Getta il sasso nello stagno!
Il titolo della 18esima edizione è alquanto emblematico per comprendere l’intento che ha guidato la Biennale di Venezia nell’organizzazione della Mostra Internazionale di Architettura 2023. Presentata come Il laboratorio del futuro, l’apertura della manifestazione poggia sulla solida base della certificazione di neutralità carbonica, ottenuta dalla Biennale nel 2022 per tutte le proprie manifestazioni svolte durante l’anno, grazie alle misure adottate per la riduzione delle emissioni di CO2. La componente più rilevante dell’impronta di carbonio complessiva per le manifestazioni, infatti, è legata alla mobilità dei visitatori, verso i quali La Biennale è impegnata anche nel 2023 in una campagna di sensibilizzazione per raggiungere la neutralità carbonica.
L’impegno dispiegato nella comunicazione a tutti i livelli nel contrasto ai cambiamenti climatici tocca ormai ogni attività, sia per sensibilità spontanea sia per imposizione normativa; componente essenziale è la consapevolezza, che in massima parte si ritiene ormai raggiunta ma, purtroppo, come spesso accade nelle scelte epocali, è seguita dalla lentezza nella decisione di agire.
Forse, il ripetersi di eventi climatici estremi e, soprattutto, dei conseguenti effetti disastrosi, ha reso inaccettabili comportamenti troppo orientati all’attendismo inconcludente e appare sempre più evidente la necessità di adottare con urgenza idonei provvedimenti. Così come, d’altra parte, è altrettanto noto, quanto sia indispensabile l’esempio accreditato dall’efficacia di nuove conoscenze scientifiche. E, di certo, i mezzi disponibili per la loro divulgazione non mancano, compreso il coinvolgimento del pubblico, anche attraverso una Mostra di Architettura come la Biennale, che la curatrice Lesley Lokko ha definito “un agente di cambiamento”.
Lasciamo a Voi gli approfondimenti sul tema e affidiamo alle immagini la forza della suggestione.■
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