Bilancio Consuntivo 2020

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Il contesto mondiale Non sarà certamente facile dimenticare il 2020, un anno che di bilanci ne ha visti molti e, purtroppo, non soltanto in termini economico- patrimoniali.
Il mondo intero è stato catapultato in una situazione emergenziale senza precedenti che ha coinvolto intere famiglie, messo in crisi le strutture sociali, minato le certezze legate al progresso della scienza e delle tecnologie e, con esse, l’umana convinzione di poter gestire gli eventi.
Qualche segnale di allarme in realtà era già stato lanciato. Nel 2017 l’Organizzazione Mondiale della Sanità definiva la pandemia come un evento solo temporalmente incerto per poi qualificarla, solo due anni dopo, come una minaccia reale, capace di uccidere milioni di persone.
Ma tutto questo non è bastato. La mancata attivazione di piani di emergenza e l’attenzione spasmodica alla massimizzazione dei profitti, anche a scapito del bene comune e della salute pubblica, hanno fatto sì che l’umanità fosse impreparata al diffondersi del virus. E così, in aggiunta alla devastazione delle fragilità, nel 2020 il PIL mondiale è sceso di oltre il 3% 1, quello dell’area dell’euro ha segnato la contrazione più pesante dall’avvio dell’Unione monetaria e il commercio, a seguito delle restrizioni alla mobilità di merci e persone, si è ridotto dell’8,9 per cento.
Il contesto nazionale Le politiche di bilancio definite a livello nazionale hanno fronteggiato la crisi pandemica con strumenti diversificati: la clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita, l’aumento della flessibilità nell’utilizzo dei fondi di coesione europei e l’adozione di un quadro temporaneo di regole sugli aiuti di Stato ne sono un esempio.
Quattro le linee strategiche sulle quali lavorare in termini di snellimento burocratico e riduzione di costi e di tempi: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza.
Tuttavia, fa riflettere che proprio in questo clima di incertezza siano emersi, in tutta la loro centralità, il valore della persona e delle esigenze ad essa correlate: i bisogni legati alla pandemia hanno dovuto confrontarsi con la scarsità delle risorse disponibili evidenziando da un lato le diversità presenti nel nostro Paese in termini di opportunità e di esiti e, dall’altro, le carenze di un sistema nazionale poco digitalizzato e territorialmente disomogeneo.
In un’ottica dunque dove il benessere e la serenità dei singoli e della collettività hanno acquistato un significato ancor più profondo anche Inarcassa sta “ripensando” le modalità di esercizio del proprio ruolo, con l’obiettivo di meglio orientare, accompagnare e sostenere gli associati in tutto il percorso della vita e con la convinzione che affermare la centralità delle persone significhi, da un lato, esaltare l’inclusione, l’etica, la responsabilità e, dall’altro, promuovere l’innovazione, il progresso, la tutela e la cura dell’ambiente.
Nonostante il 2020 sia stato definito dalla rivista americana Time come il peggior anno di sempre, Inarcassa, sotto il profilo economico, ha chiuso con un risultato di 485 milioni di euro, incrementando quindi il Patrimonio dell’Associazione. Quest’ultimo, valutato a valori correnti di mercato, è tornato a fine dicembre sopra i livelli di inizio anno per poi raggiungere e superare i 12 miliardi di euro a fine gennaio, a testimonianza della lealtà contributiva degli associati e dell’impegno a tutela del risparmio previdenziale dell’attuale e delle future generazioni.
 

 
Le iniziative intraprese Le misure covid-19 I numeri del bilancio 2020 raccontano al lettore, ancor più che negli anni passati, la storia del Paese e la risposta netta che le Casse di previdenza, attivando concrete e importanti iniziative, hanno saputo dare all’emergenza sanitaria, economica e sociale. E Inarcassa non si è certamente tirata indietro.
In aggiunta alle normali prestazioni previdenziali e assistenziali a favore degli associati, sono stati destinati oltre cento milioni di euro a misure straordinarie di welfare, finalizzate a contrastare gli impatti occupazionali, sociali ed economici connessi alla diffusione del virus.
 

