Nuove energie, Clara Mastrogregori
Clara Mastrogregori è stata assunta da Inarcassa poco più di due anni fa. Con i suoi 30 anni, una laurea in Giurisprudenza e un diploma alla Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica, rappresenta senza ombra di dubbio – con gli altri giovani colleghi – nuova linfa per la struttura organizzativa di Inarcassa
Quando è stata assunta da Inarcassa? Ci racconti come è stata selezionata «Nel 2018, dopo aver concluso un tirocinio presso la Corte di Appello di Bologna sono tornata a Roma e ho iniziato a inviare i curriculum a diverse aziende. Dopo circa un mese sono stata chiamata da Inarcassa per una prima selezione al pc con test online. Qualche settimana dopo mi hanno richiamata per un colloquio con il responsabile del personale che è stato seguito da un incontro con il Direttore Generale che ha portato alla firma del contratto».
Quali esperienze lavorative ha avuto prima dell’assunzione a Inarcassa? «Ho svolto diversi tirocini. Si è trattato sempre di esperienze a termine o piccoli contratti specifici con l’Università. L’esperienza più importante è stato il tirocinio presso la Corte d’Appello di Bologna che è durata 18 mesi».
In questi due anni, come ha vissuto la sua esperienza lavorativa? «Sono stata assunta con altri cinque giovani colleghi. Una volta entrati, abbiamo tutti e sei svolto il cosiddetto “giro”, cioè la rotazione ogni quattro mesi tra i principali uffici della Cassa. Ciò ci ha consentito di conoscere tutta l’Associazione e di avere una visione ampia anche al di là delle mie competenze. Mi sono trovata veramente bene con tutti e mi sono sempre sentita accolta, sia dai dirigenti che dagli altri colleghi. Il “giro” è terminato lo scorso aprile a conclusione dei due anni dall’assunzione ».
Sono nate alcune amicizie? «All’interno della Cassa ci sono momenti extra lavorativi come le attività organizzate dal Cral. Io ho partecipato alla gara di cucina nel periodo natalizio per la raccolta fondi di beneficenza e tour culturali guidati il sabato mattina. Occasioni per conoscere gli altri colleghi visto che nelle canoniche ore di lavoro il tempo a disposizione è sempre molto poco. Anche grazie a queste iniziative tra noi sei si è creato subito molto affiatamento. E non era scontato».
Come si immagina il suo futuro? «Immagino di poter raccogliere i frutti dell’impegno che ho messo finora nella Cassa. Come ho già detto, mi sento accolta e ringrazio tutti per la fiducia che ripongono in me. E per questo mi piacerebbe contribuire al futuro dell’Associazione ».
In un mondo del lavoro fatto di precariato e di disoccupazione giovanile, si sente fortunata oppure il merito, alla fine, ripaga? «Entrambe le cose. Sicuramente sono stata fortunata. Lo vedo anche nel confronto con alcuni amici che hanno formazione anche più ampia della mia e che purtroppo non riescono a uscire da una situazione di precariato lavorativo e di difficoltà. Ma poi credo che alla fine lo sforzo e l’investimento nella formazione ripagano sempre. Seguendo strade talvolta lunghe e tortuose». ■
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