I grandi studi di architettura e ingegneria nel mondo

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Renzo Piano, Lynda and Stewart Resnick Exibition Pavillon - Los Angeles. Foto di Paolo Gubellini

Forse è una curiosità per molti di noi conoscere le caratteristiche e le dimensioni dei grandi studi di architettura e ingegneria sparsi nel mondo ed è per questo che consultando “Building Design” ho scoperto cose che non conoscevo.

     Frank Ghery, Walt Disney Concert Hall - Los Angeles. Foto di Paolo Gubellini

La rivista era del 2016 e ricordava che proprio nel 2016 era mancata l’architetto Zaha Hadid, della quale sono state realizzate in Italia la Stazione per il tratto ferroviario Napoli- Afragola, la Stazione marittima di Salerno, il Maxxi di Roma, l’MMM Messner Mountain Museum a Plan de Corones, la Torre Generali a Milano e altro ancora e prima donna a cui il Pritzker Prize fu assegnato nel 2004.

Il premio, considerato il “Nobel” per l’architettura, viene conferito per contributi consistenti e significativi all’umanità e all’ambiente costruiti attraverso l’arte dell’architettura ed era in precedenza stato assegnato a: Richard Meier (1984), Kenzo Tange (1987), Aldo Rossi (1990), Tadao Ando (1995), Renzo Piano (1996), Norman Foster (1999).
A sorprendermi, in questa lista dei 100 architetti più prestigiosi, è stata l’assenza di nomi di rilievo quali Renzo Piano e Massimiliano Fuksas, che tuttavia erano fra gli otto più prestigiosi in Italia.
Non compaiono nella lista dei cento alcuni studi importanti come quello di Jean Nouvelle, Santiago Calatrava, Frank Owen Gehry, nel cui studio hanno operato architetti e ingegneri di tutto il mondo.
L’architetto Zaha Hadid si trovava al 45° posto (246 dipendenti), mentre i primi posti sono stati assegnati ad AECOM (1370 architetti con 400 milioni di dollari di fatturato) e lo studio Gensler (1346 architetti con poco meno di 400 milioni di fatturato).
Lo Studio Foster & Partners nel 2016 aveva uno staff di 646 architetti strutturati e arrivava a 200 milioni di dollari ed era al 10° posto.
Lo stesso ARUP Studio Associates si trovava al 47° posto con 226 architetti e ingegneri, con un fatturato di 5° milioni di dollari. A questo punto ci si chiede come alcuni di questi studi abbiano potuto conquistare incarichi così prestigiosi in un indotto tanto esclusivo e difficile, ma la risposta sta nella “industrializzazione” del proprio ambito specialistico e l’ambizione di superarsi nel reperire committenze dotate e altrettanto ambiziose. Lo Studio Gensler di San Francisco, creato da Art Gensler e la moglie Drue e presente dal 1965, è attivo in ambito multidisciplinare, indirizzando i propri incarichi verso i 46 studi- satellite sparsi nel mondo, che globalmente impegnano 4000 architetti e ingegneri.
Le opere realizzate vanno dal Newyork Hotel Sanitario, realizzato in collaborazione con l’associazione alberghiera e ottenendo, in seguito alle competenze raggiunte in questo campo, molti altri incarichi prestigiosi. Questo studio, con sedi diffuse in tutto il mondo, figura al secondo posto nella lista dei cento studi più prestigiosi ed ha le più alte redditività.
Appartengono a questo studio i progetti per l’American Tower di New York, la Bank of America realizzata nel 2009 e la Shangai Tower portata a termine nel 2015.
L’ambizione di questi studi, articolati e dotati di specializzazioni ad ampio raggio, è funzionale a una crescita esponenziale degli incarichi. Il risultato architettonico raggiunto fornisce una visibilità che si autopromuove attraverso l’acquisizione di grandi incarichi, spesso legati al supporto tecnico-economico di aziende internazionali con ampie specializzazioni ed esperienze sia in ambito tecnologico che finanziario e connessioni politico-economiche utili nella ricerca degli spazi di intervento. Alcuni di questi studi hanno razionalizzato e finalizzato le loro strutture sviluppando tecniche di ricerca nei mercati emergenti (ad esempio stati arabi del Golfo Persico) o in paesi in fase di sviluppo con investimenti di capitali stranieri.
Nel caso del G.H.Studio, che si trova al sessantacinquesimo posto, il criterio organizzativo comporta 160 dipendenti e produce un fatturato di 145 milioni di dollari annui, con un reddito pro-capite fra i più alti.
Lo studio Nikken Sekkei, al quarto posto con sede in Giappone, ha studi in Cina, Russia ed area Golfo Persico, con poco più di 1000 dipendenti e un fatturato di poco meno di 400 milioni di dollari.
Un altro esempio di “organizzazione rilevante” è lo studio Samoo Architects & Engineers (Corea del Sud), che ha creato sedi gemellate in tutto il mondo: Asia, USA, Medio Oriente. Si trova al 9° posto con 712 addetti e 250 milioni di dollari di fatturato.

