La XIII edizione del Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza

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Si apre con nuove prospettive la Tredicesima edizione del Premio, che si assegnerà come di consuetudine nel Teatro Olimpico di Vicenza.
Il successo raggiunto da Dedalo Minosse e la sua crescente capacità di aggregare le forze che più rappresentano e interpretano la capacità produttiva, creativa e professionale dell’Italia, in un confronto internazionale sempre più ampio ha dato occasione a una serie di collaborazioni, che si sono configurate nelle molteplici specializzazioni e nei molteplici saperi, che concorrono alla realizzazione delle opere d’architettura e d’ingegneria in Italia, come nel resto del mondo.
Questa complessità e questa crescita hanno comportato un corrispondente interesse verso la manifestazione e la partecipazione di numerosi attori, ciascuno dei quali è portatore di specificità produttive, culturali, etiche e sociali.
Crediamo che a questo punto sia interessante operare una sintesi dei riconoscimenti che saranno attribuiti. Il regolamento prevede come sempre i quattro Premi Istituzionali: i due Premi Dedalo Minosse, over e under 40, attribuiti a committenti di qualsiasi Paese, che abbiano incaricato un architetto o ingegnere di qualsiasi Paese, over e under 40 e i due Premi ALA - Fondazione Inarcassa, over e under 40, attribuiti a committenti di qualsiasi Paese, che abbiano incaricato un architetto o ingegnere italiano, over e under 40.
In questa edizione si è aggiunto un quinto ulteriore riconoscimento ufficiale, attribuito dalla Fondazione Inarcassa. Un Premio che viene assegnato al committente che abbia saputo creare un’opera di eccellenza, nella quale emerge con particolare successo l’integrazione tra architettura e ingegneria. L’obiettivo è di contribuire al ricongiungimento di due attitudini e di due culture: quella compositiva e quella tecnologica, che nel corso dei secoli sono state spesso considerate come ambiti distinti e che di conseguenza hanno subito una progressiva scissione. Negli ultimi anni tuttavia, è maturata la consapevolezza della fondamentale unitarietà della disciplina, nella quale ormai convivono decine e decine di specializzazioni, che hanno reso non più aderente alla realtà la semplice suddivisione tra architettura e ingegneria. Di conseguenza molti corsi di laurea hanno ripreso la denominazione di “Architettura e Ingegneria”, riproponendo questa integrazione fondamentale, all’interno della quale troveranno posto tutte le professionalità.
Il premio speciale della storica main sponsor, Caoduro Lucernari è dedicato come sempre a opere ricche di effetti della luce naturale, soprattutto zenitale, che rendono gli ambienti, tanto domestici, quanto pubblici e di lavoro, più amichevoli e accoglienti. In corso di valutazione quest’anno anche il Premio Palladio, fondato dallo storico main sponsor Caoduro Lucernari negli anni ’80 del secolo scorso e successivamente affidato a Dedalo Minosse, dopo un periodo di sospensione. Questo premio viene assegnato ogni due edizioni, su invito del Comitato promotore, a un committente che si è distinto per un ruolo illuminato, reso evidente da una serie di realizzazioni effettuate in un arco di tempo almeno ventennale.
La XIII edizione segna anche l’inizio di una sinergia con la prestigiosa sezione di Confindustria, Federlegnoarredo, famosa a livello internazionale, in quanto organizzatrice del Salone del Mobile di Milano, che ogni anno rappresenta ed espone i massimi livelli qualitativi dei prodotti di arredo. La collaborazione dà l’avvio all’assegnazione di un nuovo riconoscimento speciale, intestato a Federlegnoarredo, che mira a valorizzare opere che uniscono alla qualità dell’architettura, la qualità del design degli interni.
Con la XIII edizione inizia anche la collaborazione con la Fiera Marmomac di Verona, la più importante rassegna internazionale del marmo e della pietra naturale.
In questo quadro Dedalo Minosse assegnerà un Premio speciale intestato a Marmomac, a un committente che si sia distinto per un’utilizzazione particolarmente felice e innovativa del marmo o della pietra naturale. Il premio vuole esaltare le caratteristiche costruttive ed espressive di questi sempre più preziosi materiali naturali, che accompagnano le realizzazioni architettoniche, dalle origini della preistoria fino ai giorni nostri.
Un ulteriore Premio speciale è intestato come di consueto alla ConfProfessioni, la Confederazione Italiana delle Libere Professioni, che riunisce tutte le professioni italiane ed è tra i principali sostenitori del Premio. Il riconoscimento vuole gratificare un committente, che abbia saputo meglio interpretare le opportunità dell’approccio interdisciplinare che caratterizza l’attività dei nostri tempi, realizzando un’opera di successo. Un ulteriore tradizionale riconoscimento è assegnato a committenti che hanno saputo produrre opere sostenibili, accessibili e di facile utilizzo per tutte le categorie di utenti, attraverso l’impiego di accorgimenti fondamentali, quali il Design for All e l’Universal Design, tecniche attraverso le quali si tende a rendere la Città effettivamente accessibile a “tutti”. Le caratteristiche dei progetti selezionati per questo specifico riconoscimento, son valutate da una commissione di specialisti, che integra la Giuria.
Anche il Premio Speciale ANCE Vicenza, rappresenta un riconoscimento importante, premiando i committenti di imprese italiane che si sono distinte per capacità realizzative e organizzative, collaborando in modo efficace con l’intero staff di progettazione e realizzazione dell’opera.
Un altro riconoscimento assai significativo è il Premio Speciale Stanislao Nievo, famoso scrittore e presidente della giuria nelle prime cinque edizioni, fino alla sua scomparsa. Questo premio valorizza i committenti che hanno saputo valorizzare espressioni architettoniche che appartengono a culture diverse da quella tecnologica che fa genericamente riferimento all’Occidente, contribuendo a dare risalto e speranze a un movimento internazionale di grande valore, che rischia di essere schiacciato dalla mancanza di risorse e dalla forza della tecnologia dominante.

