Riscopriamo la nobiltà dei materiali naturali

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L’esposizione di un tema per immagini, nell’esplicitarne soprattutto particolarità o elementi sconosciuti, ha il pregio di associare l’utilità dell’informazione alla versatilità della fotografia. A volte, tuttavia, il rischio che si affacci una sorta di deformazione professionale nella scelta dell’argomento può anche essere elevato. E, mettendo le mani avanti, la proposta scaturita durante la preparazione di questo numero, riguarda proprio una specifica tipologia costruttiva; ma, speriamo incontri comunque l’interesse dei lettori.
Senza avere la pretesa di indagare con un’analisi approfondita le proprietà di un materiale da costruzione in uso fin dall’antichità, sulla scia degli argomenti tecnici trattati nelle pagine della rubrica professione, proviamo a illustrare alcuni esempi di utilizzo della terra cruda in edilizia, un conglomerato di origine naturale a base di argilla e inerti, a volte additivato con fibre vegetali, che ha permesso di dare avvio ad una modalità costruttiva di largo impiego, che si è sviluppata nel tempo sia sotto forma di mattoni sia come impasto contenuto entro casseforme o interno a muri paralleli in mattoni, per la realizzazione di edifici, considerata la facilità di reperire in natura il materiale costitutivo.
Diffusa in diverse parti del mondo e in Europa, per la costruzione di case d’abitazione, scuole ed anche edifici di culto, la terra cruda rappresenta un’antica tradizione anche in Italia; contribuisce a mantenere vive tecniche costruttive di carattere locale, che riflettono l’identità dei luoghi, di cui mostriamo qui alcune realizzazioni significative.
Le opere edilizie realizzate con l’uso della terra cruda, oltre all’indubbia valenza storica, costituiscono un modello di manufatto ecosostenibile, per le proprietà conferite da questo materiale, naturale ed economico al tempo stesso. Buone caratteristiche termo-isolanti, elevata inerzia termica e isolamento acustico, attribuiscono all’edificio uno standard energetico di valenza apprezzabile, anche ai giorni nostri. A fronte dei fattori positivi evidenziati, in effetti le porzioni esterne delle murature esposte alle precipitazioni offrono una scarsa resistenza all’azione di dilavamento, che richiede frequente manutenzione e utilizzo di prodotti integrativi di protezione dal degrado; anche per questo motivo, queste costruzioni sono maggiormente diffuse in aree climatiche idonee.
Ci piace pensare a una nuova stagione di sviluppo per queste tipologie edilizie, in quanto classificabili nella gamma a basso fabbisogno energetico. Gli edifici in terra cruda, infatti, rispondono alle esigenze di riduzione dell’impatto ambientale sia dal punto di vista degli elementi costruttivi, soprattutto per l’assenza di cemento, sia dal punto di vista dei ridotti consumi di energia; dunque, potrebbero costituire una componente tecnica da valorizzare, a favore della transizione ecologica.
 

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