L’importanza del “rendere conto” Il bilancio di esercizio 2017
Nato in sordina e con funzione di rendiconto sommario (le prime compagnie per azioni lo citano nei loro Statuti) il bilancio, in origine, non era disciplinato né dal diritto né da regole contabili.La consapevolezza della sua importanza da parte del diritto societario tarda ad arrivare e il legislatore italiano ha avuto, all’inizio, un atteggiamento a dir poco “distratto” a riguardo. Bisogna attendere il 1991 per l’introduzione, in attuazione di una direttiva europea, di regole stringenti sui conti annuali. Ma dobbiamo arrivare alle soglie 2000 per il riconoscimento giuridico della funzione di informazione imparziale che il bilancio oggi riveste.
Un compito che assolve nei confronti di tutti gli interessati (soci, creditori, partecipanti agli utili, potenziali creditori, risparmiatori), ai quali descrive il patrimonio sociale nella sua composizione qualitativa e quantitativa e nel suo valore attuale. Racconta, inoltre, qual è stata l’entità degli utili o delle perdite di esercizio e fornisce assicurazioni sull’integrità del capitale. Solo recentemente si è affermato il concetto di accountability associato, in ambito pubblico, a immagini di cambiamento e di riforme. Complici la crisi di legittimazione della pubblica amministrazione, la crescente tensione fra risorse disponibili e bisogni da soddisfare, l’attenzione al controllo della spesa pubblica, i processi di privatizzazione che hanno interessato il settore pubblico. Ma cos’è esattamente l’ accountability? Al di là delle definizioni accademiche, è sufficiente pensare alle parole con le quali il Presidente Giuseppe Santoro ha presentato il bilancio di esercizio di Inarcassa 2017.
“ Il bilancio che oggi consegniamo alla collettività – spiega Santoro – è espressione dell’intera Governance di Inarcassa. Del contributo fattivo e costante del Comitato Nazionale dei Delegati chiamato, attraverso l’Asset Allocation , a definire le strategie di protezione del capitale, protagonista dell’evoluzione e titolare delle scelte necessarie per il perseguimento della Mission dell’Associazione; del Consiglio di Amministrazione che trasforma le strategie in indirizzi operativi creando la migliore sinergia, e dei Comitati che lavorano per rafforzare la correlazione tra strategie e aspettative.” È un invito che il Presidente di Inarcassa rivolge all’intera collettività degli stakeholder affinché, nel leggere il bilancio, si soffermino non solo sui numeri ma anche sulle azioni e i sui valori che li sorreggono: trasparenza, etica, strategia, programmazione. Un’esortazione frutto della consapevolezza di dover “fare” e di dover dar conto di quanto si è fatto. Utilizzando termini di matrice anglosassone, possiamo dire che si tratti di un mix di Responsability e Accountability.
La lettura degli eventi attraverso i numeri: il bilancio di esercizio I bilanci “dei numeri”, come oggi vengono chiamati i tradizionali rendiconti annuali, pagano lo scotto di essere considerati documenti aridi e riservati a un pubblico di “addetti ai lavori”. In altre parole: poco comprensibili. Per di più, a fronte dell’ormai elevatissimo livello raggiunto dalle tecnologie molto spesso, anche tra gli operatori economici, ciò che fa la differenza è la qualità del servizio che i bilanci tradizionali stentano a rappresentare. Questo ha favorito la proliferazione di nuovi “genus”: dai bilanci sociali a quelli di missione, da quelli di genere a quelli di mandato che tipicamente nascono per consentire letture che non riportino esclusivamente la vista economica. Ma dall’oggettività dei numeri non si può prescindere; tant’è che la progressiva diffusione del Report integrato è sintomo dell’esigenza di integrare la rendicontazione aziendale comunicando le performance finanziarie, ambientali, sociali e di governance attraverso un unico bilancio annuale.
