Le stazioni della metro a Napoli: da “non luogo” a scrigni d’arte

Aggregatore Risorse

La metropolitana, un classico esempio di “non-luogo”. Chiariamo questo concetto astratto. Il non-luogo deriva dal neologismo francese “non lieu” di Marc Augé, che lo coniò nel 1992. Consiste in quegli spazi necessari a fini specifici, ma che non hanno interazione con i frequentatori degli stessi. Ne sono esempi classici le stazioni del trasporto pubblico, i centri commerciali, le autostrade, etc. Essi non hanno identità, non hanno relazione, non hanno storia, esistono e basta. Hanno soltanto il compito di assolvere alla propria funzione senza lasciare traccia. Sono rivolti esclusivamente al presente e sono, spesso, tutti uguali, ma questo non crea disagio ai frequentatori, anzi, il non-luogo li mette a proprio agio perché si sentono a casa ovunque si trovino nel mondo.
Napoli, città abituata a stupire il prossimo con la propria creatività e allegria, ha deciso di stravolgere questo concetto di non-interazione con il mondo esterno progettando, nel 1995, le “stazioni dell’arte”. Nel momento in cui Napoli necessitava di ampliare e potenziare il proprio sistema di trasporto sotterraneo, è nata un’idea straordinaria: trasformare le stazioni della metropolitana in luoghi di esposizione di opere d’arte contemporanea allo scopo di favorirne la conoscenza e la diffusione. Così, l’allora sindaco Antonio Bassolino si avvalse della valida collaborazione del critico Achille Bonito Oliva che creò un connubio fra arte e urbanistica. La giunta comunale decise, quindi, di rivolgersi ad artisti e architetti di fama mondiale per realizzare i progetti delle varie stazioni.
Le stazioni interessate da questo innovativo progetto sono quelle delle linee 1 e 6 dove più di 90 architetti e artisti internazionali (figurativi, concettuali, esponenti dell’arte povera e della transavanguardia), fotografi e alcuni giovani architetti locali, hanno creato ed esposto oltre 200 opere. Quindi, partendo dalla Stazione Centrale di Piazza Garibaldi, si possono ammirare in successione le seguenti stazioni:
 
Linea 1

  • Garibaldi
  • Università
  • Municipio
  • Toledo
  • Dante
  • Museo
  • Materdei
  • Salvator Rosa
  • Quattro Giornate
  • Vanvitelli
  • Rione Alto
  • Piscinola

 
Mentre, partendo dalla Stazione di Mergellina si susseguono le seguenti stazioni dell’arte:
 

Linea 6

  • Mergellina
  • Lala
  • Augusto
  • Mostra

 
L’iniziativa ha avuto largo riconoscimento dai media, sia italiani che internazionali, tanto da riscuotere i favori di critici e giornalisti di tutto il mondo.
“Rai Storia”, per esempio, ha così commentato il successo dell’iniziativa: “La metropolitana di Napoli, realizzata a cavallo del nuovo millennio, è un trionfo dell’arte e dell’architettura internazionale e, giustamente, viene celebrata in tutto il mondo.”
“Focus.it”, invece, ha scritto: “Cosa ci fanno quattro “500” di cartapesta in una fermata della metropolitana? E i versi di Dante scritti con i neon? È Stazioni dell’Arte, un progetto di riqualificazione urbana della Metropolitana di Napoli che dimostra come l’arte possa stare nei luoghi più impensati.”
Questo complesso urbanistico ha anche ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Infatti, nel 2012, la stazione Toledo è stata premiata come la più impressionante d’Europa dal quotidiano The Daily Telegraph, mentre quella di Materdei è risultata al 13º posto e, nel 2014, la CNN ha eletto la stazione Toledo come la più bella d’Europa.
Napoli, città d’arte e cultura ma poco venale, ha anche creato il giro delle stazioni dell’arte con il “Metro Art Tour”, con lo scopo di divulgare al grande pubblico, locale e non, il ricco patrimonio di arte contemporanea. Infatti, tutti i martedì, alle 10,30, gli interessati possono partecipare a visite guidate gratuite alla scoperta delle bellezze della metropolitana di Napoli. Per partecipare basta munirsi del titolo di viaggio.
Ora osserviamo da vicino alcune meraviglie presenti nelle varie stazioni.
 
GARIBALDI
Il progetto nasce dal genio dell’architetto francese Dominique Perrault. La stazione è strutturata come un unico, luminoso ambiente attraversato dagli spettacolari incroci di scale mobili “sospese” e la copertura in vetro trasparente consente alla luce naturale di arrivare fino al piano banchina, a circa 40 metri di profondità. Gli interni sono in acciaio su cui sono serigrafati, a grandezza naturale, viaggiatori in attesa e in movimento. Il gioco dei riflessi fa in modo che i reali viaggiatori si mescolino con quelli “artistici” creando una vera comunicazione fra arte e vita. Sono esposte anche due opere di Michelangelo Pistoletto.
 
