Arpinge, la previdenza che investe nelle infrastrutture
Introduzione
Costituita a fine 2013 da tre Casse di Previdenza (Cassa Geometri, EPPI Ente di previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati e Inarcassa) come investitore specializzato in infrastrutture sostenibili di piccola e media dimensione, sulla base di analoghi esempi internazionali, Arpinge Spa rappresenta uno dei primi esempi di “ permanent capital” italiani (insieme – per fare un esempio – ad altre iniziative come Cubico Spa, costituita in Italia da due fondi pensione canadesi, oppure – nel settore del Private Equity – della NB Aurora quotata da un paio di anni).
Il progetto di Arpinge è stato costruito adottando solide tecniche di asset allocation e risk management in termini schematici può essere così rappresentato:
– Tipo di investimento: equity di maggioranza in infrastrutture di piccola e media entità;
– Approccio fondamentale: identificazione con precisi “megatrend”;
– Strategia di investimento: approccio tematico con diversificazione tra più comparti (per coniugare una opportuna diversificazione dei rischi sistemici con la ricerca di valore legato alla rilevanza dimensionale).
Nel caso di Arpinge, la tematica di investimento è costituita dalla transizione energetica, poi declinata nei tre settori principali: rinnovabili (rilevante operatore privato indipendente Eolico); Efficienza Energetica e mobilità (primo concessionario di parcheggi italiano, quarto in Italia dopo importanti gruppi internazionali);
– Selezione delle opportunità: identificazione di progetti selezionati con estremo rigore per costruire un progetto di asset “ best in class” valutati con metriche di analisi proprietarie, operando nella fascia medio-piccola di investimento e in comparti a minore pressione concorrenziale e maggiore contenuto industriale. Il tasso di eleggibilità dei progetti è di circa 13%, ovvero solo 13 progetti su 100 esaminati entrano nella lista delle opportunità, ma appena 6 su 100 passano ad una fase operativa.
– Forte attenzione alla sostenibilità ( vedi paragrafo dedicato): Arpinge è uno dei 4.000 investitori internazionali che ha sottoscritto i Principi per l’Investimento Responsabile – PRI ONU dandosi policy stringenti in materia di sostenibilità, che l’hanno portata a ricevere riconoscimenti dal mercato e supporto dal sistema bancario. Ha nel tempo modificato le metriche valutative fino a diventare un « impact Investor » e nel 2022 riceverà il rating dall’ONU e dal GRESB indice universale di valutazione del processo di integrazione dei criteri ESG. Dopo una gara internazionale ha conferito un mandato al Politecnico di Milano per l’elaborazione di un sistema di analisi dei rischi fisici e di transizione derivanti dal cambiamento climatico così come configurati dalla BCE (citazione al padiglione Italia dell’EXPO di Dubai 8 feb. 2022).
Nello svolgimento della propria attività, Arpinge ha collaborato e collabora con le Istituzioni e numerose associazioni di categoria. In particolare, Arpinge partecipa alla Giunta Assonime, al consiglio di Aipark ed è associato – unico italiano – alla Long Term Infrastructure Investor Association (LTIIA). Infine, la società ha sviluppato un rapporto di collaborazione con autorevoli think thanks come Fondazione Astrid e IGI . Valorizzando la propria vocazione istituzionale, Arpinge si è altresì segnalata per l’elaborazione e la proposta di specifiche policy volte a migliorare lo spazio giuridico nazionale nella prospettiva di investitori istituzionali. In tale ambito, la Società si è segnalata soprattutto per analisi e proposte relative alla disciplina delle concessioni del Partenariato Pubblico Privato – promuovendo l’introduzione anche in Italia della possibilità degli investitori di agire da promotori nell’ambito della Finanza di Progetto – e del settore elettrico, con proposte volte a migliorare ed incentivare l’investimento non solo nel comparto delle rinnovabili ma anche dello storage di energia e di nuove tecnologie come, ad esempio, l’idrogeno.
