Inarcassa e il sostegno all’Economia Reale Italia

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In termini geografici, l’allocazione del patrimonio finanziario di Inarcassa testimonia un sostanziale equilibrio tra impieghi destinati al mercato domestico (48,6%) ed investimenti esteri (51,4%). Il grafico che segue mostra l’esatta suddivisione nelle diverse macro asset class in cui è distribuita l’asset allocation strategica.
Come si può notare oltre alle 17 partecipazioni in società quotate alla Borsa di Milano, al significativo peso assunto dai titoli di Stato emessi dal Tesoro italiano e alla importante quota destinata all’asset immobiliare distribuito omogeneamente lungo la nostra penisola, grande interesse verso le aziende del nostro Paese è dedicato all’interno del comparto Investimenti Reali, oggetto di analisi di questo articolo.


Economia Reale e Mercati Privati

L’Economia Reale è l’ambito economico, pubblico e privato, caratterizzato dalla produzione e dalla distribuzione di beni e servizi. L’elenco delle attività è vasto e diversificato: comprende, tra le altre cose, produzione industriale, commercio, sviluppo e vendita di servizi.
Inarcassa, ormai da oltre 15 anni, ha iniziato a ricercare soluzioni di investimento che indirizzino risorse economiche verso l’Economia Reale al fine di supportare lo sviluppo e la crescita di imprese non quotate, italiane ed internazionali.
Si tratta dell’universo dei cosiddetti Mercati Privati (Private Markets) ovvero società non quotate sui mercati regolamentati che agli investitori più “pazienti”, con un orizzonte temporale di 7-10 anni, offre l’opportunità di diversificare su posizioni focalizzate in aziende di nicchia ma con grande potenziale di crescita. Gli investimenti in Mercati Privati sono effettuati da Inarcassa tramite:


Fondi di Private Equity e Venture Capital: fondi che acquisiscono partecipazioni in società non quotate in borsa per finanziarne la crescita e poi uscire in una fase successiva attraverso la cessione delle quote a nuovi soci industriali, un buyout o un’offerta pubblica di acquisto (IPO); 
Fondi di Private Debt: fondi che finanziano le società non quotate, in alternativa al canale bancario; 
Fondi Infrastrutturali: fondi che acquisiscono partecipazioni (Fondi di Equity Infrastrutturale) o finanziano (Fondi Debito Infrastrutturale) società o progetti nel settore infrastrutturale, tra cui trasporti, energie rinnovabili, utilities, ecc. 
Partecipazioni e Co-Investimenti Diretti: acquisto diretto di partecipazioni in società non quotate, accompagnati anche da partner selezionati (Co-Investimenti). Inarcassa è stata tra i primi nel mercato istituzionale italiano ad approcciare investimenti nei Mercati Privati, iniziando nel lontano 2005 con Partecipazioni Dirette e Private Equity.  

La Grande Crisi del 2008, la successiva contrazione del credito bancario e la necessità di risorse finanziarie, hanno favorito poi lo sviluppo di nuovi prodotti a sostegno dell’Economia Reale, che Inarcassa ha sempre accolto favorevolmente sviluppando il proprio portafoglio nel corso degli anni e seguendo l’evoluzione del mercato, nell’ottica dell’opportuno rischio rendimento. 


Per quanto riguarda in particolare il Comparto Investimenti Reali Italia, Inarcassa ha investito nelle diverse Asset Class in concomitanza della loro presenza sul mercato nel corso degli anni, anche approcciando formule per l’epoca innovative nel mercato domestico come Fondi di Private Debt, Venture Capital ed Infrastrutturali. 
L’ultima tipologia di strategia che ha raccolto un grande interesse da parte della Cassa è quella dei fondi Impact (ex. art. 9 della normativa europea SFDR) caratterizzati da specifici obiettivi di impatto ambientale e/o sociale, a riprova della grande importanza per le tematiche ESG, anche in linea a quanto disposto dalla policy di sostenibilità approvata dal CdA a fine 2021.
Nell’ambito della selezione e gestione dei Fondi e Veicoli in questione, dato anche il profilo di rischio, la Direzione Patrimonio tiene sempre in considerazione:
Il grado di liquidabilità, coerente con l’intera struttura del portafoglio; 
• La redditività, che deve essere il più possibile costante nel tempo per assicurare ritorni pensionistici stabili e non creare discontinuità nelle prestazioni;
• Il profilo dei costi;
• La capacità di controllo e monitoraggio delle iniziative.

 

Il Comparto Investimenti Reali Italia
Gli investimenti di Inarcassa in Private Markets ad oggi sono rappresentati da circa 140 Fondi / Veicoli per un Capitale Investito di oltre € 2,4 miliardi a fronte di Impegni effettivi (Commitment) per oltre € 3,0 miliardi. 
Di questi Fondi / Veicoli, oltre 75 si focalizzano sul mercato domestico rappresentando il 54,1% del capitale impegnato.
Gli investimenti in Mercati Privati hanno non solo obiettivi di ritorno economico sull’investimento stesso, ma anche impatti positivi sull’economia e sull’occupazione dell’Italia nel suo complesso. 
Alla base di questi investimenti, infatti, vi è la volontà di attivare un circolo virtuoso, tale per cui gli investimenti destinati alle piccole e medie imprese italiane consentiranno a queste ultime di crescere e divenire più solide, aumentando il numero di lavoratori in esse coinvolti e, di conseguenza, generando nuovi flussi di risorse verso il sistema previdenziale.
Il tutto, quindi, a beneficio del Paese nel suo complesso.
Gli impatti economici (fatturato) e occupazionali (dipendenti)1 diretti e indiretti generati dai soli Fondi / Veicoli focalizzati su iniziative domestiche sono stati certamente molto rilevanti. Le circa 700 società attualmente presenti nei Portafogli di investimento degli oltre 75 Fondi / Veicoli italiani sottoscritti da Inarcassa registrano un fatturato aggregato superiore a € 80,0 miliardi e oltre 360 mila dipendenti. Per tali società, dal momento dell’investimento (cd. Entry) all’ultima rilevazione, è stato possibile riscontrare un incremento complessivo medio del fatturato pari a circa il 20,2% ed una crescita occupazionale pari a circa il 14,3%.
Includendo all’interno del computo totale anche gli investimenti già conclusi dai Fondi / Veicoli, ovvero per cui è stata realizzata la cd. Exit, il fatturato aggregato si attesta a oltre € 115,9 miliardi e il numero complessivo di impiegati supera i 490 mila dipendenti.


