Tutti i salmi finiscono in gloria
Da previdenzialisti, siamo costretti ogni giorno a districarci all’interno di una struttura normativa farraginosa, tra le più burocratiche d’Europa. E che fatica dover spiegare ai nostri iscritti, già oberati professionalmente da mille incombenze amministrative, che gli adempimenti cui Inarcassa è soggetta mutano con uno ‘stormir di fronde’ ad ogni cambio di stagione, inibendo di fatto iniziative e attività. Prendiamo ad esempio il Jobs Act dei lavoratori autonomi. Esso contiene norme tese a migliorare le tutele dal punto di vista contrattuale, fiscale ed assistenziale. Benissimo, abbiamo detto. Accanto a norme direttamente precettive, il provvedimento contiene un’importante delega al Governo per l’emanazione di decreti legislativi legati allo sviluppo della previdenza complementare e integrativa dei liberi professionisti. Ottimo, abbiamo ripetuto. L’obiettivo è ampliare il campo di azione delle Casse di previdenza che, con risorse ad hoc si potranno far carico, dopo le verifiche di sostenibilità attuariale e le autorizzazioni d’obbligo, di una ulteriore quota di welfare professionale. Fantastico, abbiamo esclamato. Peccato che la proposta di una Long Term Care a favore dei nostri associati non riscuota alcun favore presso i ministeri vigilanti dal lontano 2014.
Dal macro al micro, dai grandi sistemi alla vita quotidiana. Una recente indagine della confederazione dell'artigianato e della piccola e media imprenditoria (CNA), fa sapere che la burocrazia ‘costa’ alle imprese 22 miliardi ogni anno. Anche i nostri studi professionali di architetti e ingegneri - che altro non sono che piccole o piccolissime imprese – ne sopportano il peso, sia in termini di costi sia per dispendio di energie.
Noi privati siamo stati attratti nella P.A. ma in questa P.A. non ci riconosciamo. La pubblica amministrazione non ha bisogno di quantità ma di qualità. Servono impiegati e funzionari formati nelle scuole migliori del Paese, così come i civil servant inglesi arrivano da Oxford e Cambridge ed i grands commis francesi dall'ENA e dalle Grandes Ecoles. E una classe dirigente che sappia incarnare gli interessi generali e combatta per affermarli. È un compito lungo e difficile, a cui la politica ancora una volta si sottrae optando per la rincorsa ai facili consensi. Ad esclusivo beneficio di una traboccante e tentacolare burocrazia capace soltanto di generare immobilismo. Dobbiamo affidarci dunque alle intelligenze artificiali? Forse sì, se non vogliamo trasformare i nostri salmi in un requiem per il Paese. ■
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