Diario di viaggio. Rajasthan, porta di ingresso della Repubblica di India
Il mio viaggio in India inizia con l’arrivo a Delhi il 13 settembre 2023. Metropoli multiculturale, cuore pulsante del paese, Delhi rappresenta l’incontro di un antico millenario e di un moderno proiettato verso una configurazione di una nazione rilevante nella geopolitica mondiale, ricchissima di storia, cultura, ambiente in un contesto geografico strategicamente importante, ma con condizioni socio-economiche estreme.
L’India è una vasta nazione federata con capitale Nuova Delhi, situata nel subcontinente indiano con una superficie di 3.287.264 km2 ed una popolazione che supera i 1.400 milioni di abitanti, è la più popolosa della Terra.
È una nazione federata composta da 28 stati per lo più su base linguistica e 8 territori dell’Unione. Le lingue ufficiali a livello dei singoli stati federati sono ben 21 oltre a centinaia di dialetti. Il PIL del paese ammonta a oltre 3.500 miliardi di $ (2022) ponendosi al 5° posto nell’economia mondiale con un PIL procapite di circa 2.500 $/anno. In media un indiano guadagna 1.500 $/anno circa 5 $/giorno.
Il 34% circa della popolazione vive nelle città il restante nelle campagne. Le condizioni sanitarie sono precarie buona parte della popolazione non ha ancora accesso all’assistenza sanitaria e all’acqua potabile.
Nonostante queste profonde contraddizioni data la sua numerosissima popolazione per lo più giovane, la sua forte crescita economica con un PIL che aumenta del 6/7% all’anno ed una tecnologia all’avanguardia in molti settori tra cui quello spaziale (ultimamente l’India è riuscita a far atterrare un lander Chandrayaan- 3 il 23 agosto 2023 al polo Sud della Luna, una zona dove si ritiene possa esserci acqua sottoforma di ghiaccio), l’India si sta muovendo in ambito internazionale con l’ambizione di assurgere a leader dei paesi del Global South, mantenendo continuità con il suo essere Paese non allineato fin dai tempi (1961 conferenza di Belgrado) di Jawahrlal Nehru.
Questo mio primo viaggio attraversa la regione del Rajasthan (fig. 1), uno dei gioielli dell’India, situato nell’area nord-occidentale. Lo Stato è famoso per la sua ricca storia di regalità e guerrieri Rajput. Nel corso dei secoli, il Rajasthan ha ospitato molte dinastie, ciascuna con la propria eredità culturale e architettonica. I regnanti hanno costruito maestose fortezze e palazzi che ancora oggi testimoniano lo splendore della storia passata.
Tuttavia, le condizioni socio-economiche del Rajasthan presentano sfide significative.
Nonostante il suo ricco patrimonio culturale, lo stato ha affrontato problemi legati alla povertà e all’accesso limitato all’istruzione e all’assistenza sanitaria. La disuguaglianza economica è fonte di preoccupazione, con una significativa parte della popolazione rurale che lotta per soddisfare le proprie esigenze di base. L’agricoltura è parte vitale dell’economia di quest’area, che coltiva cereali come il frumento, l’orzo e il miglio. Inoltre, lo stato è noto per l’industria manifatturiera, con la produzione di tessuti, gioielli e un ricco artigianato tradizionale. Anche il turismo è un settore in crescita grazie al ricco patrimonio culturale e storico della regione.
