Budget 2017: strategia e pianificazione

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Tempo di bilanci in Inarcassa. Ormai prossimi alla fine del 2016 e, quindi, alla rendicontazione delle azioni esperite e dei risultati raggiunti, con il mese di novembre si è chiuso il consueto appuntamento con il budget, attraverso il quale gli amministratori declinano le strategie e gli obiettivi di medio-lungo periodo… dell’anno che verrà.

Quello che a prima vista potrebbe sembrare un esercizio semplice e immediato in realtà è il frutto di un cammino complesso. Guardare il futuro con la lente dell’operatore previdenziale, che ha il compito di progettare al meglio l’avvenire della sua comunità, è qualcosa che va ben oltre il breve periodo.

Il bilancio di previsione, da solo, non basta e a supportarlo sono il Piano Strategico e l’Asset Allocation, dei quali incorpora scelte e contenuti. Contenuti che nel 2017, per gli attuali amministratori, devono tendere al conseguimento delle finalità istituzionali, al consolidamento del ruolo di Inarcassa quale punto di riferimento nel percorso professionale degli associati e al rafforzamento della sua posizione nel sistema degli investitori istituzionali, italiani e internazionali.

Il Piano Strategico è un documento triennale, attraverso il quale i vertici definiscono il proprio ruolo e quello dell’Associazione, alla luce degli obiettivi di mandato, ponendo le premesse per la declinazione di quelli annuali.

Il triennio 2017/2019, in linea con quanto già espresso nel precedente bilancio di previsione, vedrà infatti la governance e, conseguentemente, la struttura di Inarcassa, impegnate su quattro linee strategiche, i cui contenuti sono rappresentati all’interno del budget:

 

  • Dialogo e comunicazione
  • Previdenza e assistenza
  • Governance
  • Efficienza

 

 

Nel parafrasare non solo il titolo, ma anche i contenuti della famosissima canzone di Lucio Dalla, sorprende un po’ ritrovare temi affrontati oltre 35 anni fa all’interno del budget 2017 e, in particolare, della prima delle quattro linee strategiche precedentemente richiamate.

Ci si riferisce in particolare al passaggio in cui il cantautore bolognese, rivolgendosi all’amico lontano, esprime la volontà di scrivergli “più forte” per poterlo raggiungere, quasi alla ricerca di una comunicazione capace di abbattere tutte le barriere. Se in oltre 30 anni il tema delle distanze è stato fortemente ridimensionato dalla diffusione di internet, dei provider di posta elettronica e dei social network, quello del saper comunicare rimane invece attuale ed è su questo aspetto che gli amministratori puntano, attraverso una giusta commistione tra contatti virtuali e presenza fisica sul territorio. Altro tema indubbiamente attuale è quello del parlare a coloro che sono sempre pronti a giudicare ma mai capaci di prestare orecchio agli altri. Un tema che viene tradotto, all’interno della linea strategica dedicata al dialogo e alla comunicazione, nel saper ascoltare per comprendere le esigenze di chi abbiamo di fronte.

L’Asset Allocation Strategica rappresenta invece lo strumento attraverso il quale il Comitato Nazionale dei Delegati fissa annualmente i parametri di rischio/rendimento attesi per il quinquennio e la composizione del portafoglio.

Nel mese di ottobre 2016 sono stati stabiliti per il quinquennio 2017-2022, i seguenti parametri:

 

  • rischiosità attesa, misurata in termini di VAR: 7,81%,
  • volatilità: 6,94%,
  • rendimento lordo medio atteso per il quinquennio: 3,92%.

 

A fare da cornice, con uno sguardo al lungo periodo, interviene infine il bilancio tecnico che contiene le proiezioni attuariali a 50 anni.

Nelle parole del Presidente Santoro, che introducono alla lettura del documento, si legge il messaggio forte di chi crede nel ruolo dell’Associazione e nel futuro della sua comunità e, a fronte di un contesto politico-economico debole e incerto, punta ad essere, per gli associati, una sicurezza.

Oggi oltre 30.000 famiglie sono destinatarie di un trattamento previdenziale e oltre 167.000 iscritti, grazie ad un articolato sistema di welfare, possono contare sulla loro Cassa anche nel corso della propria attività lavorativa. Un fatto che diventa ancor più importante in un momento storico nel quale la difficile situazione finanziaria ha ispirato significative politiche di contenimento dell’assistenzialismo statale e, di converso, la domanda sociale e i bisogni della popolazione sono via via aumentati, in parte a fronte del progressivo invecchiamento demografico ma anche, specie per le professioni “tecniche”, a fronte della crisi del mercato del lavoro e dell’edilizia.

E proprio mentre le famiglie sono in difficoltà, le tutele passano purtroppo in secondo piano rispetto ai bisogni primari e, per chi è chiamato a gestire il risparmio previdenziale in un sistema che non ha mezzi infiniti, diventa ancor più necessario accrescere le risorse disponibili con una buona gestione e un buon rendimento del patrimonio. Non si tratta di accumulare ricchezza ma di una redistribuzione intergenerazionale del reddito, come dimostra la volontà del Consiglio di Amministrazione di perseguire la capitalizzazione dei rendimenti del patrimonio sui montanti individuali.

Si tratta di un compito impegnativo, se pensiamo che non esiste rendimento a rischio zero. Bisogna trovare quindi, e il Comitato Nazionale dei Delegati lo fa deliberando l’Asset Allocation Strategica, la giusta combinazione di rischio/rendimento in relazione alla natura di investitore previdenziale propria di Inarcassa e al contesto finanziario di riferimento. Un investitore di lungo periodo, che in quanto tale non persegue la massimizzazione del profitto, deve puntare alla corretta allocazione delle risorse in relazione agli impegni futuri, in un’ottica di crescita del valore.

