un trabocchetto, sia perché l’assicuratore può adeguare il premio in funzione delle segnalazioni, sia perché a una distrazione del cliente nel non comunicare “tutti i fatti e le circostanze che potrebbero portare a una richiesta di danni” può corrispondere il diniego della copertura per i fatti dimenticati.
La nuova convenzione RC professionale Assigeco/Inarcassa risolve il problema riconoscendo la continuità di anno in anno e anche con la precedente convenzione; dovranno essere segnalati solo l’importo dei sinistri liquidati (esclusi tutti quelli denunciati, ma non risarciti, compresi quelli cautelativi e/o riservati). Questo anche perché alla scadenza non viene emessa una nuova polizza, ma un’appendice di incasso.
Con le polizze claims made si pone un altro problema: cosa avviene nel momento in cui termino la mia attività? Devo continuare a mantenere in piedi la polizza e pagare vita natural durante?
In questo caso nella convenzione stipulata da Inarcassa si prevede una garanzia postuma decennale a un prezzo preconcertato forfettario.
Da non sottovalutare un’altra condizione prevista nella polizza in Convenzione, che al momento della sua entrata sul mercato italiano rappresentava una assoluta novità. La polizza garantisce la copertura anche per i casi in cui è prevista la ‘responsabilità in solido’; lo stesso CNI in una circolare del 10 ottobre scorso ha sottolineato l’importanza di questo genere di copertura. Questo aspetto non è noto a molti professionisti ingegneri e architetti e si verifica generalmente nel caso in cui si sia chiamati a rispondere di un danno a un’opera, ad esempio in qualità di direttore lavori assieme al costruttore. Se, per sfortuna, quest’ultimo fosse nel frattempo fallito o impossibilitato a pagare il danno e qualora fosse riconosciuta anche solo una frazione limitata di responsabilità in carico al direttore lavori, egli dovrebbe risarcire al danneggiato l’importo intero. In tal caso, infatti, l’assicurazione rifonderebbe solo la percentuale di importo riconosciuta in fase di giudizio. In tale ambito, risulta evidente il valore di una polizza che copra il danno complessivo in evenienze come quelle prospettate.
La copertura in regime “all risk” differenzia ancora la RC professionale Assigeco/Inarcassa da molte altre di vecchia concezione, ricomprendendo tutte le attività legate alla nostra professione, escluse solo quelle che sono descritte in apposita lista. Questo aspetto è migliorativo rispetto alle polizze che, al contrario, coprono solo quanto specificatamente espresso, giacché l’elenco, per quanto esteso, può tralasciare facilmente qualche attività non individuabile in fase di stipula.
Ma vi sono altre interessanti condizioni. La copertura assicurativa infatti è stata ampliata introducendo ulteriori forme di garanzia legate alla perdita di reddito e al Cybercrime, oltre alla possibilità di adire un’apposita commissione paritetica tra Inarcassa e gli assicuratori. Tutti i dettagli possono essere consultati accedendo al sito dell’Associazione.
Abbiamo messo in campo la nostra forza negoziale a favore degli associati per concretizzare condizioni assicurative di primario rilievo sia sotto un profilo tecnico sia tariffario, grazie all’esperienza maturata nei molti anni di convenzione con i diversi partner selezionati nel tempo e affinando le caratteristiche del prodotto assicurativo. Siamo convinti che i miglioramenti ottenuti da Inarcassa, insieme all’esperienza professionale di chi da ingegnere e architetto libero professionista si è interessato al tema, rappresentino una garanzia per i nostri associati.■
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