Il Sisma Bonus questo sconosciuto Pochi lo utilizzano
la seconda giornata della prevenzione
sismica per sensibilizzare i cittadini
Per il secondo anno consecutivo la Fondazione Inarcassa, con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il Consiglio Nazionale degli Architetti, ha promosso la Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, un appuntamento diventato ormai simbolo della sicurezza del nostro patrimonio immobiliare. nche nel 2019 la parola d’ordine è stata prevenzione. Alla Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica si sono unite tutte le forze sociali che credono fermamente nella prevenzione quale miglior strumento per ridurre o addirittura evitare danni materiali e perdite di vite umane al seguito di eventi sismici.
Quest’anno, dopo gli ottimi risultati già ottenuti nella passata edizione, la Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha visto la partecipazione di tanti altri soggetti che ne hanno condiviso lo spirito celebrativo e hanno voluto impegnarsi nelle attività del “Mese della prevenzione”. Nella sola prima edizione sono stati installati oltre 500 punti informativi nelle principali città italiane, un impegno concreto da parte di oltre 7 mila ingegneri e architetti, oltre 90 mila unità abitative raggiunte attraverso visite tecnico-informative e oltre 500mila cittadini informati sul rischio sismico degli immobili.
Forti di questi risultati, la Seconda Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha visto un deciso rafforzamento della propria governance. Oltre alla collaborazione di Ance, il comitato scientifico è stato arricchito della preziosa partecipazione dei rappresentanti di Enea. Fondamentale è stato ancora una volta il supporto di migliaia di architetti e ingegneri ai quali si è aggiunto il contributo di altre figure professionali della rete delle professioni tecniche esperte in rischio sismico. Come lo scorso anno, il lavoro lodevole degli Ordini professionali e la loro capacità di costruire sul territorio le relazioni efficaci con le istituzioni locali ha consentito di coinvolgere ancora una volta migliaia di cittadini e riunirli nei punti informativi.
Il tema della prevenzione non abbandona, dunque, la campagna Diamoci una scossa. Se si agisce infatti sulla leva della prevenzione il nostro Paese otterrà un duplice risultato, innanzitutto, il più importante, un minor numero di vittime. Il secondo, invece, si riferisce ai costi di cui lo Stato si fa carico annualmente a causa dei danni provocati alle abitazioni civili e alle unità produttive e alla rete delle infrastrutture. Il legislatore non ha certo fatto mancare il proprio impegno stanziando notevoli risorse pubbliche al programma di ricostruzione.
Si prendano, ad esempio, i dati dei più recenti eventi sismici che hanno colpito il nostro Paese. Secondo quanto riportato in un Documento di Analisi dell’Ufficio studi del Senato del 2017, risulta che le risorse finanziarie approvate dal Parlamento ammontano a circa 17,5 miliardi di euro per il terremoto dell’Aquila, a 8,2 miliardi per il terremoto in Emilia e 13,2 miliardi per il terremoto in Centro-Italia. L’analisi prosegue mettendo in evidenza che l’85% delle risorse è stato destinato alla ricostruzione, l’8% alle attività produttive, il 4% alle pubbliche amministrazioni e il 3% a fronteggiare le emergenze, mentre il contributo delle risorse destinate alla prevenzione “è solo sporadicamente inserito nei provvedimenti analizzati, tutti specificamente volti a fronteggiare le conseguenze dei terremoti” , in quanto inserito in provvedimenti e misure ad hoc “di più ampia e generale portata” (L. Iannetti, F. Lambiase, Terremoti. L’Aquila, Reggio-Emilia, Centro Italia: politiche e risorse per ricostruire il Paese, Documento di analisi n. 7, Senato della Repubblica, 2017, p. 10).
La seconda Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica è stata celebrata sotto la grande bandiera della prevenzione e dell’informazione. Attraverso lo sforzo e il lavoro di tutti è stata realizzata una grande manifestazione di sensibilizzazione rivolta ai cittadini per informarli sul rischio sismico degli immobili e sulle opportunità offerte dal Sisma Bonus in termini di incentivi fiscali. Secondo i dati pubblicati da Enea il Sisma Bonus è uno strumento utilizzato in larga parte congiuntamente all’Eco Bonus. Nel 2018 sono state registrate solo otto richieste di accesso ai benefici fiscali derivanti dal Sisma-Eco bonus, per un totale di circa 800 mila euro. Un numero decisamente inferiore rispetto alle attese, soprattutto se confrontato con le richieste attivate, invece, sul fronte dell’efficientamento energetico, pari a circa 330 mila nel 2018. Un divario netto ed enorme nell’utilizzo dei due strumenti fiscali che mal si concilia con la vulnerabilità sismica del nostro territorio. Considerati la frequenza elevata di terremoti distruttivi registrati negli ultimi anni e i costi economici elevati che impattano sulle finanze pubbliche, sarebbe stato auspicabile un utilizzo ben maggiore del Sisma Bonus. Occorre dunque fare uno sforzo ulteriore in termini di informazione e sensibilizzazione. È in questo vuoto informativo che la Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha cercato ancora una volta di offrire il proprio contributo mettendo a disposizione dei cittadini le competenze di migliaia di architetti e ingegneri esperti in rischio sismico al fine di migliorare la sicurezza delle proprie abitazioni. L’obiettivo è, quindi, informare i cittadini sulle opportunità e agevolazioni fiscali offerte dal Sisma Bonus. C’è ancora molto da fare. È innanzitutto la politica che deve fare un passo ulteriore e consentire che i costi per la messa in sicurezza sostenuti dai cittadini siano interamente detraibili. Il Sisma Bonus, cioè, deve poter comprendere anche le attività preliminari relative alla classificazione e verifica sismica degli immobili. A oggi, queste prestazioni beneficiano della deducibilità delle imposte solo se successivamente si prosegue l’intervento di miglioramento sismico. Il meccanismo e le modalità di accesso al Sisma Bonus in vigore spiegherebbero i numeri ridotti di accesso alle detrazioni fiscali, in quanto la classificazione sismica dell’edificio ha un costo talvolta elevato che le famiglie possono non riuscire a sostenere. Occorre, quindi, estendere la procedura di accesso alle detrazioni del Sisma Bonus e ricomprendere, tra le prestazioni deducibili, anche quelle relative alla classificazione e verifica sismica e, dunque, l’analisi dei materiali, il prelievo di calcestruzzo e ferro, i carotaggi, le verifiche in laboratorio. Si tratta di un complesso di attività e prestazioni che consentirebbe, innanzitutto, al cittadino di ricevere un documento che attesta la condizione del proprio immobile e, in secondo luogo, di mappare il territorio, dal punto di vista del rischio sismico, osservando lo stato di salute del nostro patrimonio immobiliare.
La politica sta mostrando molta attenzione verso questi temi. La partecipazione, numerosa, dei parlamentari appartenenti ai diversi schieramenti e dei rappresentanti del governo presso i punti informativi installati nelle centinaia di piazze italiane dimostra che la prevenzione del rischio sismico sta diventando sempre più un tema prioritario nell’agenda politica. Una partecipazione che ha interessato tutto il territorio nazionale, da nord a sud dello Stivale: il sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti, Salvatore Margiotta, presente a Potenza, che ha avviato i lavori della Seconda Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che dalla città di Trieste ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa.
Gli strumenti ci sono. Sul piano dell’informazione, la Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica è un’occasione importante per rilanciare il tema della prevenzione e sensibilizzare i cittadini; dall’altro, il Sisma Bonus è uno strumento normativo irrinunciabile che va migliorato e potenziato affinché comprenda quelle attività e prestazioni che ad oggi ne risultano escluse.
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