Stiamo parlando di una crescita costante, testimoniata dagli oltre 9,3 miliardi di euro di patrimonio, progressivamente accantonati nel corso del tempo; una sorta di “salvadanaio” che, riprendendo le parole del Presidente, ”ci consentirà di traghettare con serenità quegli anni, pochi per la verità, che nel Bilancio Tecnico sono contrassegnati da risultati economici negativi e il cui superamento, per effetto dei correttivi introdotti nel sistema previdenziale, assicurerà l’equilibrio dei conti nel tempo”.

 

 

Un patrimonio che, nonostante un periodo di recessione caratterizzato da forti turbolenze dei mercati, ha garantito rendimenti medi prossimi al 4% confermando, nel quinquennio, la sua solidità.

Tutto questo assicura continuità e stabilità ai bilanci, nonostante il fatto che gli impatti della crisi sui redditi e sui livelli di contribuzione, accompagnati dalla crescita significativa dei pensionamenti, riducano il saldo previdenziale nel confronto anno su anno.

 

Descrizione Preventivo
2016
Preventivo
2017
Saldo della gestione previdenziale 363.885 340.526
Saldo della gestione patrimonio 179.665 138.576
Costi di funzionamento -31.276 -31.786
Altri proventi e costi (*) -11.653 -11.915
Avanzo ecomomico 500.620 435.400

 

Con la globalizzazione assistiamo all’esaltazione delle interdipendenze economiche, sociali e tecnologiche le cui ricadute continueranno ad assumere effetti rilevanti. Se, pertanto, poco si può nei confronti di una crisi da molti definita epocale, la conoscenza delle dinamiche demografiche rappresenta invece, per gli amministratori, un fattore di indubbia importanza. Grazie a questa consapevolezza sono stati infatti adottati, nel tempo, correttivi e riforme coraggiose. Tutto ciò permette oggi di analizzare gli andamenti dei singoli anni con la sicurezza del lungo periodo, contenuta nelle stime e nelle proiezioni del bilancio attuariale che, anche nell’ultimo aggiornamento, conferma l’equilibrio dei conti ben oltre la soglia dei 50 anni e rispetto al quale il budget 2017 si pone sostanzialmente in linea.

Una sicurezza accresciuta dal fatto che l’associazione affronterà l’effetto baby boomers con un rapporto iscritti/pensionati che, pur riducendosi anche per effetto della fisiologica maturazione del sistema, rimane su livelli ben maggiori di quelli pubblici (nel 2015 al 6,1 di Inarcassa si contrappone l’1,2 dell’Inps). Si tratta di un dato che assume ancor più valore se si pensa che negli ultimi quindici anni il volume dei trattamenti erogati si è più che triplicato, passando dai 152 milioni di euro del 2000 ai quasi 630 milioni attuali.

Nei primi anni del Novecento Khalil Gibran, scriveva che il valore di un uomo si misura dalle poche cose che crea, non dai molti beni che accumula. Per le aziende oggi questo si traduce in responsabilità sociale, trasparenza e creazione di valore.

Di trasparenza si parla molto e Inarcassa, seppur non obbligata, ha ritenuto di dover introdurre l’uso di ‘strumenti’ manageriali per promuovere e attuare strategie e politiche di responsabilità sociale. È stato quindi adottato un Piano annuale di prevenzione della corruzione, con la ferma volontà di rendere accessibili le informazioni e rafforzare la fiducia degli stakeholder. Insieme al piano è stato approvato anche il Codice Etico, che disciplina i comportamenti di dipendenti, dirigenti, collaboratori, consulenti e fornitori.

Il mero rispetto delle regole procedimentali, tuttavia, non basta. La trasparenza attiene a concetti ben più ampi quali la visibilità, conoscibilità e comprensibilità dell’azione amministrativa, dei suoi atti e della sua organizzazione. È un concetto che, pertanto, non può non passare attraverso la semplificazione dei contatti e del linguaggio amministrativo, obiettivo che gli amministratori intendono perseguire e ampliare anche nel 2017 attraverso strumenti semplici nel loro impiego, immediati nei risultati e alla portata di tutti.

Essere socialmente responsabili vuol dire anche utilizzare in modo consapevole, equo ed efficiente le risorse della comunità. Per Inarcassa l’attenzione ai costi non nasce dalla “spending review” ma dalla convinzione che l’efficienza rappresenti una fonte importante di finanziamento della qualità nei confronti degli associati. L’utilizzo responsabile delle risorse passa anche attraverso le azioni di contenimento dell’evasione contributiva e di recupero dell’insoluto, con lo sguardo sempre attento a chi si trova a dover affrontare situazioni momentanee di difficoltà e con l’obiettivo di tutelare l’enorme platea di contribuenti che adempiono regolarmente.

Il messaggio del Presidente Santoro si sofferma infine sulla necessità, per un investitore di lungo periodo, di avere un quadro normativo compiuto in grado di definire, in modo lineare e senza contraddizioni, tutti gli aspetti della gestione. Parole da cui emergono con chiarezza l’identità di Inarcassa e le azioni future, e con cui vogliamo chiudere anche questo breve focus sul budget.

“In questo contesto i successi che oggi Inarcassa può vantare risiedono nella sua autonomia, che ha consentito scelte stabili e di lungo respiro capaci di superare pesanti e negative contingenze. L’indipendenza è il presupposto insopprimibile, nel rispetto dei principi di una sana e prudente amministrazione, dell’attenzione alle difficoltà professionali delle categorie. Anche queste sono certezze, che l’esercizio 2017 farà valere nelle sedi istituzionali deputate.” 

 

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