Dubai, know-how a confronto sul Rinascimento urbano
Expo 2020 Dubai è tra i progetti di sviluppo strategico varati dal Governo degli Emirati Arabi Uniti per promuovere la diversificazione del “modello economico petrolifero” della Federazione verso i nuovi settori dell’economia dello spazio, della cyber security, della formazione, delle scienze della vita, delle energie rinnovabili, dei cambiamenti climatici, della mobilità sostenibile, la formazione didattica digitale, l’istruzione e la formazione di competenze per la cittadinanza globale, l’accrescimento delle capacità cognitive e lo sviluppo di corretti stili di vita tra le nuove generazioni, sono alcuni dei temi posti all’attenzione dei Paesi partecipanti dagli organizzatori dell’evento e contenuti nell’agenda Education 2020 degli Emirati Arabi Uniti. In occasione di Expo 2020, Dubai aspira a trasformarsi nella metropoli più sostenibile e nel modello di smart city più avanzato al mondo.
Il progetto di Fondazione Inarcassa per EXPO Dubai 2020 nasce da un accordo con il Commissariato Italia per Expo 1, formalizzato dalla firma di un protocollo di intesa che ha stabilito per ciascuna delle parti, nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto dei principi dell’autonomia istituzionale, l’impegno a una collaborazione congiunta volta alla progettazione e realizzazione di attività, iniziative ed eventi, in aderenza ai temi di Expo 2020 Dubai ed in particolare a promuovere la partecipazione di architetti e ingegneri liberi professionisti italiani.
In linea con il tema di Expo 2020 CONNECTING MINDS, CREATING FUTURE, gli obiettivi che la Fondazione Inarcassa si è data, coinvolgendo i professionisti più giovani durante la settimana dedicata all’ Urban and Rural Development, sono:
• lo scambio di competenze professionali, sia a livello nazionale, sia internazionale;
• la sottolineatura del know-how degli architetti e degli ingegneri iscritti a Fondazione Inarcassa; attraverso un workshop multietnico sul tema della Rigenerazione urbana, denominato RINASCIMENTO URBANO, che vedrà la realizzazione congiunta – da parte di professionisti italiani e stranieri guidati dai propri tutor – di modelli reali dei principi di rigenerazione urbana proposti.
Oltre all’approccio ad un tema cruciale del nostro futuro, quale quello della rigenerazione degli spazi e del riuso, il protocollo di intesa Fondazione - Commissariato prevede anche che il workshop sia inteso come strumento per dare nuovo splendore agli spazi cittadini, dal punto di vista della ricerca più avanzata Italiana nell’ambito dell’Urban Planning, dell’Architettura e dell’Ingegneria. L’evento, nato dalla preziosa collaborazione con Luigi Prestinenza Puglisi (AIAC), Cristiano Luchetti (UNIVPM doctoral researcher) e Christian Bonu (MuchMore Consultancy), vedrà al lavoro 30 tra professionisti italiani ed emiratini, suddivisi in 5 gruppi di lavoro capitanati da tutor di eccellenza: Paolo Desideri (ABDR, IT), Guendalina Salimei (T Studio, IT), Steven Velegrinis (AECOM, EAU), Andrew Shaw (AMA Design, EAU), oltre allo stesso Cristiano Luchetti.
Partner di eccellenza del workshop sarà Emaar 2, che ospiterà i gruppi di lavoro nei propri spazi di “Foundry”, e vedrà misurarsi i progettisti nella “Urban Activation” del Downtown Boulevard, una delle aree più attrattive e strategiche di Dubai di proprietà di Emaar.
Dal 4 al 6 novembre, Fondazione sarà presente dentro il Padiglione Italia per parlare della professione di architetti e ingegneri e di rigenerazione urbana, per la conferenza di apertura dei lavori di “Rinascimento Urbano”, e per presentare i risultati del workshop. Nei tre giorni si susseguiranno ospiti di eccellenza, tra cui Carlo Ratti (Carlo Ratti Associati, IT), Farid Esmaeil e Ahmed Al-Ali (X Architects, EAU), Hussam Raouf (Raouf Advisory, EAU), Sumaya Dabbagh (Dabbagh Architects, EAU), Fabio Grilli (EMAAR Design, EAU).
