Al via il Sussidio per la Non Autosufficienza

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Dal 2024 tutele più ampie per iscritti e pensionati

Inarcassa liquida i primi sussidi di 300 euro mensili a favore di iscritti e pensionati che si trovano in una condizione di non autosufficienza e hanno bisogno di una assistenza continua nelle attività quotidiane. È la nuova frontiera di Welfare che l’ente ha voluto concepire per gli associati che guarda di più ai bisogni della fascia di popolazione più anziana.

In vigore il Regolamento Generale Assistenza: tutele più ampie per le persone anziane

Il censimento Istat 2022 ha accertato che l’Italia “perde popolazione e invecchia nonostante il contributo degli stranieri”. Basti pensare che oggi ogni 100 giovani under 15, si contano 193 over 65. Tale rapporto, che rappresenta l’indice di vecchiaia, nel 1971 era di 46 over 65 ogni 100 giovani under 15.
Se aggiungiamo la diminuzione delle nascite dovuta principalmente al calo della popolazione femminile nell’età convenzionalmente considerata fertile (dai 15 ai 49 anni), non si può che constatare che l’Italia sia un Paese di vecchi! Ma è anche un paese “per vecchi”? Il sistema Paese Italia è in grado di sostenere le esigenze di una popolazione sempre più anziana, con tutte le problematiche connesse che ne conseguono?
Le esigenze si palesano nella richiesta di servizi socio-assistenziali a supporto di persone sempre più anziane e delle loro famiglie:
• necessità di assistenza domiciliare e assistenza sociale integrata con i servizi sanitari;
• servizi sociali di supporto per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie.
Rispondere a tali necessità ha un costo per l’intera collettività e per lo Stato che deve necessariamente dare ascolto alle richieste sempre più pressanti sul fronte sanitario, assistenziale e di supporto per le famiglie che sono il primo presidio di assistenza sociale diretta a individui con difficoltà psico-fisiche e di conseguenza non autosufficienti.
Lo Stato può certamente impegnare e destinare fondi e risorse volti a sostenere economicamente le famiglie in difficoltà a causa della presenza di familiari con fragilità, vulnerabilità e non autosufficienza. Ma compito molto più arduo è la progettazione e realizzazione di modelli di supporto, nonché di strutture utilizzabili sul territorio nazionale.

Il Fondo Nazionale per la non autosufficienza
Con la legge finanziaria n. 296 del 27 dicembre 2006 è stato istituito, presso il Ministero della solidarietà sociale, oggi accorpato nel Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il Fondo nazionale per le non autosufficienze al fine di garantire l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti. Tali risorse sono aggiuntive rispetto a quelle che sono destinate dalle Regioni e dalle autonomie locali alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti. Il Fondo ha visto al suo nascere un primo stanziamento di 100 milioni di euro per l’anno 2007 ed ogni anno è andato ad aumentare, fino alla legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234) che ha stabilito che il Fondo abbia una dotazione di 200 milioni per il 2023, 250 milioni per il 2024 e arrivi a 300 milioni a decorrere dal 2025.
Nell’ambito delle riforme previste dal PNRR, con la legge 33 del 23 marzo 2023 sono state assegnate deleghe al Governo in materia di politiche per le persone anziane, con il compito di adottare uno o più decreti legislativi riguardanti:
• la materia dell’invecchiamento attivo, della promozione dell’inclusione sociale e della prevenzione della fragilità;
• la materia dell’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti;
• le politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane, anche non autosufficienti.
La prestazione universale destinata all’assistenza, che integra l’indennità di accompagnamento erogata alle persone non autosufficienti (euro 531 mensili per il 2024), è uno dei punti cardine previsti dalla legge delega 33/2023 che riforma le politiche a favore delle persone anziane. Il nuovo assegno di assistenza per anziani, previsto in via sperimentale per il biennio 2025-2026, è un sostegno finanziario di 850 euro mensili che sarà riconosciuto dal 1° gennaio 2025 agli anziani ultraottantenni bisognosi di assistenza e con ISEE sotto i sei mila euro. Tale importo sarà esente da imposte e dovrà essere utilizzato dalle famiglie per assumere regolarmente una badante o per acquistare i servizi da imprese qualificate nel settore dell’assistenza.
A copertura di questa iniziativa sono stati stanziati 250 milioni per il 2025 ed altrettanti per il 2026. Questi fondi, seppur importanti, non riescono comunque a coprire l’intera platea di anziani non autosufficienti che in Italia è stimata in 3,86 milioni di individui.

