Per una mobilità che sia davvero sostenibile
“Garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società,” costituisce di per sé un paradigma assoluto, uno spontaneo principio di saggezza. Se però procediamo nella lettura, per completare quanto stabilisce l’obiettivo del Consiglio Europeo, “minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni negative sull’economia, la società e l’ambiente,” otteniamo la definizione di mobilità sostenibile, approvata nel 2006 dal Consiglio Europeo e riportata nella strategia europea in materia di sviluppo.
Come accade per tutti i modelli, in un corretto processo complessivo di crescita il contenuto di un fondamento logico determina un effetto naturale, che prima o poi con l’auspicio delle proprie potenzialità va oltre, richiede nuovi traguardi, ulteriori vantaggi, con un minor dispendio di risorse, per ottenere condizioni di maggiore benessere. Qualsiasi attività umana richiede un’interazione con il mondo esterno, per questo a lungo andare sta a noi agire nel modo più opportuno e consapevole, non solo per raggiungere un obiettivo, ma soprattutto affinché le ripercussioni del nostro operare siano rispettose del contesto in cui viviamo.
Nell’attuale momento storico, tra gli obiettivi verso cui puntare l’attenzione per la salvaguardia dell’ambiente, il raggiungimento di una mobilità sostenibile rappresenta senza alcun dubbio una delle maggiori priorità, non più procrastinabile. Il sistema che coinvolge i mezzi per lo spostamento delle persone e il trasporto delle cose è certamente al centro della ricerca di modelli di sviluppo che comportino un drastico cambio di rotta negli indirizzi da intraprendere a tutti i livelli.
I risultati dei rilevamenti (fonte ISPRA, 2017), diffusi dal Ministero dell’Ambiente, registrano per il trasporto stradale valori che rappresentano il 23% delle emissioni totali di gas serra (e il 60% di questo volume inquinante è attribuibile alle autovetture), il 50% delle emissioni di ossidi di azoto e il 13% delle emissioni di particolato.
Nell’ambito delle misure promosse per la riduzione delle emissioni derivanti dal settore dei trasporti, che oltre a essere inquinanti determinano anche effetti climalteranti, in linea con gli obiettivi nazionali e comunitari, con il Decreto Ministeriale n. 8 del 19 gennaio 2015 è stata affidata alla Divisione II della Direzione Generale per il Clima e l’Energia la competenza nella gestione di temi riguardanti: Città sostenibili, mobilità sostenibile e mobility management; Promozione della mobilità sostenibile e della riduzione dei consumi nel settore dei trasporti; Redazione e supporto alla predisposizione di accordi con enti locali e soggetti privati in materia di mobilità sostenibile. A tal fine sono stati predisposti programmi di finanziamento e accordi con istituzioni, enti di ricerca e stakeholder, per attuare i provvedimenti necessari in linea con le raccomandazioni comunitarie. Comunque, è opportuno ricordare che ogni piccolo nostro impegno, in questa prospettiva, contribuisce a raggiungere numeri significativi.■
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