 
Tra le prime iniziative deliberate a sostegno degli associati e delle loro famiglie spiccano i sussidi una tantum per Covid-19. Erogati a partire dal mese di marzo, sono stati poi confermati e rifinanziati nell’ambito dello stanziamento straordinario che l’Associazione ha destinato per fronteggiare l’emergenza.
Uno stanziamento deliberato dal Consiglio di Amministrazione che, una volta intervenuta nel mese di novembre l’approvazione Ministeriale, ha reso possibile affiancare alle misure già in essere ulteriori iniziative di sostegno quali il Finanziamento con contributo in conto interessi, il Fondo di garanzia, i Sussidi una tantum per contagio e il Bonus per i titolari di pensione di invalidità e indiretta ai superstiti.
Il Finanziamento con contributo in conto interessi ha visto l’erogazione di Finanziamenti a tasso zero, con quota interessi al 100% a carico di Inarcassa, fino a 50.000 euro, da restituire in un massimo di 6 anni. Un’iniziativa attivabile anche dagli associati non in regola previa estinzione, con una quota parte della somma richiesta, del debito maturato.
Il Fondo di garanzia Inarcassa, riservato agli associati in regola, ha consentito l’accesso ai finanziamenti anche ai professionisti senza merito di credito presso gli istituti bancari, nei casi d’impossibilità di utilizzo del Fondo Centrale di Garanzia di cui alla L. 662/1996 e s.m.
I sussidi una tantum per contagio dal virus sono stati estesi anche ai casi di sospetto Covid-19, senza ricovero e a fronte di certificazione medica, che abbiano comportato la sospensione delle attività professionali per almeno 21 giorni.
Il Bonus per i titolari di pensione di invalidità e indiretta ai superstiti, erogato alle stesse condizioni previste dal decreto interministeriale del 28 marzo 2020, in attuazione dell’art. 44 del “Decreto cura Italia”, ha voluto correggere la condizione di svantaggio di parte degli associati a seguito dell’esclusione dai provvedimenti governativi.
Il posticipo delle scadenze Il posticipo di tutti i pagamenti dovuti alla Cassa nel 2020, le agevolazioni per la regolarità contributiva e la sospensione delle azioni di riscossione e accertamento, sono stati fra i primi atti adottati dal Consiglio di Amministrazione, il 13 marzo 2020, in favore della liquidità degli associati. Le misure hanno comportato da parte dei professionisti, che hanno goduto delle facilitazioni, il versamento posticipato di circa 526 milioni di euro.
Le anticipazioni Nell’esercizio del ruolo sussidiario che le è proprio Inarcassa ha finanziato, in termini di anticipazioni, i sostegni attivati dallo Stato. Più di 100 mila associati hanno ricevuto il bonus di marzo e il dato è lievemente superiore per gli altri due bonus. In sintesi, il 61% degli iscritti ha beneficiato della misura, con percentuali che arrivano al 70% tra gli Architetti e si attestano al 51% tra gli Ingegneri. La distribuzione anagrafica evidenzia un’incidenza più elevata tra i giovani mentre quella territoriale vede una maggiore concentrazione nelle regioni del Sud. Interventi importanti che si affiancano, ma non possono sostituire, la necessità di una visione sistemica, orientata al potenziamento degli ambiti connessi alla valorizzazione del territorio, alla riqualificazione ambientale e allo sviluppo sostenibile del Paese.
 
 
Il rinnovo della governance e il piano industriale Nei primi mesi del 2020 si sono svolte, per la prima volta in via telematica, le operazioni di voto per il rinnovo degli Organi. La nuova modalità di voto ha garantito, pur durante il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, un’ampia partecipazione al processo elettorale, a garanzia della continuità amministrativa e dell’autonomia decisionale dell’Associazione.
Uno dei primi impegni istituzionali che il nuovo Consiglio di Amministrazione, si è trovato ad affrontare è stato quello della formazione del Piano Industriale 2020-2025, il documento che accoglie gli obiettivi e le strategie di medio/lungo periodo e che rappresenta un riferimento per il monitoraggio e la verifica del loro raggiungimento. Un momento, quindi, fondamentale per la governance di qualsiasi organizzazione che trova, nel breve periodo, riscontro nella programmazione annuale (budget d’esercizio) e nelle attività di reporting periodico infra-annuale. Cinque le linee strategiche individuate dagli amministratori:
• La Struttura organizzativa/Governance, dedicata allo sviluppo delle risorse umane, all’ottimizzazione dei processi, alla digitalizzazione, e allo sviluppo della Governance; • L’Adeguatezza/Equità/Sostenibilità, che testimonia l’impegno degli amministratori a tutela dell’adeguatezza delle prestazioni, e a garanzia delle generazioni presenti e di quelle future; • La Tutela Sociale e il Sostegno al reddito e alla famiglia, con l’obiettivo di assicurare una copertura sempre più completa e particolarmente attenta ai giovani e alle donne; • La Tutela dell’Ambiente, con la prosecuzione del percorso di adozione e promozione di politiche e programmi per l’utilizzo di energie ecosostenibili e lo sviluppo di un modello di Cassa a basso impatto ambientale; • La Comunicazione, con l’obiettivo di migliorare gli strumenti già esistenti e valutare l’attivazione di leve innovative.
 