Le misure adottate da Inarcassa
Anche Inarcassa, Associazione che eroga prestazioni assistenziali, seppur nei confronti di una limitata categoria della popolazione, si è mobilitata per fare la sua parte nell’affiancare lo Stato, nel rispondere alle esigenze della sua platea di riferimento, ossia gli Ingegneri e Architetti liberi professionisti, che necessitano di particolare attenzione e sostegno.
Con l’introduzione del Regolamento Generale Assistenza (RGA) a partire dal 1° gennaio 2024 è stata introdotta per la prima volta una novità assoluta: il sussidio per la non autosufficienza, regolamentata negli articoli 43-48 del RGA. Il nuovo istituto è inquadrato all’interno delle prestazioni a sostegno della salute.
Il sussidio per la non autosufficienza si inserisce nella già importante offerta che Inarcassa propone agli associati per coprire momenti di difficoltà del proprio stato di salute o dei propri familiari, attraverso le coperture sanitarie di base e integrativa, oppure situazioni di difficoltà che si protraggono temporalmente, attraverso le forme assistenziali dell’indennità per inabilità temporanea assoluta, dell’assegno per i figli con disabilità, fino ai trattamenti per l’invalidità e inabilità permanente. Tale sussidio risponde alle esigenze di un’assistenza a lungo termine che Inarcassa ha previsto nel quadro delle tutele per la salute rivolte ai propri associati.
Viene riconosciuto agli iscritti e ai pensionati che al momento della domanda si trovino in uno stato di non autosufficienza riconosciuto in base ai requisiti previsti dall’articolo 1 della legge 11 febbraio 1980, n. 80 e s.m.i., la stessa norma che regola la concessione dell’Indennità di accompagnamento erogata dall’INPS.
Questa viene accertata quando le affezioni psico-fisiche di cui si soffre comportino:
a) impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;
b) oppure, una assistenza continua per compiere gli atti quotidiani della vita, come lavarsi, vestirsi, fare la spesa e prepararsi da mangiare in autonomia.
Il sussidio consiste in un assegno mensile, erogato in dodici mensilità, il cui importo è stabilito annualmente dal Consiglio di Amministrazione e deve trovare copertura nello stanziamento annuale di budget previsto per tutte le prestazioni assistenziali pari all’8% dei contributi integrativi. Per il primo anno di attuazione, il corrente 2024, è stato stabilito un importo pari a 300,00 euro mensili.

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Beneficiari gli Iscritti e i Pensionati Inarcassa

Possono beneficiare del sussidio gli iscritti o i titolari di pensione Inarcassa ai quali venga riconosciuto lo stato di non autosufficienza, insorto durante il periodo di iscrizione o successivamente al pensionamento, in possesso dei seguenti requisiti:
• essere in regola con gli adempimenti dichiarativi e contributivi nei confronti di Inarcassa;
• aver maturato almeno cinque anni, anche non continuativi, di iscrizione e contribuzione ad Inarcassa nei sette anni immediatamente antecedenti la presentazione della domanda, per coloro che hanno una età superiore a 40 anni;
• aver maturato almeno due anni, anche non continuativi, di iscrizione e contribuzione ad Inarcassa nei sette anni immediatamente antecedenti la presentazione della domanda, per coloro che hanno una età pari o inferire ai 40 anni;
• non essere titolari di pensione diretta di altro Ente.

Domanda telematica che può essere presentata anche da eredi o persone delegate

Per accedere al sussidio il professionista deve fare domanda telematica attraverso la piattaforma On line di Inarcassa nell’Area riservata dedicata agli associati. In caso l’avente diritto abbia un impedimento nel pre sentare la domanda, questa può essere inviata anche da un familiare o da altra persona che rappresenti il richiedente utilizzando l’apposito modello cartaceo disponibile nella sezione dedicata alla modulistica sul sito dell’Associazione (www.inarcassa.it). All’atto della domanda sarà richiesto di allegare la documentazione necessaria a certificare lo stato di non autosufficienza, precisamente il verbale rilasciato dalla commissione medica della struttura pubblica che ha accertato la necessità di assistenza continua per svolgere le attività indispensabili al vivere quotidiano.
Sussidio cumulabile con l’indennità di accompagnamento dello Stato
Il sussidio viene corrisposto dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda e, molto importante, è cumulabile con le prestazioni pensionistiche erogate da Inarcassa e con le prestazioni economiche assistenziali erogate da altri Enti o Istituzioni.
Non è riconosciuto sullo stesso arco temporale per il quale è corrisposta anche l’inabilità temporanea assoluta.


Accertamenti medici per verifica permanenza stato di non autosufficienza

L’importo del sussidio viene riconosciuto vita natural durante, ma Inarcassa può, in qualsiasi momento, richiedere documentazione medica aggiornata o disporre accertamenti medici diretti, avvalendosi del proprio sanitario di fiducia, finalizzati a verificare la permanenza dello stato di non autosufficienza, anche tenuto conto del giudizio di rivedibilità espresso dalla commissione sanitaria.
Nel caso emerga dagli accertamenti medici che lo stato di non autosufficienza non è più certificabile, Inarcassa provvede alla revoca del sussidio con relativa sospensione del pagamento, a partire dal mese successivo a quello in cui è stato accertato il recupero dell’autosufficienza.
Per ulteriori informazioni visitare il sito www.inarcassa.it o contattare il Call center al numero 02 91 97 97 00.

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