Alla scoperta di Mandawa e delle Haveli
Il 14 settembre il viaggio mi porta a Mandawa, città affacciata sulle rive del fiume Chambal, famosa per le sue sontuose Haveli, affascinanti dimore nobiliari testimonianze dell’arte e dell’architettura del periodo Rajput e Marwari. Esplorando le Haveli, ci si immerge nella storia e nella cultura del Rajasthan (fig. 2). Le Haveli sono residenze tradizionali, spesso di proprietà di ricche famiglie di mercanti o nobili, conosciute come “thakurs” o “maharajas”, caratterizzate da un design articolato e complesso e da una decorazione elaborata, con balconi scolpiti, finestre in jali (legno intagliato o reticolo di pietra), cortili interni e dipinti murali che narrano storie epiche della mitologia indiana. I proprietari di queste architetture residenziali e commerciali – espressione del prestigio e della ricchezza delle famiglie nobiliari e mercantili – erano discendenti di antiche dinastie rajput che governavano i loro territori. Le Haveli erano anche centri di potere, luoghi di incontro per decisioni politiche e sociali, ospitavano negozi e attività commerciali legate a vari prodotti, tra cui tessuti, gioielli, spezie e altri beni di lusso, per scambi commerciali spesso gestiti direttamente dai proprietari o dai loro delegati.
La scultura di dettaglio, gli intarsi di pietra e legno e i dipinti murali fanno parte dell’eredità artistica di queste dimore, la cui struttura coniuga elementi tradizionali dell’India con influenze islamiche ed europee. Visitando le Haveli di Mandawa, mi sono immerso in un passato sfarzoso e opulento. Ogni Haveli racconta una storia di magnificenza e di tradizione artistica. Sono un vero e proprio tesoro culturale del Rajasthan. Molte di esse oggi versano in uno stato di semiabbandono in quanto utilizzate essenzialmente per rare riunioni e/o ricorrenze di famiglia; altre sono state trasformate in alberghi di charme mantenendo così inalterati lo sfarzo e gli antichi apparati decorativi.
Bikaner e Karni Mata
Il 15 settembre è ripreso il viaggio verso Bikaner, antica città nel cuore del Rajasthan. Qui, visitando il Forte di Junagarh, scopro per la prima volta la potenza e la ricchezza dei sovrani maharaja e l’atmosfera affascinante della Città Vecchia.
L’imponente struttura del Forte di Junagarh (fig. 3), costruito tra il 1588 e il 1593, è un esempio straordinario di architettura militare rajput, costruito da Raja Rai Singh, uno dei generali più fidati dell’imperatore Mughal Akbar. La sua struttura massiccia è situata al centro di Bikaner ed è circondata da mura imponenti, con bastioni e torri svettanti verso il cielo. L’interno ospita una serie di palazzi e cortili sfarzosi, come il palazzo Anup Mahal, il palazzo Ganga Niwas e il palazzo Chandra Mahal. Dopo aver ammirato la grandiosità del Forte di Junagarh, ci si immerge nella Città Vecchia di Bikaner, in un labirinto di vicoli stretti, mercati vivaci e antiche Haveli riccamente decorate. Le strade sono fiancheggiate da edifici tradizionali, con facciate scolpite e balconi ornati da ricchi trafori. Riesco a immaginare la vera essenza del Rajasthan, con le sue tradizioni artigianali, i profumi speziati e i colori vivaci. La Città Vecchia di Bikaner è famosa per le sue attività commerciali tradizionali e per i suoi templi. I mercati offrono una varietà di prodotti artigianali, tra cui tessuti, tappeti, gioielli e oggetti d’arte. La città è rinomata anche per la produzione di deliziosi snack come il “bhujia” a base di farina di ceci e spezie.
Il Tempio Karni Mata è il più noto turisticamente per essere il luogo di residenza di migliaia di topi (si parla di una popolazione di 20.000 animali) considerati sacri che ho visitato, con qualche perplessità, senza scarpe come è uso entrare nei templi indù. La presenza di numerosi fedeli dimostra la profonda religiosità del popolo del Rajasthan.
