Terremoto: servono azioni preventive e serie sul patrimonio edilizio
"Come architetti e ingegneri liberi professionisti chiediamo a gran voce che si inizi finalmente a porre mano realmente al nostro territorio e al nostro patrimonio per consentirne la messa in sicurezza e la riqualificazione". È questo il nocciolo di diverse interviste rilasciate da Andrea Tomasi, Presidente della Fondazione Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti iscritti a Inarcassa a proposito del tragico terremoto che ha colpito il Centro Italia. Per Tomasi non è più possibile attendere gli eventi e piangerne gli effetti. “L’Italia è un Paese a rischio sismico: si intraprenda un’azione diagnostica e sistematica che interessi tutto il territorio nazionale e si applichi la normativa vigente”. C’è dunque la necessità di ricostruire adeguatamente il patrimonio andato distrutto, ma accanto a questo intraprendere un’azione diagnostica per la messa in sicurezza che interessi l’intero territorio nazionale. “E se è vero – ha aggiunto Tomasi – che il terremoto negli ultimi cinquant’anni ha causato un costo di 140 miliardi di euro, aggiungo che ha soprattutto causato migliaia di vittime. Non si può consegnare un bene comune come la sicurezza all’imprevedibile, l’Italia è un Paese a rischio sismico e da società moderna non possiamo attendere gli eventi e piangerne gli effetti. Per questo serve “un’azione preventiva, articolata e seria, unica risposta concreta e responsabile che il Paese richiede”. ■
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