Struttura del gruppo e risultati di gestione
Arpinge è una holding di partecipazione che controlla sub-holding settoriali industrialmente specializzate (vedi schema). Ad oggi la società ha investito 160 M€ di equity nominale tra il 2014 e il 2019 su 173 M€ sottoscritti dai soci con una leva moderata, inferiore al 50%, fornita da primari istituti nazionali (Banca Intesa, Bper, BPM) e internazionali (NordLB & KFW), tutti «senza garanzie della Holding» e quindi esclusivamente fondati sui flussi di cassa e garanzia degli asset sottostanti.
Il portafoglio sviluppa 36 M€ di ricavi complessivi di Gruppo con margine industriale allineato con i benchmark di settore (EBITDA margin 75%) e la società può contare su 53 M€ generati dal management con la gestione, oggi liquidi disponibili sui conti correnti per nuovi investimenti o distribuzioni. Nella prospettiva di un risultato economico estremamente positivo per il 2021, nell’ordine di grandezza del doppio dell’utile netto del 2020, Arpinge avrebbe cumulato nel corso della propria attività circa 13M€ di utili netti a livello di Holding, con oltre 10M€ di dividendi distribuibili, considerando il potenziale 2021 ( dividend yield 2021 a capitale investito nominale costante compreso nell’intervallo tra 3,5% e 4%).
Tutte le società partecipate del Gruppo sono in utile strutturale di bilancio e la volatilità dei mercati degli ultimi due anni ha fatto emergere la resilienza del portafoglio di Arpinge agli eventi avversi, anche di natura estrema. Ciò in ragione della diversificazione del portafoglio ma anche delle tecniche cautelative di gestione, realizzate tramite accordi contrattuali e coperture assicurative.
Nell’anno 2020, nonostante l’impatto negativo della pandemia da Covid- 2019 sulla mobilità, i parcheggi hanno registrato una flessione dei ricavi estremamente limitata (circa -20%), in ragione della copertura di un minimo garantito e tale flessione, già di per sé contenuta rispetto alla riduzione effettiva di mobilità, è stata in parte compensata dall’aumento dei ricavi nel comparto dell’energia. L’andamento di mercato dei settori partecipati è compatibile con una significativa rivalutazione del valore di portafoglio e, per finire, differentemente dal caso di partecipazione a Fondi comuni di investimento, i soci non hanno dovuto pagare commissioni di gestione.
Arpinge e la sostenibilità
La sostenibilità è diventata un elemento centrale e sempre più imprescindibile nelle scelte d’investimento degli operatori economici, così come nella costruzione e nella gestione di portafogli, chiamati a contribuire al perseguimento di importanti obiettivi di transizione verso un’economia climaticamente neutra in tempi sempre più stringenti.
In questo scenario si inserisce l’attività di Arpinge che, sin dalla sua fondazione, declina la sostenibilità nelle sue tre dimensioni: ambientale, sociale ed economica.
In tale prospettiva Arpinge è andata direttamente alla fonte dei criteri ESG sottoscrivendo direttamente i Principles for Responsible Investments dell’ONU e aderendo al GRESB, indice universale di valutazione del processo di integrazione dei criteri ESG nella gestione del portafoglio.
Arpinge ha quindi adottato cinque delle sette strategie ESG d’investimento responsabile e sostenibile, sviluppando un sistema di metriche proprietario finalizzato ad integrare le valutazioni economico-finanziarie con quelle ESG. Partendo da un approccio di “esclusione” e quindi di “investimento tematico”, il gruppo è infine approdato a sistemi di analisi da vero e proprio impact investor.
Inoltre, al fine di dotarsi di un robusto cruscotto di strumenti di analisi, ha integrato la propria matrice dei rischi con i rischi ESG e lanciato un innovativo progetto di ricerca in collaborazione con il Politecnico di Milano per lo sviluppo e l’implementazione di analisi di scenario che tengano conto anche dei rischi (fisici e di transizione) e degli impatti del cambiamento climatico. Il cambiamento climatico, infatti, come messo in evidenza nel 2015 dall’allora Presidente della Bank of England – Mark Carney – e successivamente dalle Banche Centrali, avrà degli effetti dirompenti sul sistema finanziario, comportando nuovi rischi che rappresentano una minaccia per la stabilità finanziaria e l’economia nel suo complesso.
