La millenaria Palermo capitale della cultura 2018
Il 31 gennaio del 2017 il Ministro Dario Franceschini, nel salone del Consiglio Nazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha annunciato che la commissione giudicatrice, all’unanimità, ha deciso che Palermo sarà la capitale della cultura per l’anno 2018. Questo ambito riconoscimento segue quello già conseguito nel 2017, anno nel quale Palermo è stata proclamata capitale italiana dei giovani. Due traguardi, entrambi importanti, con i quali la Palermo contemporanea si candida per essere un vero arcipelago globale, uno scenario interdisciplinare dove arte, architettura, pittura e antropologia s’incontrano e si fondono in un nuovo modello di mediazione creativa.
Perché Palermo?
Palermo con la sua storia millenaria e il suo presente rappresenta a pieno titolo un’espressione delle diverse culture europee che dialogano in modo proficuo e virtuoso con il mondo arabo e mediterraneo e si integra con questi come una tessera di un mosaico dove ogni tessera è espressione di mondi diversi.
Palermo come vera Capitale mediterranea dell’accoglienza, dove trovano cittadinanza il riconoscimento dei diritti individuali e collettivi.
Palermo Capitale multiculturale dove l’Africa del Nord e il Medio Oriente si incontrano con la cultura classica; Palermo nel Mediterraneo, il Mediterraneo in Europa, attraverso un insieme di attività culturali che in essa avranno luogo per tutto il 2018.
Palermo perché capace di liberarsi del condizionamento della mafiaattraverso concreti atti, come il varo della Carta di Palermo e l’istituzione della Consulta delle Culture in seno al Comune di Palermo, che hanno come obiettivo l'avvio di un processo culturale e politico per l'abolizione del permesso di soggiorno, per la radicale modifica della legge sulla cittadinanza e per il diritto alla mobilità come diritto della persona umana; un documento promosso su scala internazionale dal Sindaco Leoluca Orlando che dice: “... Mai come in questo momento nel quale un gruppo di assassini cerca di fomentare l'odio fra persone di diversa religione e di scatenare uno scontro di civiltà, occorre lavorare per l'integrazione e l'accoglienza, varare una carta di diritti internazionali come quella di Palermo è un fatto molto importante che ci riempie di soddisfazione, perché rappresenta la conferma della vocazione multiculturale della nostra città, volta al confronto e al dialogo”.
La città di Palermo si prepara a questo grande evento che coinvolgerà la sua dimensione metropolitana, che conta più di un milione di abitanti, e sarà forte ed evidente il riferimento all'itinerario arabo - normanno (Monreale, Palermo, Cefalù), considerando la candidatura a Capitale Italiana della Cultura per il 2018 un'ulteriore opportunità per trasformare le proprie complessità e contraddizioni in elementi rigenerativi per il compimento di un processo di trasformazione urbana, sociale e culturale fondato sul rispetto dei diritti e della legalità.
La cultura è, e deve essere, un virtuoso strumento di confronto, di conoscenza dell'altro, di superamento delle differenze come ostacolo alla convivenza pacifica; la cultura come luogo della elaborazione di dispositivi concettuali e semantici che trovano nel tema dei diritti il laboratorio politico e culturale di una nuova Europa i cui confini reali sono nel mar Mediterraneo, tristemente noto per i fatti di cronaca e per il continuo olocausto dei migranti. La cultura intesa come ruolo sociale per imporre il riconoscimento dei diritti individuali e collettivi.
Il primo grande risultato raggiunto grazie a questa candidatura è che la Città di Palermo è stata selezionata quale sede di Manifesta 12, la Biennale d’arte nomade europea che verrà inaugurata nel capoluogo siciliano il 15 giugno 2018, per la sua rilevanza su due principali temi che identificano l’Europa contemporanea, migrazione e condizioni climatiche, e sull’impatto che queste questioni hanno sulle nostre città.
Monreale, Duomo, foto di Ernesto Palmieri
Monreale, Duomo, foto di Ernesto Palmieri
Le diverse stratificazioni e la fitta storiografia di Palermo - occupata da diverse civiltà e culture con forti legami e connessioni con l’Africa del Nord e il Medio Oriente negli ultimi 2000 anni - ha lasciato le sue tracce nella società multiculturale, localizzata nel cuore dell’area Mediterranea.