UNIVERSITÀ
È stato inaugurato nel 2011 l’innovativo progetto degli architetti Karim Rashid e Alessandro Mendini, che miravano a simboleggiare l’era digitale e l’informazione tanto da applicare, lungo le scalinate, mattonelle di ceramica riportanti parole coniate dagli anni ’60 ad oggi, quali “ network”, “operativo”, “portatile”, “ software”, etc. I materiali utilizzati all’interno sono l’acciaio e il corian e c’è un forte contrasto cromatico, soprattutto fra il fucsia e il lime. Le opere d’arte presenti simboleggiano la comunicazione fra uomini, l’intelligenza dell’essere umano e il cervello con il suo fitto reticolo neuronale. Scendendo al secondo piano (-2) è possibile vedere, fra un intreccio di colori vivaci e allegri, le figure di Dante Alighieri e Beatrice Portinari che creano un legame fra cultura umanistica e arte contemporanea.
 
MUNICIPIO
Questa stazione ha dell’incredibile: quando gli architetti Alvaro Siza e Eduardo Souto de Moura l’hanno progettata, mai avrebbero pensato che durante gli scavi, iniziati nel 2003, sarebbero stati ritrovati così tanti reperti archeologici di rilevanza storica. Infatti, sono venuti alla luce l’antico porto di Neapolis, le terme e cinque navi romane, oltre alle torri delle fortificazioni esterne del Maschio Angioino. Per questo motivo il progetto iniziale ha subìto molte modifiche e si è reso necessario inglobare i resti archeologici nella struttura stessa della stazione, creando una forte relazione fra antico e moderno e un luogo di passaggio attraverso una zona museale spettacolare.
 
TOLEDO
Meraviglia fra le meraviglie, riconosciuta a livello internazionale, nel 2012 viene inaugurata la stazione Toledo, progettata da Oscar Tusquets Blanca. All’esterno sono visibili tre piramidi in ocra e blu, colori che ritroveremo anche all’interno man mano che scendiamo i livelli. Infatti, si parte dal colore nero dell’asfalto, per passare all’ocra del tufo, per finire con il blu del mare come per richiamare una discesa verso gli abissi. Anche qui, i resti della cinta muraria aragonese sono stati inglobati nel progetto. Inoltre, sono presenti una statua in acciaio e due mosaici di William Kentridge. Ma la parte più suggestiva è l’opera dell’artista Robert Wilson che, con delle installazioni di luci LED, riproduce, a circa 50 m di profondità, l’effetto delle onde del mare.
L’uscita Montecalvario, della stazione Toledo è una galleria sotterranea percorsa da molte opere, come ad esempio quella di Oliviero Toscani: 1600 fotografie in cui si riconoscono volti famosi (fra cui anche l’autore stesso) e gente comune.
 
DANTE
Questa stazione è stata affidata alla creatività progettuale di Gae Aulenti, che ha anche provveduto alla risistemazione dell’omonima piazza sovrastante. All’entrata, in acciaio e cristallo, sono esposte opere di artisti contemporanei, mentre all’interno, sopra le scale mobili, Joseph Kosuth ha realizzato la sua strabiliante opera: con i neon bianchi ha composto un passo del “Convivio” di Dante Alighieri.
 
MUSEO
Anche questa stazione, inaugurata nel 2001, è stata affidata a Gae Aulenti. L’esterno è composto da una serie di palazzi che, per i materiali e i colori usati (pietra lavica e rosso pompeiano), ricordano l’edificio del Museo Archeologico Nazionale, posto nelle vicinanze. Nei corridoi, il fotografo Mimmo Jodice ha esposto una lunga serie di scatti in bianco e nero delle opere presenti nella stazione. Procedendo, si arriva alla “Stazione Neapolis”, il locale museale della metropolitana di Napoli dove sono esposti tutti i reperti rinvenuti durante i lavori di realizzazione della linea 1.
 
MATERDEI
Alessandro Mendini ha firmato anche il progetto di questa stazione, inaugurata nel 2003, dove il mosaico di un’enorme stella gialla e verde sovrasta l’entrata. All’interno, l’atrio è caratterizzato da acciaio e vetro colorato nelle tonalità dell’azzurro e del verde. Lungo il percorso si possono ammirare splendidi mosaici raffiguranti animali irreali, ma anche figure tipiche della cultura napoletana come lo “scugnizzo” e Pulcinella. Inoltre, non poteva mancare un ritratto di Totò lungo la banchina.
 