L’impegno per la sostenibilità: un Portafoglio “green” Gli anni più recenti hanno visto una profonda evoluzione del concetto di sostenibilità. A promuoverla l’acquisita consapevolezza del fatto che la crescita economica non è in grado, da sola, di risolvere i problemi mondiali e che i temi economici, sociali e ambientali sono strettamente legati tra di loro. Un contesto all’interno del quale l’emergenza sanitaria ha evidenziato l’esigenza di un nuovo modello sociale incentrato sulle persone e sulla salute. Inarcassa ormai da tempo considera l’investimento responsabile un aspetto fondamentale del metodo di investimento e dell’identità aziendale. Il processo di ricerca dei singoli strumenti e delle Società di Gestione si poggia, infatti, su criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). Le controparti vengono selezionate valutando il loro approccio alla sostenibilità e la corrispondenza delle loro politiche con la policy interna.
Lo score ESG, infatti, valuta gli effetti che le attività, i prodotti e i servizi delle aziende hanno sull’ambiente, sulla collettività e sul governo societario. La sua costante verifica consente di identificare tempestivamente gli strumenti che contribuiscono in modo negativo alla performance di sostenibilità del portafoglio. Nell’ottica di promuovere uno sviluppo che guardi alle future generazioni, Inarcassa si è dotata di un sistema di analisi e monitoraggio degli investimenti, che vengono esaminati sia dal punto di vista delle performance sia sotto il profilo del rischio, finanziario e di sostenibilità.
Il patrimonio Inarcassa a fine 2020: profilo ESG Se si guarda la composizione percentuale degli asset, il 40% dell’intero patrimonio integra criteri ESG1. La maggiore concentrazione è registrata dal comparto azionario, investito in strumenti ESG per circa il 90%2, seguito da quello Obbligazionario Corporate che presenta un’allocazione sostenibile per circa il 60%.
 

Attraverso le strategie finanziarie si può, oggi, contribuire concretamente allo sviluppo sostenibile promuovendo, attraverso la partecipazione attiva, buone pratiche nelle aziende oggetto di investimenti. In questa direzione va il percorso di collaborazione con il mondo istituzionale avviato nel corso del 2020, che ha visto la costituzione di Assodire (Associazione degli Investitori Responsabili). In questo modo Enpam, Cassa Forense e Inarcassa hanno declinato l’impegno a perseguire le finalità sintetizzate nei Principi dell’Azionariato Responsabile e a rappresentare gli interessi legittimi dei propri iscritti nel mondo delle grandi società italiane.
In relazione alla sostenibilità di lungo periodo, in coerenza con i contenuti del Regolamento Generale Previdenza e a fronte del contesto eccezionale che ha caratterizzato il 2020, è stato predisposto un Bilancio tecnico che “incorpora” gli effetti conseguenti alla pandemia. Le valutazioni, redatte nel rispetto del criterio di prudenzialità, coprono un orizzonte temporale di 50 anni e confermano l’equilibrio di lungo periodo del sistema previdenziale della Cassa.
Il Patrimonio netto, che in base alle regole Statutarie costituisce la riserva legale a garanzia dell’erogazione delle pensioni, ha sfiorato i 12 miliardi di euro.
In sintesi, possiamo definire il 2020 come un anno difficile, complesso e al tempo stesso molto articolato. In una crisi senza precedenti il valore espresso dall’intera comunità di Inarcassa (amministratori, dipendenti e associati) è stato quello dell’impegno solidale, all’interno del quale ciascuno ha contribuito ai risultati che questo bilancio racconta. Ed è sicuramente calzante, oltre che estremamente attuale, la citazione di John Fitzgerald Kennedy che chiude la relazione del Presidente Giuseppe Santoro: “La parola ‘crisi’, scritta in cinese, è composta di due caratteri: uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità”.

 



1. Stime del FMI
 
 
 
 

 

 

 

 

 

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