Settima Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica: arriva l’annuncio del Ministro Musumeci di un Piano Nazionale
Nella splendida cornice di Palazzo Wedekind a Roma, si è tenuta lo scorso 17 dicembre la settima edizione della Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, l’evento co-organizzato insieme al Consiglio Nazionale degli Ingegneri e al Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Con il patrocinio di Inarcassa, Ministero della Protezione Civile e le Politiche del Mare, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Reluis, Ingegneria Sismica italiana, ed Enea, la settima edizione ha fissato l’obiettivo di contribuire ad accrescere ulteriormente l’attenzione dei cittadini e delle Istituzioni sui temi della prevenzione e contenimento del rischio sismico al fine di rafforzare il dibattito pubblico e supportare, con riflessioni, idee e proposte le scelte del Legislatore nella definizione delle misure di messa in sicurezza del patrimonio edilizio. Se nelle passate edizioni sono state poste le basi per il graduale consolidamento della partnership con i principali attori istituzionali impegnati nelle politiche di prevenzione sismica, la settima edizione ha sollecitato l’attenzione dei presenti in sala, della stampa e degli stakeholder, sull’analisi dei costi indiretti dei terremoti e lo stato del patrimonio edilizio italiano. Uno studio, presentato a Palazzo Wedekind, che ha preso in esame tre sismi distruttivi – Valle del Belice, Friuli-Venezia Giulia e Irpinia – e per ciascun evento ha analizzato quattro distinti fattori: effetti sul PIL, occupazione, incidenza demografica e impatto sui beni culturali. Partendo dal dato relativo all’ammontare delle spese sostenute dallo Stato dal 1968 ad oggi per gli interventi in emergenza e per la ricostruzione post sisma (oltre 135 miliardi di euro, dei quali 20 miliardi dovrebbero essere spesi ancora fino al 2047) lo studio ha raffrontato l’eventuale costo degli interventi necessari per la mitigazione del rischio sismico sull’intero territorio nazionale.
Un obiettivo certamente ambizioso al quale la Fondazione Inarcassa ha lavorato per lunghi mesi attraverso importanti collaborazioni e interlocuzioni istituzionali. A partire dal Protocollo d’Intesa siglato a ottobre 2024 con la Struttura Commissaria le Sisma 2016, volto a implementare specifiche attività di formazione e di comunicazione per la formazione di esperti nel campo della prevenzione del rischio sismico e assicurare il supporto necessario alle attività tecniche di ricostruzione dei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici del 2016-2017. Senza dimenticare la partecipazione attiva al Gruppo di lavoro sulla prevenzione sismica promosso dal Ministero della Protezione Civile e le Politiche del Mare.
Cinque appuntamenti, da marzo a settembre 2024, di confronto con il Ministro Nello Musumeci, la struttura dedicata del suo Ministero e i più importanti stakeholder impegnati sulle politiche di prevenzione sismica, tra cui il Dipartimento Casa Italia, Sigea, INGV, ANCE, RPT, con i quali condividere puntuali proposte concentrate su tre livelli di attenzione: fase della conoscenza; istituzione del fascicolo del fabbricato; progressivo obbligo di assicurazione. Due esperienze molto significative che la Fondazione Inarcassa ha voluto condividere con i presenti in sala, invitan do a relazionare, tra gli altri, proprio il Ministro Nello Musumeci e il Commissario Sisma 2016 Guido Castelli. E proprio dal palco della settima edizione della Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica il Ministro ha annunciato il nuovo Piano nazionale per la prevenzione sismica, un “programma che parte con la dotazione di 250 milioni di euro, destinato a durare almeno 10 anni, con l’obiettivo di replicare questa cifra ogni anno”. Particolare attenzione sarà data alle aree più esposte al rischio, ha ribadito il Ministro, a partire dalle infrastrutture pubbliche, quindi scuole, edifici ospedalieri e strutture strategiche, soprattutto in caso di calamità. Un messaggio chiaro e forte, rilanciato dal Commissario Castelli, che ha sottolineato la necessità di uno sforzo europeo in termini di debito comune, almeno tra quei Paesi che sul continente condividono la caratteristica della sismicità. Un annuncio, dunque, quello del Ministro salutato con viva soddisfazione e ottimismo da tutti i presenti, a partire dallo scrivente.


Il Piano, infatti, sarà un’importante occasione per la messa in sicurezza di diversi edifici pubblici e per i professionisti di svolgere la loro funzione sociale, mettendo a disposizione le loro competenze al servizio della collettività. Un tema sul quale proprio in apertura dei lavori, per i consueti saluti istituzionali, il Presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro, è intervenuto per ricordare che “investire nella sicurezza significa investire nella formazione, nelle risorse, negli architetti e ingegneri liberi professionisti”. All’intervento del Presidente Santoro sono seguiti i saluti istituzionali anche di Domenico Perrini e Massimo Crusi, rispettivamente presidenti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, che da sette anni insieme alla Fondazione Inarcassa promuovono la campagna di sensibilizzazione sul tema della prevenzione sismica. Sette edizioni lungo le quali – come dicevamo in apertura – si è gradualmente consolidata la rete di attori istituzionali che accompagnano i Consigli Nazionali e la Fondazione Inarcassa nel processo di consapevolezza, da parte di cittadini e della politica, che la prevenzione se ben programmata non è un costo ma un investimento per il futuro del Paese.


Tra gli attori istituzionali con i quali in questi anni si è consolidata questa sinergia e visione comune, non potevano certo mancare il Dipartimento della Protezione Civile, in rappresentanza del quale è intervenuta Paola Pagliara, Direttrice dell’Ufficio Attività tecnico-scientifiche per la previsione dei rischi, e il Dipartimento Casa Italia, con la partecipazione del Capo della struttura di Governo, il Cons. Luigi Ferrara. Per tirare le fila delle proposte da tradurre in azione politica e normativa, sono intervenute la Onorevole Erica Mazzetti e la Senatrice Raffaella Paita, in videomessaggio. La chiusura dei lavori è stata affidata al prof. Mauro Dolce, Presidente di Reluis e del Comitato tecnico scientifico della settima Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, lo stesso Comitato dal quale sono successivamente stati definiti gli ambiti di intervento del ciclo di tre eventi formativi sui temi della sicurezza e della prevenzione sismica che si è realizzato tra i mesi gennaio e febbraio scorsi. ■
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