Norman Foster, Reichstag - Berlino. Foto di Paolo Gubellini
Grant Associates, Gardens by the Bay – Singapore. Foto di Paolo Gubellini

Riassumendo quanto fino ad ora detto, si possono valutare anche le nicchie specialistiche di molti di questi studi, i cui titolari sono ormai considerati “archistar” Ad esempio, per i ponti, abbiamo Santiago Calatrava e Norman Foster (attivo anche nei grattacieli) o Cèsar Pelli e Kenzo Tange (entrambi scomparsi) nell’indotto aeroportuale, nel quale lo stesso Renzo Piano ha progettato e realizzato in Giappone un’isola artificiale destinata ad aeroporto.
Nell’ambito delle riqualificazioni urbane e dell’architettura museale ed ecclesiastica troviamo Mario Botta e David Chipperfield.
Per le strutture sportive, stadi e centri commerciali primeggiano lo studio ARUP e l’arch. Jean Nouvelle, entrambi con sede a Londra.
Nel recupero di edilizia antica e del ‘900 si è distinta l’arch. Gae Aulenti di Milano (scomparsa nel 2012), di cui, oltre a tanti altri interventi prestigiosi, ricordiamo il recupero e la riconversione della Gare d’Orsay a Parigi.
Lo studio Mecanoo di Londra emerge nella progettazione di biblioteche, centri di lettura e centri direzionali.
La panoramica delle tipologie di interventi è incredibilmente ampia, volendo la si può sintetizzare in un elenco di specializzazioni:
aeroporti / ferrovie / strutture portuali / strade e autostrade / ponti / metropolitane / urbanistica e riqualificazione urbana /spazi pubblici / parchi e piazze / arredo urbano / waterfront / orti urbani / stadi / piscine e centri sportivi / teatri / auditorium / cinematografi e locali di intrattenimento / musei / biblioteche e centri culturali / università e architettura scolastica / architettura religiosa / chiese e luoghi di culto / cimiteri e luoghi della memoria / architettura militare / architettura pubblica e sedi amministrative / palazzi di giustizia / luoghi di detenzione e recupero / ospedali e case di cura / centri medici / strutture fisioterapiche / Spa e centri benessere / hotel e alberghi / ristorazione / edifici industriali / centri commerciali / ipermercati / negozi / istituti di credito/grattacieli / condominii / ville di prestigio / penthouses / case unifamiliari / case sociali / interventi di restauro e ristrutturazione / bioarchitettura/ tree houses / architettura ipogea / microarchitettura / architetture provvisorie / allestimenti fieristici ed espositivi /architettura di interni, design.
La lista dei cento nomi che segue, ad alcuni dei quali abbiamo poc’anzi fatto riferimento, ci permette di focalizzare quali studi, nel mondo, siano quelli emergenti, lasciando poi alla curiosità del lettore la possibilità di approfondimento.
I tempi più recenti ci hanno mostrato un mondo che si sta profondamente modificando, sia dal punto di vista geopolitico che economico e sociale, prendendo una deriva in cui il futuro sia per i megastudi sia per la categoria in generale appare più incerto, rendendo forse rapidamente obsolete anche le classificazioni.

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