Un’avventura nel deserto del Thar
Il 17 settembre entro nel cuore del deserto del Thar, una delle regioni più affascinanti dell’India (fig. 4). Il deserto del Thar, noto anche come Great Indian Desert, è situato nella regione nord-occidentale dell’India e si estende in parte nel Pakistan. È uno dei deserti più densamente popolati al mondo, nonostante la vita lì si riveli come un’ardua lotta contro le condizioni climatiche estreme. Le temperature estive possono superare i 50 gradi Celsius, mentre le notti possono essere sorprendentemente fredde. La pioggia è rara e limitata alla stagione dei monsoni, ma quando piove, il deserto si trasforma in un mare di fiori selvatici con colori vivaci, uno spettacolo straordinario.
Il deserto occupa una superficie di circa 200.000 chilometri quadrati e si estende per circa 800 chilometri da nord a sud e 400 chilometri da est a ovest. Caratterizzato da una vasta distesa di dune ondulate di sabbia che conferiscono a questa regione un aspetto iconico da deserto, altopiani rocciosi, e valli secche, è attraversato da una rete di fiumi temporanei, noti come nullahs che portano acqua durante la stagione delle piogge, ma rimangono asciutti per la maggior parte dell’anno. La vita qui è pertanto strettamente legata all’agricoltura, alla pastorizia e all’artigianato tradizionale. Nonostante queste difficili condizioni climatiche, il deserto del Thar è abitato da numerose comunità, tra cui i Bishnoi e i Rajput, che indossano abiti dai vivaci colori e turbanti. Il viaggio in cammello sulle dune del deserto del Thar è particolarmente suggestivo al tramonto, quando la luce dorata investe le dune al suono della musica tradizionale tra i cammelli accovacciati in tranquillo riposo.
L’incanto di Jodhpur
Il 18 settembre arrivo a Jodhpur, conosciuta come la “Città Blu” del Rajasthan. Qui si erge maestoso il Forte di Mehrangarh (fig. 5).
Ci sono la Tomba di Jaswant Thada e l’atmosfera affascinante della Città Vecchia. Il Forte di Mehrangarh è una delle fortezze più imponenti dell’India e una delle principali attrazioni di Jodhpur. Situato su una collina a 125 metri sopra la città, il forte domina il paesaggio circostante. La sua costruzione, avviata da Rao Jodha, il fondatore di Jodhpur, nel XV secolo, è caratterizzata da possenti mura, atte a proteggere la città dai predoni e dagli invasori. All’interno del forte, scopro una serie di palazzi e di cortili sfarzosi, tra cui il Moti Mahal (palazzo delle Perle), il Phool Mahal (palazzo dei Fiori), e il Sheesh Mahal (palazzo degli Specchi). Il forte ospita anche un museo che conserva oggetti d’arte, armi, costumi e manufatti storici. La tomba di Jaswant Thada è un bianco cenotafio in marmo situato nelle vicinanze del Forte ed è dedicato a Maharaja Jaswant Sardar Singh II. La sua struttura è caratterizzata da un complesso intaglio di marmo ed è arricchito da grandi giardini. All’interno della tomba, si conservano affreschi che narrano la storia di Jodhpur e dei regnanti Marwari.
La Città Vecchia di Jodhpur, situata ai piedi del Forte di Mehrangarh, è una delle parti più affascinanti della città. Le case dei Brhamini (la casta sacerdotale principale della società indiana, oggi si stimano essere circa 15 milioni) sono tradizionalmente dipinte di blu, da qui il soprannome di Città Blu. Le strade strette e tortuose sono fiancheggiate da negozi tradizionali, venditori ambulanti e abitanti del luogo che sfoggiano i vivaci vestiti rajasthani.
Le condizioni socio-economiche nella Città Vecchia riflettono sfide tipiche delle zone urbane dell’India (problemi di igiene pubblica, mala gestione dei rifuti urbani in particolare degli imballaggi di plastica sparsi ovunque per le strade, presenza di bovini liberi per le strade con ciò che ne consegue, traffico caotico ed estremamente rumoroso). Jodhpur è una delle città più affascinanti e turisticamente sviluppate del Rajasthan.