La lettura di un rendiconto tradizionale può risultare tuttavia meno complicata se sono chiari quali sono i messaggi che il documento può esprimere e dove è possibile rintracciarli. Immaginiamo di soffrire di un disturbo visivo da dovere correggere e di entrare, per questo motivo, in un negozio di ottica. Troveremo la risposta ad ogni esigenza: lenti per presbiti se il nostro problema sta nella capacità di veder bene da vicino, lenti per miopi se la nostra difficoltà è la distanza e lenti per astigmatici se invece abbiamo un problema di “messa a fuoco”. Immaginiamo ora di dover leggere un bilancio e di essere affetti da tutti e tre i disturbi: presbiopia, miopia e astigmatismo. Nessun problema perché il bilancio, attraverso la sua struttura, ci fornisce gli “occhiali” per vedere ogni elemento. Il conto economico, che racconta la storia di un anno, ci permette di vedere bene da vicino. Con lo Stato Patrimoniale, che descrive l’accumulo dall’inizio dell’attività alla data di chiusura del bilancio, ci permette di “correggere” la nostra miopia sul lungo periodo. Con il rendiconto finanziario, che descrive la capacità della gestione di autofinanziarsi, migliora la nostra “messa a fuoco”. È evidente, quindi, che solo con la lettura di tutti e tre i documenti avremo una visione chiara dello stato di salute di un’azienda. Vediamo ora cosa è accaduto in Inarcassa, iniziando dalla vista di breve periodo. Il 2017 si è chiuso con un avanzo economico di 614,8 milioni di euro rispetto ai 696,0 milioni di euro dell’anno 2016 e ai 435,4 milioni di euro del budget 2017. Si tratta di un risultato ottenuto attraverso la gestione di volumi oramai indubbiamente ragguardevoli. Oltre 168 mila iscritti vengono garantiti con l’erogazione di servizi di carattere assistenziale e sociale ai quali si aggiungono le iniziative mirate a sostenere la professione. Circa 32 mila famiglie ricevono ogni mese dalla loro Cassa una pensione, espressione dei principi solidaristici del loro sistema previdenziale. Un volume di contributi che, nel 2017, è stato pari a 1.080 milioni di euro a fronte di prestazioni istituzionali che, tra previdenza e assistenza, hanno raggiunto, nello stesso anno, i 649 milioni di euro. Ma cosa è successo ai numeri di lungo periodo? Uno sguardo allo Stato patrimoniale ci mostra che il Patrimonio dell’Associazione, cresciuto in misura corrispondente al risultato dell’anno, ha superato i 10 miliardi di euro, raggiungendo i 10.113 milioni di euro. La riserva legale continua ad essere quindi ben superiore alle cinque annualità previste dal D.Lgs. n. 509/94, con un rapporto di copertura che si attesta al valore di 16,68. La lettura del rendiconto finanziario, infine, dimostra la capacità della gestione dell’anno 2017 di autofinanziarsi.
La lettura dei numeri attraverso la mission: il bilancio tecnico Tuttavia, per chi opera nella previdenza, avere un visus perfetto non basta ancora. Tutelare il futuro dei propri associati richiede anche una capacità predittiva che i rendiconti annuali non hanno; ecco quindi che arriva in aiuto il bilancio tecnico. Due degli attributi fondamentali della previdenza e del welfare sono indubbiamente la sostenibilità e l’equilibrio di lungo periodo. In questo senso i risultati dei singoli anni assumono un valore ancora maggiore se proiettati nell’arco del medio-lungo periodo e i bilanci tecnici assolvono a questo compito dando evidenza del grado di solidità e della tenuta del sistema. I bilanci tecnici e le proiezioni attuariali in essi contenute consentono:
- di intercettare quei fenomeni che, pur apparentemente irrilevanti nel breve periodo (e quindi nei bilanci annuali) potrebbero nel mediolungo periodo rappresentare invece vere e proprie criticità;
- di analizzare quei fenomeni che, pur se significativi all’interno delle singole annualità, non avendo carattere strutturale non rappresentano, nel medio-lungo periodo, minacce per la tenuta del sistema.
Inarcassa, in base a quanto previsto all’interno del proprio ordinamento, ha predisposto il nuovo Bilancio Tecnico, rilevato al 31 dicembre 2016, documento che conferma, pur in un quadro meno favorevole rispetto alla precedente rilevazione, la sostenibilità di lungo periodo dell’Associazione. ■
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