Premio Dedalo Minosse insieme al Forum della Committenza
Con il Premio Dedalo Minosse 2019, la più raffinata architettura di tutto il mondo torna nella Basilica Palladiana di Vicenza, con una grande Mostra antologica, che sarà allestita fino al 6 ottobre.
Un ritorno nello spazio che il Comune sta destinando a importanti progetti espositivi, continuando la tradizione delle Mostre di Architettura, iniziata negli anni Ottanta con Renzo Piano dalla Caoduro Lucernari e proseguita con importanti monografiche e il Dedalo Minosse dal 2001.
Fondato a Vicenza dall’Associazione Nazionale ALA Assoarchitetti nel 1997 per promuovere l’architettura italiana, il premio, dalla sua seconda edizione, è diventato internazionale, accrescendo di volta in volta le partecipazioni di paesi diversi. Durante la Mostra, all’interno del grande salone sarà allestito anche uno spazio per il dibattito e il confronto sui temi della città, del paesaggio, dell’ambiente, dell’architettura, del design, del restauro e del riuso del patrimonio storico.
Un grande Forum della Committenza, nel corso del quale per due settimane, architetti e committenti, costruttori, giornalisti, amministratori, imprenditori, esperti dei vari settori si confronteranno in seminari, conferenze e workshop interdisciplinari aperti al vasto pubblico, attivando così il cuore civico della città, che si animerà delle voci di professionisti, amatori e associazioni. Parteciperanno anche il Comune di Vicenza, l’Assessorato alle attività culturali del Comune di Vicenza, la biblioteca Civica Bertoliana, la sezione Edili di Confindustria Vicenza, l’Ordine degli architetti della provincia di Vicenza, Confprofessioni, il Laboratorio di progettazione, analisi e valutazione dell’esistente dell’IUAV di Venezia, le Scuole della città e altre istituzioni e realtà cittadine, nazionali e internazionali.
Un programma in corso di elaborazione e incremento, una chiamata da parte dei progettisti ai diversi attori del processo del costruire, per dibattere sui grandi temi del globale e del locale, del recupero dell’esistente e del patrimonio, sul paesaggio, sulla città.
Dedalo Minosse è un Premio unico al mondo, in cui la figura del committente, spesso trascurata quando si parla di architettura, viene riconosciuta come fondamentale e strategica nel processo costruttivo.
Aperta ai committenti pubblici e privati di tutto il mondo, la manifestazione seleziona e propone architetture realizzate negli ultimi cinque anni, che rappresentano il segno visibile della ricerca internazionale, dove risalta il contributo del committente nella creazione di bellezza diffusa, attraverso la realizzazione dell’architettura contemporanea.
Lo scorso 14 giugno 2019, a Vicenza, la Giuria internazionale e interdisciplinare dell’XI edizione 2018/2019 si è riunita a Palazzo Bonin Longare, ospitata da Confindustria Vicenza, dove ha assegnato i premi ai committenti che attraverso le proprie realizzazioni, meglio hanno investito, innovato, migliorato la qualità della vita, non solo dei destinatari dei loro progetti, ma della comunità in generale.
Tra i giurati personalità dalle variegate competenze ed esperienze, come l’argentino David Basulto, fondatore della grande piattaforma web Archdaily, l’imprenditore Paolo Caoduro, Cesare Maria Casati, direttore de l’ARCA International, lo storico dell’architettura Richard Haslam, Francine Houben, del noto studio Mecanoo di Delft, il giapponese Katsufumi Kubota, Veronica Marzotto, committente e imprenditrice, l’artista Michelangelo Pistoletto, Dan Pitera, preside d’architettura all’Università Detroit Mercy; Marco Sammicheli, responsabile delle relazioni internazionali della Triennale di Milano, oltre a Philippe Prost, l’architetto che con la Regione Hauts de France vinse la X Edizione e che oggi è popolare in Francia per i suoi interventi televisivi in qualità di architetto del patrimonio e urbanista sul grande tema del restauro di Notre Dame, devastata dall’incendio lo scorso 15 aprile.
Oltre 300 le iscrizioni pervenute all’XI edizione, da oltre 40 paesi di tutto il mondo, tra i quali, oltre l’Italia, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Corea, Filippine, Francia, Germania, Giappone, India, Israele, Messico, Kenya, Olanda, Pakistan, Perù, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svizzera, USA, Vietnam. Un panorama davvero vario, dalla grande alla piccola scala, nel quale la Giuria ha ricercato le motivazioni che hanno portato alla realizzazione dei progetti candidati, analizzando in particolare gli aspetti di sostenibilità sociale, condivisione pubblica, l’applicazione del Design for All, la valorizzazione e conservazione del paesaggio e del patrimonio architettonico, l’uso di tecnologie e materiali innovativi e riciclabili finalizzati alla conservazione dell’ambiente costruito e naturale, la valorizzazione delle tradizioni e dei linguaggi locali, all’approccio progettuale multidisciplinare e all’integrazione tra arte, architettura e design.
I premiati e i segnalati sono stati proclamati lo scorso 21 settembre 2019, nel corso della grande serata evento del Teatro Olimpico a Vicenza.
Numerose le novità della cerimonia di quest’anno, che ha visto sfilare committenti e architetti da tutto il mondo e alla quale hanno partecipato costruttori, aziende, esperti del settore, ma anche, come sempre, appassionati e curiosi.
Conclusa la manifestazione di Vicenza il premio viaggerà in Italia e nel mondo portando il suo messaggio in tante città tra le quali Matera, Milano, Roma, Firenze, Bologna, Cosenza in Italia e all’estero a San Francisco, Detroit, Tokyo, Dubai, Buenos Aires, Parigi. ■
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