Tra le montagne Aravalli e la bellezza di Udaipur
Il 19 settembre attraverso la catena montuosa degli Aravalli verso Udaipur, una città incantevole situata tra i colli ondulati e i laghi scintillanti. La catena montuosa degli Aravalli si estende per oltre 500 chilometri attraverso il nord-ovest dell’India, attraversa gli stati del Rajasthan, dell’Haryana e del Gujarat, è una delle più antiche al mondo ed è fonte essenziale di approvvigionamento idrico per molte città e villaggi. Divide in due zone climatiche il Rajasthan, a ovest l’ambiente è arido, a est è verdeggiante e umido.
Durante il trasferimento verso Udaipur mi fermo a visitare il santuario dedicato a Tirthankara Adinatha costruito nel XV secolo e noto come tempio di Chaumukha (fig. 6), situato nei pressi di Ranakpur, località famosa per i templi giainisti1. Il Chaumukha Temple, o Tempio dei Quattro Volti, è il principale santuario del complesso, noto per la sua architettura e per le 1.444 colonne in marmo scolpite tutte diverse.
Il 20 settembre arrivo a Udaipur,la Città dei Laghi, uno dei luoghi più pittoreschi del Rajasthan.
Il lago Pichola, uno dei più grandi dell’area, circondato da palazzi e haveli, tra cui il City Palace e il Jag Mandir è il fulcro della città. Caratteristica del lago Pichola è la presenza del Lake Palace ex residenza reale, oggi hotel di lusso.
Il City Palace di Udaipur è un esempio superbo dell’architettura rajput. Il palazzo la cui superficie è stimata in circa 2 Km2, affacciato sul Lago Pichola, è in realtà un complesso di edifici che coniuga l’arte e l’architettura rajput e moghul. La sua costruzione iniziata a metà del XVI secolo si protrasse per circa 400 anni.
Il museo del City Palace espone una collezione eccezionale di oggetti storici, costumi e opere d’arte.
Jag Mandir. Nel pomeriggio prendo il battello e arrivo su un’isola del lago Pichola dove venne costruito nel XVI secolo il Jag Mandir come rifugio per il principe mogul Khurram, che divenne successivamente imperatore moghul. Udaipur è una città che incarna la bellezza e la serenità del Rajasthan. La sua posizione tra i monti Aravalli e i suoi splendidi laghi la rendono un luogo di straordinaria bellezza naturale. Addentrandoci per le vie di Udaipur, si è investiti piacevolmente dalla magnificenza dell’ambiente e dalla ricchezza del paesaggio.
1. Il jainismo è una religione che nasce nell’India settentrionale nel V-IV secolo a.C. in contrasto con l’ortodossia alla religione vedica-indù. La sua nascita è contemporanea al Buddhismo.
Cittorgarh, le Torri Vijay Stambha e Kirti Stambha, la Sacra Pushkar
l 21 settembre parto per Cittorgarh, una città intrisa di storia e resa celebre dalla sua impressionante fortezza, il Chittorgarh Fort (fig. 7). Poi tra il caldo e l’afa visito le Torri Vijay Stambha e Kirti Stambha, il caratteristico luogo sacro di Pushkar.
Cittorgarh è un’antica città situata nelle pianure del Rajasthan, ed è famosa per essere stata il centro del potente regno Mewar. La sua fortezza, conosciuta come il Chittorgarh Fort, è uno dei più grandi forti dell’India su 2,8 km2 di estensione, posizionato su una collina di 180 m di altezza domina tutta la pianura.
La storia di Cittorgarh è storia di eroismo e di sacrificio. La fortezza, nota per essere stata l’ultima roccaforte dei Rajput durante l’assedio da parte dell’imperatore moghul Akbar, conserva molti templi e palazzi storici, tra cui il Rana Kumbha Palace il Padmini Palace e il Meera Temple.