I professionisti italiani – selezionati con una call rivolta agli iscritti a Inarcassa under 40 – sono 12 architetti e 3 ingegneri; i professionisti “locali” sono giovani progettisti che lavorano negli studi di Dubai e che provengono da tutte le parti del mondo – Sud Africa, USA, UK, India, Sud America e Medio Oriente.
Hamsa Al Juboori, 25 anni, si è trasferita a Dubai dall’Iraq quando era alle superiori: dopo aver conseguito la laurea in Architettura presso l’American University of Sharjah, ha deciso di iniziare la sua carriera professionale a Dubai per potersi confrontare in un mercato molto dinamico e multiculturale. “Sono entusiasta di partecipare a questo workshop perché credo che sia una buona opportunità per lavorare con professionisti di diversa provenienza per capire, criticare e pensare a come migliorare una città dinamica e in rapido cambiamento come Dubai”, ci ha raccontato.
“Ho deciso di partecipare alla call perché credo sia un’opportunità che si presenta una sola volta nella vita e non potevo permettermi di non coglierla. Creare opportunità, connettere le menti e lavorare insieme per un obiettivo comune: mi aspetto questo da Expo 2020, un team di lavoro che abbatta qualsiasi barriera per progettare qualcosa di migliore tutti insieme”: la pensa così Alice Olivetto, 32 anni, della provincia di Varese. E come lei, diversi altri giovani professionisti, selezionati per questo evento: “credo che ogni nuova esperienza, specialmente se in contesti differenti da quelli che ci sono usuali – ci ha raccontato Francesca Riva, 28 anni e 3 anni di attività alle spalle – abbia la capacità di ampliare il nostro sguardo sulle cose e ci regali nuove lenti attraverso cui guardare il mondo”.
Sebbene giovanissimi, i professionisti che parteciperanno al workshop hanno già le idee chiare sul loro futuro e quello della loro professione. “Credo che la nostra professione giocherà un ruolo chiave nei prossimi 10 anni – ci ha spiegato Elena Biason, 34enne bolognese di adozione – data l’urgenza di prenderci cura del nostro Pianeta. Il settore delle costruzioni conta infatti circa il 40% delle emissioni globali di CO2 e oltre al tema dell’efficientamento, si dovrà affrontare quello dei materiali e delle costruzioni esistenti. Tra 40 anni immagino un mondo che ha saputo rispondere alla domanda di oggi, mantenendo l’innalzamento delle temperature al di sotto di 1,5°C.
Sara Halawi, ventisettenne siriana, lavora ad Abu Dhabi e si immagina passeggiare per le strade appena urbanizzate di Damasco, a cui sta direttamente contribuendo, per abbracciare il passato, e, attraverso le tecnologie di oggi, supportare le generazioni di domani. Farah Abou Hamza, libanese di 26 anni, ha come obiettivo quello di lavorare per le persone, regalando loro spazi, allo stesso tempo, belli e confortevoli.
Nicola Lener, ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti
Molti dei partecipanti si immaginano ancora in piena attività tra 40 anni, magari da un punto di osservazione privilegiato, come Marco De Petris, trentenne pescarese, che sogna di seguire progetti in tutto il mondo dalla sua cascina tra il Gran Sasso e il mare. Tutti sperano di avere l’opportunità, nel corso della loro carriera, di poter lasciare il segno con un loro progetto. Ed è proprio questo l’obiettivo del workshop che si terrà all’Expo: dare l’occasione a dei giovani di gettare lo sguardo sul mercato internazionale, in una occasione unica nel suo genere, sperando che ognuno di loro sappia coglierne le numerose opportunità. ■
1. Commissario Generale di Sezione per l’Italia per Expo 2020 Dubai, coordina e organizza la presenza italiana all’Esposizione Universale 2020 di Dubai
2. Emaar Properties è una delle più grandi aziende mondiali nel settore edile. Con comprovate competenze in proprietà, centri commerciali e vendita al dettaglio e ospitalità e tempo libero, Emaar plasma nuovi stili di vita con particolare attenzione all’eccellenza del design, alla qualità costruttiva e alla consegna puntuale. https:// properties.emaar.com/en/about-emaar/
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