Crediti verso la PA Con Vitruvio è possibile recuperarli

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Cappon (CFN): “Il servizio è già attivo e disponibile”. Nei prossimi mesi verrà reso ancora più semplice

Da giugno 2018 gli iscritti di Inarcassa possono usufruire del servizio Vitruvio. L’Associazione ha voluto dare un’opportunità in più agli architetti e ingegneri liberi professionisti che hanno problemi di accesso al credito, attraverso una convenzione che consente anche a loro di accedere – a determinate condizioni – alla cessione pro soluto di quanto dovuto. Tra i soggetti coinvolti nella fornitura del servizio troviamo CFN, società indipendente di consulenza di corporate finance, Officine CST, uno dei principali operatori italiani nella gestione e recupero dei crediti, e Banca Valsabbina SCpA, istituto bresciano con 120 anni di storia.
“Vitruvio è un servizio che abbiamo offerto agli iscritti Inarcassa per consentire loro di smobilizzare in maniera rapida ed efficiente i crediti verso le pubbliche amministrazioni che spesso pagano con estrema lentezza”, spiega Fabio Cappon, presidente di CFN. “Questo servizio consente al professionista di cedere pro soluto il proprio credito verso la pubblica amministrazione e di incassare quanto gli è dovuto senza dover aspettare i lunghi tempi di pagamento della Pa e senza sostenere gli oneri per la sollecitazione o per la riscossione”. Ciò è stato possibile grazie all’individuazione di varie soluzioni innovative come una diversa gestione del versamento della ritenuta d’acconto, inserita – di norma – nella fattura del professionista. “La novità del prodotto sta nella flessibilità rispetto alle altre soluzioni normalmente offerte da una banca”, spiega Paolo Gesa, responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. “Vitruvio permette una struttura agile e veloce che consente di ridurre i lunghi tempi d’incasso che sono uno dei mali del nostro Paese. Tanti professionisti iscritti a Inarcassa, infatti, lavorano con le pubbliche amministrazioni ed è per questo che Vitruvio diviene per loro un servizio interessante”. Non si tratta di un normale affidamento bancario ma è una struttura finanziaria particolare che Banca Valsabbina “ha creato con precedenti attività messe in opera con le altre parti, prevedendo una società veicolo”, spiega Gesa. Il sistema consente, quindi, una migliore flessibilità rispetto ai normali prodotti bancari. Non ci sono costi d’istruttoria, ma l’unico costo vivo che sostiene il professionista sta nello sconto finanziario che viene applicato sul valore della fattura. “Normalmente se lo sconto di una fattura presentata in banca si aggira intorno all’80%, con Vitruvio, di fronte a una certezza d’incasso in tempi determinati, la percentuale può salire fino al 98%”, spiega Gesa. La procedura non tiene conto solo del credito vantato dal professionista, ma chiama in causa anche e soprattutto l’ente pubblico coinvolto. Vitruvio, nella valutazione della pratica deve prendere in considerazione anche la “reputazione” della pubblica amministrazione alla quale il credito fa riferimento. Infatti, alcuni enti locali non possono essere ritenuti pagatori affidabili e per questo motivo in alcuni casi la domanda dell’iscritto a Inarcassa può essere respinta. Per usufruire di Vitruvio è indispensabile ottenere in via preventiva la certificazione del credito sulla Piattaforma dei Crediti Commerciali (PCC) del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Inoltre, Vitruvio può essere utilizzato anche per sanare eventuali morosità contributive con Inarcassa e quindi rientrare in condizioni di regolarità. Vitruvio è accessibile via internet, tramite una piattaforma tecnologica facile da utilizzare. Durante l’utilizzo, il professionista che vuole usufruirne può sempre chiedere aiuto a un help desk dedicato. “Vitruvio è operativo e funzionante”, spiega Cappon. “Abbiamo iniziato a offrire il servizio da fine giugno agli associati e già abbiamo diversi iscritti Inarcassa che hanno ceduto il proprio credito e incassato subito il corrispettivo.” A fronte del buon funzionamento, tuttavia, in questi ultimi mesi sono emerse anche alcune criticità. “Da una parte è mancata un po’ la conoscenza del servizio di certificazione sulla PCC del MEF da parte degli iscritti, dall’altra la piattaforma PCC prevede una procedura di registrazione più complessa per i liberi professionisti rispetto alle imprese”, sottolinea Gesa. “Per questo stiamo sviluppando con Inarcassa nuove strategie di comunicazione per divulgare maggiormente la conoscenza delle modalità di certificazione su PCC oltre che di Vitruvio. Tuttavia, in fase di start up è normale che i volumi non siano elevatissimi”. Infatti, “una simile problematica fu registrata nel 2014 quando un servizio simile fu offerto per la prima volta alle aziende”, ricorda Cappon. “Fu necessario un po’ di tempo perché il servizio fosse conosciuto. In prospettiva ci aspettiamo quindi una progressiva crescita dell’utilizzo di Vitruvio”, che è sicuramente uno strumento molto utile per i professionisti che lavorano con la pubblica amministrazione.
 
 

 
 

 
 
 

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