Le ciclabili e l'architettura

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L’emergenza Coronavirus e gli alti tassi di inquinamento delle città italiane impongono cambiamenti radicali nell’organizzazione dei trasporti e dell’urbanistica. Dopo anni in cui le metropoli italiane hanno cercato – talvolta invano – di potenziare il trasporto pubblico, l’emergenza sanitaria obbliga ora le amministrazioni a cambiare approccio. Bus, tram e metropolitane non sembrano oggi i mezzi più idonei per affrontare l’eventuale seconda ondata di contagi. La soluzione ecologica e salutare è quella di incentivare l’utilizzo della bicicletta. Il governo ha approntato il cosiddetto Bonus biciclette che consente di ottenere un sostanzioso sconto sull’acquisto. Ma quello che manca, soprattutto nel centro- sud, sono le infrastrutture: piste ciclabili e stazioni di scambio con adeguati parcheggi. Un modello da seguire è certamente quello dei paesi del nord Europa, dove la cultura della bicicletta è così radicata da aver trasformato il modo stesso di viaggiare non solo all’interno delle realtà urbane, ma anche tra città. In Germania, per esempio, è stata recentemente completata una vera e propria autostrada delle bici tra Essen e Duisburg. In Olanda, Belgio e Danimarca le piste ciclabili sono diventate vere e proprie opere di architettura contemporanea. In Olanda, è stata recentemente realizzata la ciclabile Roosegaarde - Van Gogh bicycle path. Nei pressi di Eindhoven sono stati realizzati, dall’artista Daan Roosegaarde, 600 metri di una particolarissima pista nell’ambito di un itinerario ciclabile lungo 335 km che attraversa i luoghi in cui visse il pittore. Il fondo della ciclabile è realizzato con pietre colorate che di notte si illuminano. Un omaggio alla famosa opera “Notte Stellata” di Van Gogh. In Belgio nella regione del Limburgo sono state realizzate due ciclabili incredibili: una entra letteralmente in un lago viaggiando a pelo d’acqua. Un’altra consente di pedalare tra le cime degli alberi. Nella città di Copenaghen, invece, un “serpente” di acciaio e asfalto (Cykelslangen) “vola” sopra i canali e consente alle bici di spostarsi agilmente per la città. A queste (e ad altre) bellissime e particolari ciclabili è dedicato il fil rouge fotografico di questo numero.
 

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