Pensione in cumulo, mi conviene?

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Con l'introduzione della “pensione in cumulo” si amplia la scelta degli interessati fra le diverse forme di accorpamento contributivo, ma si complica la valutazione della modalità di pensionamento da prediligere e del percorso da seguire. Per orientarsi servono conoscenze approfondite di non immediata acquisizione e l'attento esame della propria posizione previdenziale.

 

Conviene utilizzare questa modalità per andare in pensione?

Purtroppo non è semplice rispondere a questa domanda. O meglio, la risposta può essere semplice in alcuni casi, in molti altri può dipendere da valutazioni personali, mentre in altri ancora è impossibile rispondere con cognizione di causa senza informazioni spesso complesse da reperire.

Cominciamo definendo il quadro delle possibili alternative da confrontare e individuando poi i relativi requisiti di accesso.

Gli istituti della ricongiunzione, della totalizzazione e del cumulo dei periodi assicurativi consentono tutti di capitalizzare ai fini previdenziali i periodi di attività lavorativa assicurata presso una gestione diversa da Inarcassa. Per completezza di informazione, segnaliamo che esiste anche la totalizzazione europea, con lo specifico scopo di unificare diversi periodi all’estero, ma che al momento non rientrerà in questa analisi per evitare ulteriori complessità.

Il beneficio derivante dall’utilizzo di questi istituti facoltativi consiste generalmente in un aumento dell’anzianità utile per anticipare il pensionamento e/o in un aumento del rendimento pensionistico.

La ricongiunzione può essere onerosa o non onerosa, mentre cumulo e totalizzazione sono entrambi gratuiti. L’istituto della ricongiunzione consente di unificare – durante la propria carriera lavorativa – i periodi contributivi non coincidenti maturati presso più gestioni al fine di conseguire un’unica pensione.

Ecco dunque le sue caratteristiche principali:

 

  • i contributi versati sono materialmente trasferiti presso la gestione accentrante;
  • ai fini del diritto e della misura del trattamento pensionistico, si applicano le norme previste nella gestione accentrante;
  • per Inarcassa il metodo di calcolo è il contributivo pro-rata;
  • può essere esercitata presso l’ente in cui è in corso l’iscrizione oppure al compimento dell’età pensionabile in una gestione diversa, ove si possano far valere almeno 10 anni di iscrizione;
  • la ricongiunzione non può essere parziale, devono essere trasferiti tutti i periodi contributivi, indipendentemente dalla richiesta del professionista;
  • i periodi di gestione separata INPS non sono ricongiungibili.

 
Il cumulo e la totalizzazione sono invece diverse modalità di accesso alla pensione . Queste consentono di rendere utili ai fini del diritto tutti i periodi contributivi non coincidenti maturati presso più gestioni pensionistiche per conseguire una prestazione. La misura della pensione è pari alla somma delle quote determinate dalle diverse gestioni, ognuna con le proprie regole, tenendo conto di tutti i contributi versati anche se riferiti a periodi sovrapposti. Si differenziano invece per metodo di calcolo, decorrenze e requisiti di accesso.

Confrontiamo, quindi, i requisiti di accesso. Nelle seguenti tabelle si riportano sinteticamente i requisiti per ottenere la pensione di tre istituti pensionistici nella modalità di vecchiaia ordinaria e anticipata. Per effettuare il paragone si deve tenere conto che la ricongiunzione porta a una pensione presso Inarcassa (o l’ente di riferimento), quindi la pensione di vecchiaia unificata diventa il termine di paragone nel caso in cui si scelga di ricongiungere i contributi presso Inarcassa. La prima valutazione è sui requisiti di accesso perché, oltre all’importo della pensione, conta anche la possibilità di poterla raggiungere e quando.

Nelle due tabelle sono definiti anche i metodi di calcolo ed è subito evidente che, nel caso del cumulo, le regole del singolo ente possono essere molto diverse tra loro e di difficile valutazione a un primo approccio, considerato anche che ogni ente ha definito nel dettaglio alcuni aspetti specifici. In ogni caso la valutazione circa la convenienza economica o del costo/opportunità nella scelta tra l’uno e l’altro istituto non può essere definito a priori.

Alcune regole generali, ma da verificare poi nel dettaglio dei singoli casi sono le seguenti:

 

1) La ricongiunzione verso Inarcassa in genere conviene quando in Inarcassa non si riesca a raggiungere l’anzianità minima per avere un calcolo pro-rata. Ciò vale quando si sono già maturati presso la Cassa periodi significativi prima del 2013.

 

2) Il cumulo gratuito può rappresentare una valida soluzione per coloro che possono vantare un’anzianità contributiva importante, complessivamente superiore a quella minima richiesta dalle gestioni pensionistiche interessate. Il cumulo, inoltre, consente di recuperare i periodi assicurati presso la Gestione Separata, che non sono ricongiungibili. Generalmente è più conveniente quando vi siano periodi presso INPS o altre gestioni in cui si possono raggiungere periodi consistenti con calcolo retributivo (si vedano le regole della relativa gestione).

 

3) La totalizzazione può convenire nel caso in cui non si riescano a raggiungere i requisiti minimi di anzianità del cumulo o di Inarcassa, altrimenti generalmente il calcolo con il cumulo è più conveniente. Anche in questo caso quest’ultimo infatti consente di recuperare i periodi assicurati presso la Gestione Separata, non ricongiungibili.

 

Una valutazione più dettagliata può essere molto complessa, perché le norme stratificatesi nel tempo nei diversi enti previdenziali rendono difficile prevedere gli importi della pensione o delle singole quote, se non accedendo agli uffici delle singole gestioni interessate per mettere assieme le diverse informazioni.

Auspichiamo che quanto prima il legislatore preveda una modalità di calcolo on line centralizzata la quale, accedendo alle banche dati di tutti gli Enti interessati, possa simulare l’importo di pensione futuro, raffrontando i diversi istituti previsti. Potrebbe essere la soluzione a un problema di altrimenti difficile soluzione per tutti coloro che, in numero sempre maggiore, hanno maturato o stanno maturando periodi contributivi presso diversi enti previdenziali.

Finché questo strumento non sarà disponibile, sarà cura dell’Associazione mettere a disposizione degli associati leve informative idonee a garantire l’accesso al nuovo trattamento e orientare il professionista nella scelta che meglio si adatta al proprio profilo di carriera.

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