PNRR, Prospetto Nuovi Risultati Raggiunti
È questo il terzo contributo per un’ulteriore disamina del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in cui ci soffermiamo sui risultati del programma che l’Italia ha messo in campo per un’adesione all’iniziativa proposta dall’Unione Europea, finalizzato alla ripartenza economica ad ampio spettro nel continente
GENERALITÀ
Dal 2021, l’Italia prende parte all’iniziativa di portata storica, promossa dal Consiglio dell’Unione Europea (UE), volta a sostenere la ripartenza dell’economia del continente, necessaria a superare lo strascico recessivo di una crisi economica seguita alla pandemia da Covid 19, indotta in massima parte dal rincaro delle materie prime e aggravata da pesanti ripercussioni negative sul piano energetico.
A fronte di una situazione economica ritenuta la peggiore dal dopoguerra, l’iniziativa del Consiglio UE si configura, pertanto, come misura congiunturale che ha preso il via con il provvedimento legislativo del 21 luglio 2020 e si è concretizzata grazie al programma di aiuti a sostegno dei Paesi membri denominato Next Generation EU (NGEU).
Un contesto, pertanto, in cui il provvedimento economico è stato individuato quale veicolo operativo privilegiato, con uno stanziamento complessivo di 750 mld di euro, di cui 390 mld per sovvenzioni a fondo perduto, ripartito tra i Paesi dell’Unione per il finanziamento dei progetti e la realizzazione degli interventi previsti nel proprio Recovery Plan.
A tutti gli effetti, dunque, si tratta di uno strumento di natura finanziaria che, come sappiamo, nella versione elaborata e costruita su misura da e per il nostro Paese, è denominato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che dispone inizialmente di uno stanziamento pari a 191,5 mld di euro, di cui 122,6 erogati sottoforma di prestito e 68,9 come sovvenzioni, a fondo perduto. Dal punto di vista finanziario, l’Italia è il Paese dell’UE, con l’importo di fondi a disposizione più elevato in valore assoluto, essendo assegnataria della componente più rilevante dell’NGEU.
Il progetto che ne consegue consente di assicurare un ambito d’azione caratterizzato da molteplici aree di intervento – supporto economico, assetto normativo, opere impiantistiche e infrastrutturali – con cui attuare il programma italiano di investimenti pubblici mirato ad affrontare consapevolmente le problematiche connesse a: sostegno dell’economia, attenzione ai servizi, alla salute e alla salvaguardia dell’ambiente, in particolare.
Tra le esigenze più impellenti, come sappiamo bene, è prioritario ricordare l’eliminazione di emissioni inquinanti in atmosfera e il contrasto al surriscaldamento terrestre dovuto all’incremento di gas a effetto serra, principalmente anidride carbonica e biossido di azoto.
Non a caso il primo dei 6 pilastri su cui è strutturato il Piano è la Transizione verde che, attraverso l’individuazione delle priorità e delle conseguenti azioni risolutive, ha come obiettivo il contrasto ai cambiamenti climatici.
PROSPETTO RIASSUNTIVO
Finalità, contenuti
Nel n. 4/2022 del nostro periodico abbiamo introdotto e illustrato il provvedimento nelle linee identificative e programmatiche essenziali, come argomento selezionato per il Fil Rouge fotografico. Tuttavia, la rilevanza che caratterizza l’impegno economico disponibile e l’interesse per la scelta ad ampio spettro di Riforme e di Investimenti hanno confermato l’opportunità di un approfondimento. Così, con uno spazio adeguato, la tematica è stata ripresa con un approfondimento nel n. 1/2023, addentrandoci nel complesso programma di interventi attraverso una illustrazione generale del Piano che identifica le finalità, i contenuti e i punti cardine di un’iniziativa che abbiamo definito di portata e ambizioni inedite.