Grazie a questa impostazione e alla focalizzazione sul tema della transizione energetica, Arpinge rappresenta un operatore di frontiera a supporto del raggiungimento degli obiettivi del PNIEC e del Green New Deal. In particolare, il portafoglio Arpinge contribuisce ad evitare oltre 57kt/anno di emissioni di CO2, pari ad un consumo di petrolio di 37.892 TEP e al fabbisogno medio annuo di 75 mila famiglie, costruendo rapporti di collaborazione con gli enti e le comunità locali e dedicando specifica attenzione ai profili ambientali. L’approccio di Arpinge al tema della sostenibilità gli è valso il riconoscimento del sistema bancario, che ha sottoscritto con il gruppo diversi contratti di ESG financing, e numerosi riconoscimenti, tra i quali il “Sustainability Awards” organizzato da LC Publishing Group.
Strategie di crescita e di sviluppo
In coerenza con il nuovo scenario determinatosi per effetto dell’adozione del Green New Deal da parte della Commissione dell’UE, della crisi da Covid-19 e del susseguente PNRR, Arpinge ha ridefinito le proprie strategie di investimento in considerazione dei profondi cambiamenti di mercato, in particolare:
– rafforzando il portafoglio esistente tramite: a) acquisizione/aggregazione di portafogli nei settori di appartenenza; b) Progetti in settori ancillari (es. Energy Storage; Gas verdi, ecc.);
– esplorando nuovi «ecosistemi di investimento » (logica della specializzazione tematica), compatibili con le tecniche di asset allocation e risk management, utilizzate dalla Società (es. infrastrutture sociali con canone di disponibilità, economia circolare & life-science);
– Proponendo Progetti di innovazione e sviluppo da finanziare con fondi europei (IPCEI) anche in condivisione e collaborazione con altri player nazionali.
Oggi Arpinge ha un potenziale di investimento in circa 10 nuovi progetti con impegni immediati di 160mln di euro e investimenti successivi di 220mln di euro.
Conclusioni
Arpinge ha rappresentato un progetto innovativo sotto molti punti di vista. Il suo obiettivo dichiarato è stato quello di partecipare al rilancio degli investimenti nella prospettiva del c.d. permanent capital, al fine di affiancare ai più tradizionali strumenti di investimento – come i fondi comuni di investimento in Infrastrutture – nuovi strumenti di investimento, pensati per coprire una lunghezza d’onda più ampia e, quindi, una prospettiva di impiego di risorse maggiormente incentrata alla creazione di valore industriale piuttosto che commerciale.
Questa innovazione, tuttavia, è stata innestata sulle sensibilità di un risparmio previdenziale – peraltro di primo pilastro – molto attento al contenimento dei rischi e alla sostenibilità degli investimenti. Per tale ragione la società – che investe in equity di maggioranza – si è dotata di metriche di analisi estremamente elaborate; modelli di business estremamente sofisticati e strategie ESG particolarmente avanzate.
Proprio la sofisticazione conseguita nelle valutazioni di sostenibilità, culminata nella adozione di metriche di analisi da impact investor (ovvero da investitore attento ad analizzare l’intero ciclo degli effetti dei propri impieghi, anche come esternalità sociali e ambientali), è valsa diversi riconoscimenti e soprattutto un significativo affidamento da parte del sistema bancario.
Inoltre, l’adozione di modelli di business efficaci e prudenti, ha portato la società a perseguire in appena due anni il break even e in 4 anni la distribuzione di dividendi.
Oggi Arpinge è pienamente inserita nel sistema economico italiano con una sua reputazione e una sua marcata identità. Su queste basi oggi la società è impegnata nella costruzione di un salto di qualità fortemente orientato all’innovazione e al sociale. ■
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