Land art sui cammini Le istallazioni lungo la via Francigena

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Portare l’arte sui cammini dei pellegrini. Così nasce il progetto Three Gates of IN-Perfection. Dallo scorso 12 ottobre, amanti dell’arte, della natura e dello slow travel possono immergersi negli scenari idilliaci della Via Francigena all’interno del Parco di Vejo nel Lazio e ammirare tre installazioni di land art pensate e realizzate da importanti autori contemporanei, in una perfetta simbiosi tra paesaggio e storia: “Atlante” di Davide Dormino, “Dialogo infinito” di Giancarlo Neri e “Connessione” del duo Goldschmied & Chiari. Le tre opere sono “connesse” grazie al progetto curato dal fotografo e artista Angelo Cricchi che ha vinto il bando della Regione Lazio Arte sui Cammini. “Riattivare” i cammini storici del Lazio attraverso l’azione dell’arte contemporanea è l’obiettivo del bando e del progetto. Grazie alle opere disposte sul territorio, le strade della spiritualità che portavano i pellegrini a Roma trovano una nuova vita. Le tre opere site-specific del Three Gates of IN-Perfection sono collocate nella frazione di percorso della Francigena che, partendo dal santuario della Madonna del Sorbo, si addentra nel parco, lungo il sentiero che conduce a Formello e a Campagnano di Roma.
Realizzate in ferro, marmo e legno, le opere spingono l’osservatore a riflettere e a confrontarsi con il luogo, con l’altro da sé e con l’infinito, tre elementi che rappresentano il fulcro della dimensione interiore ed esteriore del cammino.
 
Dialogo infinito, Giancarlo Neri. Foto: © Angelo Cricchi. Courtesy ARTE.it
 
Queste sono tre opere che rappresentano tre tappe diverse di elevazione spirituale all’interno di un percorso ideale che vuole essere la riproposizione del cammino della vita. “Atlante” di Dormino, realizzato con tonnellate di marmo di Carrara, è stato concepito dall’artista mentre si trovava in una cava. Rappresenta la prima vertebra, subito sotto la testa, che mette in connessione cranio e colonna vertebrale. Il “Dialogo infinito” di Giancarlo Neri è un’opera che incorpora due sedie, forma con la quale l’artista gioca e lavora da una ventina di anni. Le due sedie simboleggiano la possibilità di un dialogo infinito, ma forse anche obbligato. “Alludono a una presenza, ma anche a un’assenza”, spiega l’artista. La panchina in legno di Goldschmied & Chiari, invece, con incisa a fuoco una frase ispirata a San Francesco, è, tra le tre, l’opera più “spirituale”. Le installazioni di Three Gates of IN-Perfection sono state pensate e realizzate dopo un’intensa attività di ricerca e di scambio tra gli artisti, oltre che vari sopralluoghi nei luoghi dove attualmente le opere sono esposte. “Perché gli interventi fossero davvero efficaci era indispensabile un’attenzione alle caratteristiche fisico-geografiche, storiche e culturali del luogo”, spiega sul giornale online Arte.it, media partner dell’iniziativa, Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI e giurato di Arte nei Cammini.
 
 
Connessione, Goldschmied & Chiari. Foto: © Angelo Cricchi. Courtesy ARTE.it
 
“Era necessario da parte degli artisti interpretare questi segni in modo discreto, perché potessero entrare realmente in dialogo con lo spirito delle Vie Francigene. Un tema molto delicato, poi, è quello della manutenzione e della permanenza nel tempo: abbiamo scartato progetti che non rispondevano a questi requisiti perché l’idea era quella di creare delle opere durature”. Inoltre, “questi artisti sono stati veri rabdomanti. Hanno svelato una vera archeologia del contemporaneo”, spiega Michele Damiani, l’archeologo che ha effettuato i sopralluoghi prima del posizionamento delle opere. “Nell’area in cui sarebbe dovuta essere posta l’opera di Dormino figurava un tempio del I secolo a.C. connesso a una antica strada. Il tempio, con il passare del tempo, si è trasformato nella gigantesca tomba di un ricco proprietario terriero che aveva voluto il tetto della sua sepoltura interamente in marmo. Il rinvenimento di alcune monete in metallo, in prossimità dell’opera di Neri, ci ha poi permesso di risalire alla datazione. Infine nei pressi dell’opera del duo Goldschmied & Chiari, sono stati rinvenuti resti di legno appartenuti a un antico castello. Insomma è come se il territorio avesse restituito una serie di tracce creando un insieme di connessioni. Piccole scoperte inattese, che però hanno lasciato in tutti un senso di meraviglia”. Per scoprire con più facilità queste opere e per capire come sono state realizzate, è stata allestita nel santuario di Santa Maria del Sorbo la mostra fotografica Epilogo (fino al 31 dicembre). Frutto di un intenso lavoro di documentazione delle varie fasi di ideazione e realizzazione del progetto Three Gates of IN-Perfection, la mostra prende la forma di un racconto visivo del making of e diventa una guida facilitata alla fruizione delle opere installate nel territorio circostante.

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