Inarcassa con i bambini La raccolta fondi per Casa Betania

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Nel periodo natalizio i dipendenti dell'Associazione si sono sfidati in una gara culinaria per aiutare una casa famiglia di Roma

Come da tradizione, a Natale i dipendenti Inarcassa si sono attivati, attraverso il Cral e in collaborazione con l’Amministrazione, per realizzare una raccolta fondi benefica attraverso la consueta sfida culinaria. Circa 35 dipendenti si sono sfidati a colpi di farina, mestoli e griglie nella Gara di Torte di Natale 2018, un momento di condivisione importante e una “scusa” per donare a chi ne ha più bisogno. Ogni impiegato ha realizzato una torta dolce o salata. I soldi raccolti grazie a questa sfida sono stati devoluti quest’anno a una casa famiglia di Roma, gestita dalla cooperativa L’Accoglienza.
 
Casa Betania, come una famiglia
Si chiama Casa Betania ed è stata fondata nel 1993 a Roma. Si tratta di una casa famiglia autorizzata dal Comune di Roma per l’accoglienza di sei bambini abbandonati.
Nasce dall’idea di alcune famiglie che, sul territorio della Capitale, faceva esperienze d’affido. Così l’associazione Famiglia Aperta, che coordinava le varie famiglie, decise di costituirsi in cooperativa. In 25 anni Casa Betania ha ospitato 140 bambini soli, ma anche 120 madri e donne incinte. Queste trovano accoglienza al piano superiore nella struttura denominata “Casa di Marta e Maria”. Entrambe le case famiglia svolgono il loro servizio sociale grazie all’entusiasmo di molti volontari e operatori, in base alle disponibilità di tempo di ciascuno e alle loro conoscenze e capacità. in questo modo, all’interno di un’organizzazione non gerarchica, le case famiglia si ispirano al modello di accoglienza di tipo familiare, per offrire a bambini e donne non solo un utile supporto, ma anche una vera e propria esperienza d’amore.
 
Storie “di passaggio” Casa Betania è un luogo ricco di storie come quella di Ramiz. La Casa è un posto dove i bambini sono “di passaggio”. Lo sanno bene i volontari, lo sa bene Marta Dolfini, volontaria presso la struttura che ha visto arrivare il piccolo Ramiz, si è affezionata a lui e poi lo ha visto andar via. “Il giorno in cui arrivò la coppia destinata ad accoglierlo lo ricordo molto bene. E come tutte le separazioni non è stato semplice da accettare”, spiega Marta. “Ma Marina e Mario (i due genitori affidatari) in realtà non mi hanno tolto nulla. Anzi, mi hanno fatto un regalo meraviglioso, quando mi hanno permesso di vederli crescere come famiglia. È stata la gioia più grande”. Marina e Mario si sono avvicinati a Ramiz con progressione. All’inizio trascorrevano qualche ora con il bambino e poi lo riportavano a casa Betania. “Una sera Ramiz quando ci vide andar via iniziò a piangere”, spiega la coppia. Ben presto arrivò il momento: “Lui ci prese per mano e non ci lasciò finché, saliti in auto, non lo sistemammo sul seggiolino. Al primo semaforo fece un applauso e ci disse ‘brava mamma, bravo papà’. E i nostri cuori ci arrivarono in gola”.
 
Gli altri progetti della cooperativa Le due case famiglia sono gestite dalla cooperativa sociale L’Accoglienza Onlus, nata nel 1990 per supportare proprio i volontari che avevano in mente la realizzazione di Casa Betania. La onlus, oggi, promuove anche altri progetti come tre case famiglia per bambini con disabilità grave, progetti di impresa sociale per l’inserimento lavorativo di donne povere ed emarginate. La cooperativa promuove, inoltre, servizi a sostegno della genitorialità come “Il Nido d’ape”, ospitato dalla parrocchia di San Fulgenzio in zona Balduina a Roma, ma anche l’affidamento familiare attraverso attività di raccordo tra le case famiglia e famiglie solidali. Per diventare volontario di Casa Betania è sufficiente visitare il sito web www.coopaccoglienza.it, prendere nota del primo appuntamento per nuovi volontari e telefonare alla segreteria per partecipare all’incontro. Ogni volontario mette a disposizione le sue conoscenze e le sue capacità. I volontari cucinano, stirano, si occupano di curare il giardini e di far giocare i bambini. Chi vuole aiutare la onlus, pur non avendo tempo, può supportarla attraverso bonifico bancario (IT76 A 05018 03200 000011196904) o anche attraverso la donazione del 5Xmille (Codice fiscale: 03896421009). 
 

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