Cosa è MANIFESTA 12
Manifesta è la Biennale nomade europea, che nasce nei primi anni ’90 in risposta al cambiamento politico, economico e sociale avviatosi alla fine della guerra fredda e con le conseguenti iniziative in direzione dell’integrazione europea. Sin dall’inizio, Manifesta si è costantemente evoluta in una piattaforma per il dialogo tra arte e società in Europa, invitando la comunità culturale e artistica a produrre nuove esperienze creative con il contesto in cui si svolge. Manifesta è un progetto culturale che reinterpreta i rapporti tra cultura e società attraverso un dialogo continuo con l’ambito sociale.
Manifesta è stata fondata ad Amsterdam dalla storica dell’arte olandese Hedwig Fijen, che ancora oggi la guida. Ogni nuova edizione viene avviata e finanziata individualmente ed è gestita da un team permanente di specialisti internazionali. Manifesta lavora dai suoi uffici di Amsterdam e Palermo, con uno di prossima apertura a Marsiglia. Diretta da Hedwig Fijen e Peter Paul Kainrath, la squadra permanente è composta da Tatiana Tarragó, Paul Domela, Esther Regueira, Yana Klichuk, Asell Yusupova, Marieke van Hal and Mikaela Poltz, nonché dal direttore generale di Manifesta 12 Roberto Albergoni e dalla coordinatrice Francesca Verga.
Palermo, S.M. dell'Ammiraglio Martorana - Foto: Ernesto Palmieri
Cosa dicono di Manifesta 12
“Manifesta 12 a Palermo è una grande sfida per ripensare a come gli interventi culturali possono avere un forte ruolo nell’aiutare a ridefinire uno dei più iconici crocevia del Mediterraneo della nostra storia, all’interno di un lungo processo di trasformazione. Manifesta 12 vuole affrontare diverse questioni tra cui: ‘la partecipazione dei cittadini alla governance della Città’ e ‘Come riconoscersi cittadini e riappropriarsi della Città?’ Le questioni migratorie della città sono emblematiche di una più amplia situazione di crisi che l’intera Europa si trova ora a fronteggiare” - Hedwig Fijen, Direttrice di Manifesta.
“Avere Manifesta 12 a Palermo nel 2018 è un’opportunità fantastica per la città per rafforzare la sua identità locale e internazionale. È un’opportunità per l’Europa per apprezzare il significato della sua dimensione e identità Mediterranea e Mediorientale: Palermo ha portato Manifesta nel Mediterraneo e il Mediterraneo all’Europa. Manifesta 12 è un’opportunità per celebrare Palermo nella sua essenza: un laboratorio per l’arte e la cultura. La città è capace di rinnovare se stessa e costruire il proprio futuro” - Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo.
“Siamo onorati di lavorare con la Città di Palermo per l’edizione di Manifesta 12. Nel clima politico corrente, la storia e il carattere di Palermo fanno della città un laboratorio ideale per re-immaginare, da una prospettiva Mediterranea, i valori liberali che condividiamo, e toccare questioni cruciali del presente e del futuro della città europea. A livello personale, essendo italiano e siciliano, e avendo come molti della mia generazione lavorato per diversi anni all’estero, mi sento particolarmente onorato di poter contribuire a questa edizione di Manifesta” - Ippolito Pestellini Laparelli, OMA.
Palermo, Palazzo dei Normanni, Sala di Ruggero - Foto: Ernesto Palmieri
Il percorso di avvicinamento a Manifesta 12 si sta sviluppando attraverso Aspettando Manifesta, un insieme di iniziative ed eventi culturali che stanno preparando la città agli eventi che si terranno dal mese di giugno 2018, tra questi l’atto più importante è “Palermo Atlas”, redatto dallo studio OMA, dell’architetto Ippolito Pestellini Laparelli. “Palermo Atlas”, un’analisi interdisciplinare sulla città che mira ad esplorare l’architettura, l’archeologia, l’antropologia, gli archivi storici come le storie personali e i suoi mezzi d’informazione. “Palermo Atlas” è il primo passo di Manifesta 12 a Palermo, sia in quanto suo momento fondante che si pone lo scopo di delineare la pianificazione futura della città, che come modello di ricerca urbanistica affinché Manifesta 12 abbia un impatto a lungo termine sulla città e sui suoi cittadini.
Monreale Duomo foto di-Ernesto PalmieriIl risultato di questa ricerca urbanistica dovrebbe tradursi in un programma di attività culturali grazie all’apporto di una squadra internazionale e interdisciplinare, composta da quattro creative mediators: Ippolito Pestellini Laparelli di OMA; Bregtje van der Haak, giornalista e regista di origine olandese; Andrés Jaque, architetto e ricercatore spagnolo; e Mirjam Varadinis, curatrice d’arte contemporanea nata in Svizzera. Il fine ultimo di questo nuovo modello di mediazione creativa è quello di offrire alla città di Palermo competenze diverse e nuove e durevoli prospettive, che consentano a Palermo e ai suo cittadini di sbloccare le potenzialità latenti di questa bellissima città.