Passandone in rassegna gli aspetti salienti, sono stati descritti gli interventi individuati e le funzioni del sistema-paese coinvolti nelle fasi di attuazione; sono emersi in tal modo elementi che evidenziano il carattere olistico della struttura organizzativa, che un’iniziativa di tale portata richiede, considerato il ragguardevole ventaglio di ambiti decisionali e strutture operative coinvolti, con il supporto dei mezzi stanziati per raggiungere il Traguardo, ad es. l’opera pubblica realizzata e valutarne l’Obiettivo fissato, ovvero il risultato atteso dall’intervento realizzato, entro la scadenza stabilita, per la completa riuscita del programma formulato.
Principio ispiratore e assi strategici, i punti cardine del Piano
Il principio ispiratore del Piano, proposto dall’Unione Europea per l’attuazione di provvedimenti normativi, interventi programmatici di sviluppo in fasi temporali successive, opere infrastrutturali e iniziative culturali, è stato adottato a seguito di passaggi parlamentari sulla base di tre assi strategici per lo sviluppo del Paese: Digitalizzazione, e innovazione di processi, prodotti e servizi; Transizione ecologica e Inclusione sociale, la cui approvazione da parte del Consiglio dell’UE è datata 13 luglio 2021.
Strutturato, nella forma costitutiva, in 6 Missioni, 16 componenti, 63 Riforme, 134 Investimenti, e 43 Ambiti d’intervento, il Piano è sostenuto dai 6 pilastri del programma NGEU: Transizione Verde; Trasformazione digitale; Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; Coesione sociale e territoriale; Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale;Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani.
Condizione necessaria per ottenere l’erogazione delle risorse stanziate per ciascuna delle iniziative da adottare, investimento da effettuare e intervento da realizzare, è il conseguimento in tempi certi di precisi Milestone - Traguardi e Target - Obiettivi, nell’ambito del finanziamento disposto per la Missione o Componente di riferimento.
L’INTEGRAZIONE DEL PIANO
Con il decreto-legge 113/2024 vengono introdotte nuove regole, per semplificare le procedure di erogazione delle risorse per il finanziamento degli strumenti operativi, agevolare gli affidamenti e il pagamento dei lavori, accelerare l’esecuzione degli interventi, le verifiche e i controlli propedeutici all’erogazione dei finanziamenti e rendere rapido il pagamento.
Ma, l’aggiornamento principale riguarda l’incremento delle aree tematiche interessate; viene infatti arricchito il panorama strategico del Piano, con l’introduzione della Missione 7 - REPowerEU nel panel degli interventi, in cui trovano ampio spazio Riforme e Investimenti riguardanti le reti di distribuzione e trasmissione, aventi precise finalità, che costituiscono il settimo pilastro di sostegno al programma NGEU. In particolare, gli ambiti di intervento riguardano: la riduzione della domanda di energia, attraverso l’aumento dell’efficienza energetica; la creazione delle competenze per la transizione verde nei settori pubblico e privato e la promozione di catene di valore dell’idrogeno e delle energie rinnovabili, attraverso misure che agevolino l’accesso al credito e ai crediti d’imposta.
L’integrazione nel programma iniziale, arricchito dalla nuova Missione 7, ha richiesto l’integrazione dell’impegno finanziario, che ha portato lo stanziamento complessivo per l’attuazione del PNRR a 194,4 mld di euro. Costituito ora da 7 Missioni, il Piano si caratterizza per la molteplicità e la rilevanza dei contenuti, che spaziano in un insieme di 16 Componenti, 63 Riforme, 143 Investimenti e 43 Ambiti d’intervento, a cui sono destinati i finanziamenti suddivisi nelle rispettive aree di intervento e, come ogni programma che si rispetti, oltre a attività e mezzi, fissa tempi certi per il conseguimento dei relativi Traguardi e Obiettivi.
