Dagli speaker alle lampadine. Quando l’internet delle cose rende la casa “intelligente”
Se le smart city sono ancora un lontano miraggio, le smart home sono invece una piacevole realtà. Una casa nella quale, attraverso un’app attivata dall’altra parte del mondo, è possibile regolare la temperatura, accendere le telecamere, attivare un allarme o semplicemente accendere una lampadina. È il cosiddetto “internet delle cose”, cioè un ecosistema di oggetti che comunica con un hub e, attraverso questo, anche con il mondo esterno.
Sul mercato esistono già vari prodotti “smart” a prezzi tutto sommato abbordabili: termostati, lampadine, sensori di movimento, telecamere, serrature, interruttori, valvole, prese elettriche. Tutte “smart”. In realtà senza un “cervello” esterno, di “smart” hanno ben poco. Di fatto sono in grado di memorizzare comandi (piuttosto semplici) e di comunicare con un gateway che di fatto gestisce questi oggetti secondo una programmazione oraria (spesso modificabile in remoto) e una programmazione condizionale (if-else). Quando avviene un determinato fenomeno, per esempio la temperatura diminuisce sotto i 21 gradi, il termostato attiva la caldaia, se, però, c’è qualcuno in casa.
Le luci smart consentono di creare scenari piacevoli per i momenti di relax
L’internet delle cose sta avendo una sempre più ampia diffusione all’interno degli appartamenti grazie al successo dei cosiddetti “smart speaker”, altoparlanti non solo in grado di riprodurre musica dal web, ma anche di ascoltare comandi vocali e, in alcuni casi, di svolgere la funzione di gateway per gestire gli oggetti “smart”. Amazon, Google e Apple sono i tre giganti che stanno investendo moltissimo su questo settore. Grazie agli assistenti vocali in cloud, non è solo possibile dare comandi allo smart speaker, ma è possibile ricevere informazioni, notizie e feedback vocali piuttosto attendibili e sempre più naturali. Si può chiedere all’assistente vocale di riprodurre in una determinata stanza una canzone, oppure di riprodurre ovunque una musica rilassante. Si può anche chiedere all’assistente di accendere o spegnere una lampadina e addirittura di regolarne l’intensità e il colore. In questo modo è possibile creare nella propria casa effetti di luce suggestivi e ambienti più “caldi” nei momenti di relax. I principali smart speaker prevedono anche la creazione di scenari in cui vengono configurate le varie lampadine, ed eventualmente il termostato della caldaia, la musica e il feedback vocale. Basta quindi una breve frase per creare un’atmosfera. Se si utilizza uno smart speaker sviluppato da Amazon, per esempio, è sufficiente dire: “Alexa, buongiorno”. L’hub accende le luci, alza la temperatura della casa, alza le tapparelle, racconta una curiosità legata alla giornata che sta per iniziare, legge le notizie e ricorda gli appuntamenti del giorno. E quando si esce di casa, è sufficiente dire: “Alexa, sto uscendo” e l’hub spegnerà le luci e ridurrà la temperatura del termostato per consentire di risparmiare in energia. “Alexa” è il nome dell’assistente vocale di Amazon ed è una delle parole chiave di attivazione dello smart speaker sviluppato dall’azienda di Jeff Bezos. Le opzioni sono veramente molte e ci si può veramente sbizzarrire soprattutto quando le stanze di un’abitazione sono molte, utilizzando smart speaker aggiuntivi.
Uno smart speaker in ascolto
Amazon e Google hanno sviluppato smart speaker con hub integrato con un prezzo compreso tra i 100 e i 150 euro. Apple ha sviluppato un sistema più complesso al momento non disponibile in lingua italiana al costo di 300 dollari. Smart speaker ausiliari possono costare tra i 35 e gli 80 euro.
Raramente sono necessari lavori sugli impianti elettrici. Anche un’abitazione ristrutturata 20 anni fa può diventare “smart”. Per avere l’accensione e lo spegnimento delle lampadine (anche quelle più vecchie) attraverso i comandi vocali è sufficiente installare le prese intelligenti quando è necessario attivare abat jour o piantane. Per quanto riguarda lampadari o illuminazione da soffitto si può procedere con la sostituzione delle vecchie lampadine con lampadine smart a led a bassissimo consumo. Altrimenti si può optare per la sostituzione degli interruttori con sistemi “intelligenti” che però non consentono di regolare l’intensità e il colore della lampadina se questa non ha già le funzionalità richieste.
In fase di ristrutturazione o di progettazione degli interni di una casa, l’internet delle cose e gli assistenti vocali consentono all’architetto di immaginare scenari diversi negli stessi ambienti, con effetti di luce che consentano un maggior comfort visivo e relax. Inoltre, molte delle funzioni legate all’internet delle cose consente ai disabili e alle persone anziane di poter svolgere alcune mansioni semplicemente rimanendo seduti su un divano, comandando luci e la robotica casalinga come il robot aspirapolvere, attraverso lo schermo di un tablet, di un telefonino o attraverso l’assistente vocale. ■
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