Svizzeri e ferrovie. I pionieri del “ferro”

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Poco più di 5 mila chilometri. Una ragnatela di “strade di ferro” che connette città, paesi e località turistiche. Le ferrovie svizzere sono un gioiello ingegneristico e architettonico unico nel suo genere. Per unire la Confederazione elvetica e rendere le città più “vicine”, l’uomo ha dato fondo al proprio ingegno per superare quelli che per secoli hanno rappresentato veri e propri muri naturali. Così, per attraversare alte montagne ed evitare grandi salite con i treni, ingegneri e architetti hanno realizzato dalla fine dell’800 opere pionieristiche come ponti altissimi, lunghe gallerie e rampe elicoidali. Molti di questi capolavori, ai quali è dedicato il fil rouge di questo numero, si concentrano lungo la Ferrovia retica, che attraversa le montagne grigionesi tra l’Albula e il Bernina. È dal 1889 che i mitici trenini rossi attraversano montagne e valli, e rappresentano, insieme all’infrastruttura, un esempio di innovazione tecnica sostenibile, che coniuga modernità e tradizione. Per questo la Ferrovia retica è oggi uno dei 12 siti elvetici riconosciuti Patrimonio mondiale dell’Unesco.
 

Il viadotto di Wiesner lungo la Ferrovia retica. Foto Ferrovia retica
 
Ma in Svizzera non ci sono solo ferrovie storiche. L’ultima grande possente opera ferroviaria è la nuova Galleria di base del San Gottardo. Sono serviti 17 anni per realizzare 57 km, scavati nella roccia a 2mila metri di profondità. La galleria di base è entrata in funzione nel dicembre 2016 ed è stata realizzata da un consorzio svizzero-europeo. Si tratta del più lungo tunnel ferroviario mai scavato dall’uomo, superando per lunghezza la galleria giapponese Seikan (53 km) e consente di viaggiare da Milano a Zurigo in poco meno di tre ore, attraversando la galleria a 250 km/h. Il tunnel si sostituisce per le tratte a lunga percorrenza alla vecchia ferrovia del Gottardo, realizzata nel 1882. Un vero e proprio capolavoro tecnico del tempo con i suoi 205 ponti e i suoi sette tunnel elicoidali che consentono ancora oggi ai treni di arrampicarsi da 470 a 1.100 metri di altitudine. 
 

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