Nel cuore del Cittorgarh Fort due torri raccontano storie di gloria e fede. La Vijay Stambha o Torre della Vittoria costruita dal raja Rana Kumbha per commemorare la vittoria sui sultani del Gujarat, è alta 37 metri e offre viste panoramiche mozzafiato sulla città e sulla campagna circostante.
La Kirti Stambha è una torre dedicata a Adinath, il primo Tirthankara del jainismo. Riccamente scolpita, mostra scene della vita dei Tirthankara e dei principi del jainismo. È un importante luogo di pellegrinaggio.
Dopo aver vagabondato nella fortezza Cittorgarh sotto un sole cocente, riprendo il viaggio verso Pushkar, sul lago omonimo, città sacra per i fedeli induisti. Ogni anno il lago attira migliaia di pellegrini che si immergono nelle sue acque ritenute purificanti. Pushkar è circondata da oltre 50 Ghat, o scalinate, che scendono al lago. Durante il tramonto, le cerimonie a lume di candela e le preghiere lungo le rive creano un’atmosfera spirituale particolarmente suggestiva. La città ospita anche il Tempio di Brahma, il dio Creatore, l’unico tempio in India dedicato al Brahma, la divinità suprema nell’Induismo.
Jaipur, la Città Rosa
Il 22 settembre riprendo il viaggio e arrivo a Jaipur, la “Città Rosa” per le sue costruzioni in arenaria rosa. Procedo verso le attrazioni della città: il Forte Amber, il Hawa Mahal,il City Palace e l’Osservatorio astronomico di Jantar Mantar.
Il Forte Amber è uno dei siti più iconici di Jaipur. Situato su una collina a pochi chilometri dalla città, questo forte fu la prima capitale del regno di Jaipur. La sua imponente struttura coniuga elementi di architettura rajput e moghul. Salgo al forte a dorso di elefante lungo la ripida salita, un’esperienza inusuale e in certi momenti ricca di tensione visto il dirupo sottostante e il movimento ondeggiante dell’animale. Una volta all’interno del forte, una serie di palazzi e cortili magnificamente decorati si spalanca davanti a me, tra cui il Sheesh Mahal, o palazzo degli Specchi, sfolgorante per i suoi mosaici di specchi incastonati nelle pareti e nei soffitti.
Il palazzo dei Venti, o Hawa Mahal, è uno degli edifici più distintivi di Jaipur (fig. 8). La sua facciata è caratterizzata dalla presenza di 953 piccole finestre chiamate “jharokhas,” che permettevano alle donne reali di osservare la vita quotidiana di strada senza essere viste, e stilisticamente la sua architettura coniuga gli elementi dello stile rajput e moghul. Il City Palace è una residenza reale costituito da un complesso di edifici situato nel cuore di Jaipur, con cortili, palazzi, musei e giardini. Il museo ospita una vasta collezione di arte e manufatti storici, compresi costumi reali e armi.
L’Osservatorio astronomico di Jantar Mantar è un sito UNESCO composto da una serie di strumenti astronomici monumentali, costruiti nel XVIII secolo da Maharaja Jai Singh II. Alcuni di questi includono il “Samrat Yantra,” il più grande orologio solare del mondo, e il “Jai Prakash,” un dispositivo per misurare le eclissi solari.
Fatehpur Sikri e il Maestoso Taj Mahal
Il 24 settembre arrivo a Fatehpur Sikri e al celebre Taj Maha ad Agra. Fatehpur Sikri è un’antica città situata a pochi chilometri da Agra. Costruita dall’Imperatore Mughal Akbar nel XVI secolo, fu la capitale dell’Impero Mughal per un breve periodo prima di essere abbandonata e perdersene le tracce. La città è stata riscoperta da un ufficiale britannico e successivamente restaurata, esempio straordinario di architettura moghul, con i suoi palazzi, cortili, moschee e strutture residenziali. Il palazzo di Akbar, il Diwan-i-Khas, e la Moschea Jama Masjid,Panch Mahal sono alcune delle architetture da visitare.