SALVATOR ROSA
Anche in questo caso, la mano sapiente di Alessandro Mendini ha firmato il progetto della stazione aperta nel 2001. Persino la zona esterna circostante è stata coinvolta nella bellezza della stazione, ad opera di vari artisti che hanno realizzato sui palazzi confinanti dei mosaici in vetro colorato. È presente anche un grande giardino terrazzato dove, su un piazzale di pietra lavica, sono presenti tre giochi praticabili dal pubblico: il tris, il labirinto e la campana. Sono esposte nel parco anche molte opere di arte moderna realizzate in marmo, acciaio e vetro colorato. Lungo la banchina, invece, si possono ammirare tre automobili in cartapesta, ferro e vetroresina ed, esternamente, si trova un tributo decorativo sull’edificio che ospitò l’autore della famosissima canzone “’O sole mio”.
 
QUATTRO GIORNATE
L’architetto Domenico Orlacchio ha progettato sia questa stazione, inaugurata nel 2001, che l’omonima piazza sovrastante. Entrambe hanno come tema conduttore le famose “Quattro Giornate di Napoli”, episodio storico del 1943, in cui la Resistenza partenopea si ribellò e si liberò dall’occupazione nazista. Nei giardinetti della piazza si possono ammirare tre sculture in acciaio e bronzo degli artisti Barisani e Cottone e, all’interno, una serie di dipinti di Longobardi che ricordano l’insurrezione napoletana.
 
VANVITELLI
Nel 1993 viene inaugurata la stazione Vanvitelli, meraviglia progettata dall’architetto Michele Capobianco, i cui ambienti sono luminosi e colorati. Lungo i corridoi si ammira una serie di fotografie che celebrano la tipica architettura partenopea. L’opera più sensazionale che viene esposta in questa stazione è la spirale di luci neon blu, realizzata da Mario Merz poco prima della sua morte. La spirale è simbolo di energia per la forma dinamica e in continua espansione, mentre i numeri disseminati lungo la linea riproducono una sequenza particolare dove ogni numero è la somma dei due che lo precedono. Questa serie, nota come serie di Fibonacci, è un principio di crescita di molti animali e vegetali, quindi la spirale è una sorta di collegamento fra matematica e vita.
 
RIONE ALTO
Anche questa stazione venne inaugurata nel 1993 e riporta, sul piazzale d’ingresso, una meravigliosa fontana con mosaico dell’artista Cevoli. Sulle pareti dell’atrio interno si trovano i “ wall drawings” e le scale e i corridoi sono arricchiti di pannelli decorativi e stampe fotografiche di molti artisti moderni.
 
PISCINOLA
Nel 2013, questa stazione della metropolitana di Napoli ospita numerose opere di Felice Pignataro. Ne è stata fatta precisa richiesta da parte dei cittadini che hanno firmato una petizione al riguardo. Questo artista, di origine romana, ma adottato da Napoli, è stato un vero punto di riferimento per i giovani dei quartieri più disagiati: egli ha creato gruppi di lavoro e associazioni che, attraverso il suo spirito creativo, hanno aiutato molte persone.
 
MERGELLINA
È la prima stazione della linea 6, inaugurata nel 2007 su progetto di Vittorio Magnago Lampugnani. Le pareti laterali sono abbellite da due mosaici dell’artista Gerhard Merz, mentre il cancello di ferro, opera del grafico Alan Fletcher, riporta le parole “metropolitana” e “Mergellina” che si incrociano fra di loro nell’inferriata. Molto particolare è anche l’accesso alle banchine dove un ascensore scorre inclinato, parallelo alle scale mobili.
 
LALA
Questa stazione, particolare per la sua forma circolare, è stata progettata dallo Studio Protec. All’interno sono esposte cinque stampe fotografiche di artisti e fotografi moderni che rappresentano l’ambiente urbano e il corpo umano. Degna di nota è la fotografia di alcuni nudi femminili ricoperti di argilla, tanto da sembrare statue viventi.
 
AUGUSTO
Lo Studio Protec ha progettato anche questa stazione che è stata inaugurata nel 2007. Si possono ammirare, in uno dei corridoi che portano ai binari dei “ light box”, opere di Francesco Scognamiglio, che celebrano la vita di Galileo Galilei. Nell’altro corridoio, invece, si trova l’opera di Botto&Bruno che comunica le difficoltà del mondo giovanile nel contesto sociale e urbano delle periferie della città.
 
MOSTRA
Come le due che la precedono, la stazione Mostra, inaugurata nel 2007, è stata progettata dallo Studio Protec. Le opere fotografiche dell’atrio sono di Gabriele Basilico che onora l’architettura della vicina Mostra d’Oltremare esaltandone il colore bianco. I corridoi sono caratterizzati da opere di Pisani, Merz e Accardi dove ognuno raffigura un tema specifico, dal suicidio alla figura femminile fino ad arrivare all’astratto.
 
Ovviamente, queste sono le stazioni finora inaugurate e aperte al pubblico, ma ce ne sono ancora molte in via di realizzazione e, vista la vena artistica che caratterizza il popolo napoletano, c’è da aspettarsi ancora tanta arte, cultura e allegria.
 

Tagcloud

#tagCloud
Seleziona un argomento
tra quelli più cercati