Emergenza Covid-19 Le azioni intraprese da Inarcassa per il personale

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L’Associazione ha tutelato la sicurezza dei lavoratori pur garantendo i servizi attraverso uno smart working efficace
Per far fronte all’Emergenza Covid-19, Inarcassa ha messo in campo lo smart working, avvalendosi dell’elevato grado di digitalizzazione e dematerializzazione dei propri processi. Garantendo la sicurezza del proprio personale, l’Associazione ha assicurato la massima resilienza e continuità operativa dei servizi a favore dei propri iscritti. Questo approccio ha consentito all’Ente di assicurare ai propri iscritti i servizi previdenziali e assistenziali, in una fase in cui proprio le attività straordinarie di assistenza sono state di rilevante importanza sociale.
Nei giorni precedenti al lockdown Inarcassa, nel giro di pochi giorni, ha approntato e implementato le condizioni tecnologiche e organizzative per rendere possibile una connessione da remoto della quasi totalità dei lavoratori. L’attività di implementazione e attivazione dello smart working è stata condotta con tempestività ed efficacia. Tutto questo è stato possibile anche grazie al clima di collaborazione di tutto il personale che ha intrapreso questa avventura dello smart working con entusiasmo, garantendo risultati soddisfacenti.
 

 
Il differente approccio al lavoro che ha portato le persone ad attivare “uffici” nelle mura domestiche ha avuto delle ricadute elevate anche in termini di gestione, richiedendo un innalzamento del livello di responsabilizzazione individuale e collettiva ed un orientamento più spinto sugli obiettivi.
 
In questo periodo le persone hanno dato un grosso contributo alle attività di Inarcassa. È stato così possibile, oltre alla proficua gestione delle attività ordinarie, assicurare la positiva gestione delle attività straordinarie previste (rinnovo elettorale, gestione degli organi da remoto, attività progettuali di innovazione e cambiamento connesse al piano strategico) e impreviste (interventi di assistenza a favore dei professionisti).
Superata velocemente la messa a regime dello smart working, Inarcassa ha puntato inoltre a gestire con continuità tutte le iniziative programmate comprese quelle correlate alla formazione del personale.
È stato utile attivare una riflessione specifica sulla gestione delle risorse e sulle sue specifiche caratteristiche, in una fase complessa come questa connotata dal cosiddetto “distanziamento sociale” che ha reso i rapporti umani e lavorativi più complessi.
Ci sono state anche iniziative di solidarietà da parte del personale, che attraverso il proprio CRAL ha devoluto, in coincidenza della Pasqua, prodotti alimentari alla Protezione Civile - incaricata della distribuzione alle varie associazioni benefiche del Lazio per esprimere la vicinanza alle famiglie più bisognose e, in particolare, ai loro bambini, che in maggior misura risentono delle difficoltà legate al grave momento emergenziale.
Nonostante un quadro economico complesso e drammatico, l’Associazione ha persino tenuto fede agli impegni di assunzione, consentendo l’ingresso, a fronte di un lungo percorso selettivo, di sei brillanti risorse che possiamo definire “interfunzionali”, impegnate in un percorso di sviluppo in ambito istituzionale, il cui inserimento risponde a un progetto di crescita ed evoluzione delle competenze dell’Ente, in una fase connotata da un forte ricambio generazionale.
Il governo ha prorogato fino al 15 ottobre lo stato di emergenza sanitaria. Dall’inizio della pandemia, il livello di attenzione sulla sicurezza e salute dei lavoratori è rimasto alto, ma le condizioni di gestione sono cambiate. L’Associazione ha approntato tutte le condizioni organizzative e materiali per un graduale rientro in sede in piena sicurezza. La percezione dei lavoratori in questo senso è positiva. Certo, rimangono in piedi le difficoltà che hanno connotato questo periodo. È necessario ora affrontare le preoccupazioni individuali connesse a particolari condizioni di “fragilità” individuale, alla gestione dei figli minori e di familiari “fragili”, alla necessità di spostarsi in una grande città come Roma con mezzi pubblici affollati. Di tutto ciò Inarcassa si è fatta carico in questi mesi. Ma ora bisogna guardare avanti con fiducia e positività.
Nella speranza che l’emergenza sanitaria cessi definitivamente, possiamo dire di avere appreso molto da questa esperienza e di volerne fare buon uso. Dopo questa esperienza il lavoro nell’Ente diverrà più “ibrido”, con coesistenza di prestazioni rese in sede e di prestazioni rese da remoto. Entrambe le forme di prestazione hanno punti di forza e punti di debolezza. Integrando i vantaggi di entrambe le forme di lavoro genereremo un vantaggio stabile per Inarcassa, e per tutti gli associati.

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