LA FASE SUCCESSIVA DEL PROGRAMMA DI INTERVENTI
Assolto il primo resoconto relativo ai Traguardi e Obiettivi raggiunti con gli interventi realizzati nel nostro Paese dal 13 luglio 2021, data di approvazione del PNRR, al 31 dicembre 2022, a distanza di due anni, durante i quali l’argomento ha conservato un livello primario di attenzione importante, riguardo alle iniziative con finalità pubbliche, riteniamo che l’argomento sia meritevole di un updating.
In questa nuova illustrazione aggiorniamo i risultati ottenuti in termini di Riforme e Investimenti, portati a termine nei tre semestri da gennaio 2023 al 30 giugno 2024.
LE PRINCIPALI INIZIATIVE DEL PIANO PORTATE A TERMINE
Alla luce dello sviluppo operativo e dell’integrazione apportata al programma con la nuova Missione 7, che porta a 7 i Pilastri su cui poggiano le piattaforme tematiche, caposaldo di attuazione del Piano, ripercorriamo di seguito i passaggi, le caratteristiche operative e i risultati delle molteplici iniziative sviluppate in progetti, attuate in opere e valutate nei risultati ottenuti, rispetto agli obiettivi richiesti dal Piano. Data la specificità delle iniziative programmate e la pluralità delle forme e dei tracciati di attuazione previsti per i singoli provvedimenti, da concretizzare e adottati attraverso Riforme e/o Investimenti, si rende opportuno esplicitarne i contenuti nell’attuale stato d’avanzamento del Piano.
Relazione semestrale PNRR
Lo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è contenuto nella Relazione che la Corte dei conti (Cdc), con cadenza semestrale, elabora e trasmette al Parlamento con i dati raccolti dal sistema Informativo della Ragioneria Generale dello Stato sulla piattaforma delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato – ReGiS.
La preparazione del documento avviene sulla base dell’analisi di dati, materiale informativo e con specifiche istruttorie rivolte alla Struttura di Missione PNRR della Presidenza del Consiglio dei ministri e alle Amministrazioni titolari degli interventi programmati.



L’attuazione semestrale del PNRR
Nel primo semestre 2024 il grado di attuazione del PNRR ha raggiunto il 43%, e ottenuto ulteriori 39 obiettivi conseguiti, grazie alle riduzioni significative del tempo necessario all’aggiudicazione delle opere – circa il 10% per la regolazione dei contratti pubblici – il lusinghiero riscontro registrato nelle procedure con l’adozione del Piano. In linea con il cronoprogramma stabilito anche i dati parziali raccolti nel 2° semestre 2024.
Andamento della spesa sostenuta
Lo stato d’avanzamento del programma finanziario evidenzia scostamenti della spesa sostenuta alle scadenze concordate, rispetto alla previsione, secondo i dati al 30 settembre riportati nella Relazione e gli importi erogati hanno superato la soglia dei 57,7 mld, il 30%delle risorse del Piano, pari al 66% circa della previsione per l’intero 2024.
Altro incremento della spesa di 12,6 mld è rilevato nei primi 9 mesi del 2024, rispetto al valore complessivo del 2023, pari a circa 45,1 mld, che a sua volta rappresenta il 30% della previsione dell’intero anno; dati che evidenziano l’impegno necessario per i soggetti coinvolti di assicurare la realizzazione delle iniziative progettuali, garantendone il completamento nei tempi previsti.
Come riportato nella Relazione della Corte dei Conti, sono 72 gli interventi di riforma funzionali ad ottenere gli obiettivi di ripresa e resilienza, con il 63% raggiunto nel 1° semestre 2024, che porta al completamento degli obiettivi europei da raggiungere.
Nell’ipotesi di conseguimento dei 17 obiettivi associati a Riforme, previsti nel 2° semestre 2024, si completerebbe la quota di iniziative prevista del 66%. E con il 6% degli Investimenti completati, suddivisi nelle Missioni del Piano; tra questi, si evidenziano i più congeniali alla nostra attività e consoni agli interessi professionali. ■
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