Pochi passi per la pensione

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Le variabili di flessibilità e di metodi di calcolo, introdotti in questi ultimi anni nel mondo pensionistico sia pubblico che privatizzato, hanno avuto impatti significativi sia sugli importi che si potranno percepire che sull’età stessa in cui si può decidere di andare a riposo.

Informarsi per tempo sulla propria posizione previdenziale e sul risparmio accumulato consente di apportare dei correttivi e di attivare, purché programmati per tempo, istituti specifici come il riscatto e la ricongiunzione, per ottimizzare e semplificare il risultato.

Per non incorrere in sorprese dell’ultimo momento e per programmare al meglio la pensione, possono tornare utili alcuni suggerimenti operativi.

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CON FREQUENZA ANNUALE, è utile entrare in Inarcassa on line con le proprie credenziali ed effettuare la simulazione di calcolo della pensione. Il sistema indicherà la tipologia di prestazione cui si può accedere – tra pensione di vecchiaia anticipata, ordinaria e posticipata – e la data di maturazione.

 

Poiché l’applicativo della simulazione attinge direttamente dai dati registrati nel Database istituzionale, per effettuare il calcolo bisogna essere in regola con le dichiarazioni e i versamenti. Questo, quindi, è anche un modo per verificare se non sia sfuggito qualcosa e rimediare per tempo a eventuali inadempienze. La simulazione del calcolo consente di comprendere su che importi si potrà contare alla fine della vita lavorativa e di progettare, a seconda dei propri redditi, un risparmio adeguato. È evidente che quanto più ci si avvicina alla maturazione dei requisiti, tanto più realistico risulta il calcolo, poiché si fonda su una maggiore mole di dati certi rispetto a quelli stimati. Per migliorare l’importo si può considerare anche il versamento di quote contributive volontarie, che, ricordiamo, sono interamente deducibili dal reddito professionale.

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ALMENO UN ANNO PRIMA DELLA MATURAZIONE DEI REQUISITI - meglio qualche anno prima -, è bene verificare presso gli altri Enti previdenziali in cui si sono versati contributi, se vi siano periodi assicurativi maturati presso di loro. In questo caso si può presentare alternativamente:

 

  • domanda di RICONGIUNZIONE (Legge n. 45/1990). Consente di unire tutti i contributi accreditati presso le diverse gestioni previdenziali ai fini del conseguimento di un’unica pensione. La domanda deve essere inoltrata presso l’ente in cui è in corso l’iscrizione oppure, al compimento dell’età pensionabile, presso l’ente in cui si possono far valere almeno 10 anni di contribuzione obbligatoria effettiva e continuativa. Considerato che sono coinvolte diverse gestioni previdenziali, conviene presentarla con congruo anticipo anche se i tempi di legge prevedono circa un anno tra la domanda e la definizione. Ricordiamo che i periodi maturati presso la Gestione Separata Inps non possono essere ricongiunti. Per i periodi presso altre gestioni fino al 31.12.2012 vi è la facoltà di avvalersi sia del metodo retributivo che contributivo. Ovviamente la scelta influirà sul calcolo e quindi sull’importo della pensione. Per i periodi successivi al 31.12.2012 la ricongiunzione opera con il mero trasferimento del montante contributivo accumulato presso le gestioni previdenziali senza alcun onere a carico. Anche le somme versate a titolo di ricongiunzione sono interamente deducibili dal reddito IRPEF senza limiti di importo (art. 10 DPR 917/1986);
  • domanda di TOTALIZZAZIONE (D. Lgs. n. 42 del 2.2.2006). Ogni Ente calcolerà ed erogherà la propria quota pensionistica in virtù dell’effettiva iscrizione e contribuzione. Il raggiungimento dei requisiti avviene con modalità diverse rispetto a quelli delle altre forme pensionistiche. Per poter accedere alla totalizzazione è necessario non essere titolare di trattamento pensionistico in nessuna delle gestioni previdenziali a cui si è stati iscritti ed è totalmente gratuita. I periodi maturati presso la Gestione Separata Inps sono totalizzabili. La domanda va presentata presso l’ente di ultima iscrizione e, considerate le “finestre di accesso” di 18 mesi per la pensione di vecchiaia e di 21 per quella di anzianità, non va presentata con congruo anticipo.

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SE NON SI RIESCE A RAGGIUNGERE L’ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA minima necessaria a maturare il diritto a pensione o se si vuole comunque acquisire una maggiore anzianità contributiva integrando il valore della prestazione, è possibile RISCATTARE gli anni del corso di laurea e del servizio militare (totalmente o parzialmente). Si può scegliere tra due metodi di calcolo: retributivo o contributivo, dove la preferenza influirà sull’importo della pensione. Ci si può fare un’idea della diversità del risultato, utilizzando la simulazione dell’onere di Riscatto su Inarcassa on line, che oltre a calcolare quanto costerebbe, evidenzierà le differenze sulla quota pensionistica che ne scaturirà. La domanda di riscatto deve essere presentata almeno 180 giorni prima della data di presentazione della domanda di pensione. Anche l’onere versato per il riscatto è interamente deducibile (art. 10 DPR 917/1986).

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La DOMANDA DI PENSIONE non può essere presentata prima di 60 giorni dalla maturazione del diritto. Una volta ricevuta la richiesta, Inarcassa contatterà l’interessato per guidarlo nella compilazione della modulistica e per chiarire qualsiasi dubbio in merito alla documentazione necessaria con il servizio “pensione pronta”.

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La Giunta Esecutiva delibera la LIQUIDAZIONE DELLA PENSIONE entro 90 giorni dalla presentazione dell'ultimo documento utile ai fini dell'istruttoria. Fa fede la data della domanda (ma comunque dalla maturazione del diritto); l’erogazione avverrà dal primo mese successivo alla liquidazione comprensiva degli eventuali arretrati. Ricordiamo che l’eventuale rateizzazione contributiva in corso comporta il differimento della liquidazione della pensione fino al versamento dell'ultima rata prevista dal piano.

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