Il 24 settembre entro ad Agra città dello stato dell’Utter Pradesh vicino a Delhi. Il Forte di Agra in arenaria rossa mi colpisce per la maestosità e imponenza della costruzione che riflette la grandiosità di tutta l’architettura Moghul.
Il Taj Mahal è uno dei monumenti più iconici al mondo ed è situato ad Agra. In marmo bianco, è stato costruito dall’Imperatore Shah Jahan in memoria della moglie Mumtaz Mahal, morta di parto nel 1631 (fig. 9). Il Taj Mahal, dichiarato patrimonio UNESCO, è il capolavoro della architettura Moghul, caratterizzato da una struttura in marmo bianco e riccamente istoriata e dalla simmetria perfetta: il mausoleo principale preceduto da grande giardino intersecato da quattro canali disposti a formare una croce greca. Le quattro torri ai lati del mausoleo rappresentano un elemento di protezione. L’interno del Taj Mahal ospita i sarcofagi dell’imperatore Shah Jahan e di Mumtaz Mahal ed è arricchito da pietre preziose incastonate nel marmo bianco, da intagli complessi e da decorazioni floreali.
Delhi
Il 26 settembre, il mio viaggio attraverso lo stato del Rajasthan volge al termine e mi accingo a lasciare Delhi e fare ritorno in Italia.
Delhi è molto più di una capitale politica e culturale; è anche un centro economico vitale dell’India. Il territorio amministrativo speciale dell’Unione di Delhi ha circa 30 milioni di abitanti. La città ospita numerosi quartieri commerciali e finanziari, nonché importanti conglomerati industriali (fig. 10). Il suo contributo all’economia nazionale è significativo. Delhi è un hub importante per l’industria del software e dei servizi informatici in India. Le aziende IT di Delhi forniscono servizi di sviluppo software, consulenza informatica e outsourcing a livello globale. L’area di Gurgaon, nelle vicinanze di Delhi, è particolarmente rinomata per il suo parco tecnologico e per la presenza di molte multinazionali IT. La città ospita varie industrie manifatturiere, tra cui quelle legate all’automotive, all’elettronica, ai prodotti farmaceutici e tessili. L’area di Manesar, adiacente a Gurgaon, è famosa per la produzione automobilistica e il settore dei componenti. È anche un importante centro commerciale, con mercati all’ingrosso e al dettaglio che offrono una vasta gamma di prodotti. Il mercato di Chandni Chowk è noto per tessuti e abbigliamento, mentre quello di Nehru Place è rinomato per l’elettronica. Delhi ospita numerose istituzioni finanziarie e sedi di banche nazionali e internazionali, riflesso della crescente attività finanziaria nell’area.
Oltre a Delhi, l’India nel suo insieme sta vivendo una crescita economica notevole. L’apertura all’economia globale negli anni ‘90 ha dato impulso all’industrializzazione e all’espansione dell’outsourcing IT. L’India è oggi uno dei principali attori nella produzione di software e servizi IT a livello mondiale. Inoltre, il Paese sta significativamente investendo in energia rinnovabile, nell’istruzione, nella sanità e nelle infrastrutture. Ciò contribuisce a creare maggiori opportunità di lavoro, stimola la crescita economica e migliora il tenore di vita della popolazione ma nonostante la forte crescita l’economia indiana non riesce ad assorbire completamente una ampia quota di popolazione in cerca di lavoro. La presenza delle caste, già abolite per legge, ma strutturalmente ancora fortemente presenti nella società indiana, non favoriscono l’emancipazione dalla disoccupazione o da lavori fortemente sottopagati.
Le città indiane con i loro distretti industriali in particolare Delhi, Mumbai, Bangalore e Hyderabad, svolgono un ruolo cruciale nel favorire l’innovazione e la crescita economica. L’India è diventata una destinazione attraente per gli investitori internazionali, grazie a un ampio mercato interno e a una forza lavoro con punte di alta specializzazione. ■
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