Che cosa dicono di Palermo Atlas
“La città non può essere ridotta ad una singola interpretazione o ad una precisa definizione. È piuttosto un complesso mosaico di frammenti e identità, risultato di secoli di incontri e scambi tra civiltà. La sua archeologia materiale, eredità culturale, tratti somatici ed ecosistemi sono prove tangibili di un sincretismo duraturo. La Palermo contemporanea può essere considerata un arcipelago globale: non una città globalizzata di per sé, ma un incubatore di diverse condizioni globali. Agisce come snodo di una vasta geografia che si estende ben oltre l’area Euromediterranea, dall’Africa sub-sahariana alla Scandinavia, dall’Asia sudorientale a Gibilterra e all’America” - Ippolito Pestellini Laparelli, OMA.
“Palermo Atlas offre alla Città analisi e riflessioni di grande valore collegando il racconto della storia passata e recente con le prospettive di sviluppo future. È una lettura attenta della complessità di Palermo e dei suoi abitanti e delle connessioni storiche e attuali tra la Città, il Mediterraneo e l’Europa. Lo studio testimonia la volontà della Amministrazione Comunale e di Manifesta di permeare la Biennale del 2018 con la ricchezza culturale della nostra Città e la sua storica, progettuale e naturale cultura della accoglienza e della pacifica convivenza.”- Leoluca Orlando, il Sindaco di Palermo.
“Il Palermo Atlas di Manifesta 12 andrebbe utilizzato come strumento sostenibile per lo sviluppo di un’eredità che vada oltre la durata della biennale nomade di Manifesta 12.” - Hedwig Fijen, direttrice di Manifesta.
Obiettivi di Manifesta 12
Sperimentare un nuovo modello di mediazione culturale
Con Manifesta 12 si cerca di presentare un nuovo modello di mediazione creativa. La maggiore ambizione di Manifesta 12 è lavorare attraverso vie interdisciplinari accanto alle comunità locali in modo da ripensare le infrastrutture architettoniche, urbane, economiche, sociali e culturali della città. Manifesta 12 può analizzare il vasto ruolo dell’intervento culturale nel permettere ai cittadini di riconoscere le proprie responsabilità e i propri diritti. Manifesta 12 a Palermo può agire da incubatore supportando le comunità locali attraverso diversi interventi culturali: per ripensare la città nelle sue strutture socio-economiche e culturali, usando il profilo esistente della civitas come piattaforma per il cambiamento sociale.
Il programma pre-biennale avrà inizio dalla costruzione di un processo che porti all’attuazione di un quadro teorico sostenibile e alla definizione dei parametri del processo di rivitalizzazione della città. In questa fase, Manifesta vuole attivare la comunità di Palermo nell’identificazione della sua missione e obiettivi, così come le sfide, le aspettative e i possibili esiti di Manifesta 12.
“Aspettando Manifesta 12” è un programma culturale pensato per i cittadini, affinché essi possano conoscere, impegnarsi attivamente e condividere idee riguardo la Biennale d’arte contemporanea che verrà inaugurata a Palermo nel 2018.
“Aspettando Manifesta 12” si terrà presso il Teatro Garibaldi, appositamente assegnato dal Comune di Palermo a Manifesta 12, e che per l’occasione verrà riaperto al pubblico. Sia prima che durante la Biennale, il Teatro Garibaldi sarà il quartier generale di Manifesta 12, oltre che uno dei luoghi chiave della Biennale.
Palermo, S. Cataldo, foto di Ernesto Palmieri
In conclusione Palermo si prepara per un 2018 davvero indimenticabile sotto il profilo culturale; lo fa mettendo in evidenza i”gioielli di famiglia”, i suoi molteplici monumenti che introducono il visitatore in più mondi, da quello fenicio a quello arabo normanno, da quello bizantino a quello spagnolo, da quello rinascimentale a quello barocco. Un inebriante viaggio in una cultura millenaria che ha lasciato in terra sicula un patrimonio inestimabile che a pieno titolo è un patrimonio dell’umanità. Il 2018, un anno cruciale dove venire a Palermo è quasi un obbligo per essere protagonisti di una capitale della Cultura, dell’accoglienza e della pacifica convivenza. ■
tra quelli più cercati