Vicenza, Teatro Olimpico


Ancora il Premio vuole riconoscere e promuovere il ruolo delle amministrazioni pubbliche, quali soggetti decisori, che con la loro attività determinano in senso propositivo o limitativo, la realizzazione delle opere di architettura e in generale di trasformazione del territorio. Di conseguenza Dedalo Minosse attribuisce due premi speciali per le Amministrazioni che sono co-promotrici della manifestazione, a nome della Regione del Veneto che celebra i committenti di opere pubbliche di rilievo regionale, con un forte impatto infrastrutturale e sociale e il Premio Speciale della Città di Vicenza, che concede gratuitamente l’uso degli iconici luoghi palladiani, nei quali è celebrato il Premio.
Infine, vi sono le Segnalazioni Speciali degli altri Enti territoriali, quali la Provincia e la Camera di Commercio di Vicenza e della Giuria, che affiancano la manifestazione.
La Giuria è composta da personalità internazionali e interdisciplinari di altissimo profilo, composta da artisti, scrittori, giornalisti, filosofi, professionisti, architetti, ingegneri, imprenditori e committenti, che hanno sempre garantito indipendenza, competenza e obiettività nell’individuare i committenti meritevoli di riconoscimento. La valutazione è certamente sul valore formale e tecnico delle opere, ma si basa soprattutto sul processo virtuoso, che ha portato alla realizzazione di opere di qualità, nell’equilibrio degli apporti tra i vari attori coinvolti.
Il Premio infatti mira a riconoscere le realizzazioni in cui emergono rapporti equilibrati tra committente, architetto e gli altri professionisti coinvolti, evidenziando le capacità di utilizzare al meglio le competenze e le attitudini del composito staff che concorre alla realizzazione di opere di qualità.
La manifestazione, oltre che con la mostra dei progetti vincitori, allestita per due settimane nella Basilica Palladiana, si completa con il Forum della committenza: una serie di eventi, dibattiti e tavole rotonde sui temi attuali dell’architettura. Questi incontri mettono a confronto le esperienze e i diversi ruoli del committente, del progettista, dell’architetto, dell’ingegnere, del costruttore, del finanziatore e dell’amministratore pubblico.
L’obiettivo è trovare nuovi dinamici equilibri tra questi attori, creando una visione e una condivisione complessive dell’opera. La fattibilità e la qualità delle realizzazioni dipendono infatti dalla collaborazione tra tutti questi soggetti.
Si considera che la frequenza e la diffusione di opere di alta qualità, in un territorio o in uno Stato è uno degli indicatori non secondari, che permette di valutare con maggiore attendibilità, la qualità complessiva e l’efficienza di ciascun sistema-paese.

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