Avanti tutta, con prudenza

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Il sessantottesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XIX legislatura, in carica dal 22 ottobre scorso ha in sé qualcosa di molto speciale: per la prima volta nella storia del Paese, è guidato da una donna, schietta e determinata. 
Queste le sue parole, nell’intervento programmatico alle Camere: “Mi sento di dire che, se questo Governo riuscisse a fare ciò che ha in mente, scommettere sull’Italia potrebbe essere non solo un investimento sicuro, ma forse addirittura un buon affare, perché l’orizzonte al quale vogliamo guardare non è il prossimo anno o la prossima scadenza elettorale. Quello che ci interessa è come sarà l’Italia tra dieci anni, e sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, a costo perfino di non venire rieletta, per essere certa di avere reso, con il mio e il nostro lavoro, il futuro di questa Nazione più agevole. […] La strada per ridurre il debito non è la cieca austerità imposta negli anni passati e non sono neppure gli avventurismi finanziari più o meno creativi. La strada maestra, l’unica possibile, è la crescita economica, duratura e strutturale”. 
Musica per il nostro orecchio sinistro e per quello destro, di investitori istituzionali, fermamente convinti che la finanza debba essere al servizio della previdenza, calibrando il rischio degli investimenti e il rischio del Paese, perseguendo mete di lungo periodo. 
Musica per il nostro orecchio destro e per quello sinistro, di amministratori di previdenza, che lavoriamo senza sosta al raggiungimento di obiettivi in cui crediamo profondamente. Penso al miglioramento dei servizi di ascolto per i nostri associati, al rinnovato dialogo con il territorio, alle prestazioni, alla solidarietà, alla gestione efficace e trasparente di un patrimonio in costante crescita; al compito attivo che ci siamo assunti anche nella difesa della professione. Le incertezze normative e le molte e contraddittorie direttive che si sono succedute in questi anni non ci hanno distratto. La dimensione che la Cassa ha raggiunto, il ruolo che ha svolto e che può assumere sia nel contesto previdenziale, sia nella tutela e nella diffusione della cultura dei liberi professionisti italiani, è un patrimonio che non lasceremo disperdere.  
Questo governo punta ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, attraverso riduzioni delle imposte e ridefinizioni del patto fiscale. E vuole alleggerire la pressione tributaria sul lavoro; improntare una politica industriale basata sulla promozione e sullo sviluppo delle eccellenze; perseguire ogni parità, di sesso e di genere, per raggiungere il rispetto di cui tutti sentiamo la necessità; riconoscere tutele adeguate ai lavoratori autonomi; consolidare la collocazione internazionale, europea e atlantica del Paese attraverso regole condivise, anche e soprattutto nel settore economico- finanziario. 
Se questo è il solco tracciato dal nuovo esecutivo, allora saremo al suo fianco. E andremo avanti insieme, con scelte né ovvie né semplici; certamente impegnative e responsabili anche per noi. Scelte rivolte alla difesa delle nostre categorie e alla costruzione di un welfare capace di rispondere alla crescente domanda di assistenza e di servizi, legata all’invecchiamento della popolazione, passando per il potenziamento delle tutele sociali e di quelle a sostegno della famiglia. Scelte che continueremo a perseguire con rinnovata fiducia, per noi liberi professionisti e per il futuro dei nostri figli.


In copertina: JackAnstey - unsplash

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