L’ingresso dei Fondi / Veicoli nelle società italiane ha dunque complessivamente prodotto ad oggi un tasso di crescita medio di fatturato e dipendenti rispettivamente pari al 21,7% ed al 17,9% rispetto alla data di investimento.


L’attività di investimento sul mercato domestico è molto cresciuta a partire dal 2017, avendo la Cassa selezionato 60 Fondi / Veicoli italiani per un Commitment totale di oltre € 1,1 miliardo in poco più di 5 anni2. Il Portafoglio risulta molto ben diversificato da un punto di vista settoriale, con una prevalenza nei settori industriale, energetico, ICT e beni non ciclici (es. alimentari, beni di consumo, farmaceutici, etc.). 
Con riferimento alla strategia, il 29,8% del Comparto Investimenti Reali Italia è investito in Partecipazioni Dirette in società non quotate (di cui il 75,9% rappresentato dalla partecipazione in Banca d’Italia); il 35,2% del portafoglio è investito in Fondi di Private Equity, soprattutto Buyout, con una crescente attenzione al Venture Capital, che rimane comunque una componente limitata del portafoglio (1,1% tramite Fondi Diretti e 1,7% tramite Fondi di Fondi); il 12,3% è investito in operazioni di Private Debt, prevalentemente Senior; infine, il 22,7% del portafoglio è investito nel comparto Infrastrutturale, con una prevalenza di operazioni Core/Core-Plus.
Le strategie prevalenti nell’ambito delle singole asset class (Core/Core-Plus; Buyout; Senior), risultano quelle con un profilo di rischio più contenuto, a riprova dell’approccio di investimento all’insegna della prudenza.
Infine, con riferimento alla distribuzione geografica delle aziende sottostanti, i capitali sono stati investiti in tutto il territorio nazionale, con prevalenza geografica degli investimenti in Nord Italia.


Da ultimo occorre ricordare il contributo in termini finanziari del portafoglio Investimenti Reali Italia sui ritorni complessivi del patrimonio nell’ultimo decennio.
Il contributo del Comparto Investimenti Reali Italia è stato sempre crescente negli anni, fungendo insieme ai private markets nel complesso anche da stabilizzatore del portafoglio sia nel 2020-2021, durante la pandemia, che nel 2022, anno della guerra Russia-Ucraina.

Il Portafoglio in dettaglio
Entrando nel dettaglio del Portafoglio3, una parte rilevante in termini di impegni è rappresentata dal Comparto Partecipazioni Dirette che si compone di sei veicoli:

• Partecipazione al 6,33% di F2i SGR, principale società di gestione di Fondi Infrastrutturali in Italia. F2i SGR gestisce 5 fondi di Private Equity Infrastrutturale e 1 Fondo di Private Debt Infrastrutturale che investono in settori diversificati (idrico, aeroportuale, distribuzione gas, autostrade, energie rinnovabili, trasporti, sistema dei pagamenti, infrastrutture sociali) prevalentemente brownfield;

• Partecipazione al 3,6% (€ 4,0 milioni) del Campus Biomedico, uno dei principali policlinici universitari italiani;

• Partecipazione al 5% del capitale di Banca d’Italia per un investimento di € 370,0 milioni, incrementata a gennaio 2022 rispetto al precedente 3%;

• Partecipazione al 40,4% (€ 70,0 milioni) in Arpinge, holding di partecipazioni avviata nel 2014 insieme a Cassa Geometri ed EPPI. La società di investimento opera nel settore infrastrutture con particolare attenzione alla transizione energetica (rinnovabili, efficienza energetica e mobilità/ parcheggi);

• Partecipazione (€ 10,0 milioni) in NB Aurora, SICAF RAIF quotata al MIV che investe a sua volta in società non quotate. Attualmente NB Aurora ha all’interno del proprio portafoglio 14 partecipazioni in settori diversificati per un NAV al 31.12.2021 pari a c.a. € 290,0 milioni; 

• Partecipazione (€ 30,0 milioni) all’emissione obbligazionaria della Pedemontana Veneta, per il finanziamento della costruzione della Superstrada a pedaggio tra le città di Vicenza e Treviso.

In aggiunta alle Partecipazioni Dirette, il portafoglio Investimenti Reali Italia è composto dai seguenti comparti:

Private Equity Italia che include 30 Fondi di Private Equity Tradizionale, 10 Fondi di Venture Capital Diretti e 2 Fondi di Fondi di Venture Capital. L’attività di investimento in queste Asset Class ha portato ad un’esposizione complessiva di ca. € 577 milioni di Commitment e di ca. € 206 milioni di NAV.

Private Debt Italia che include 17 Fondi. L’attività di investimento in questa Asset Class ha portato ad un’esposizione complessiva di € 202 milioni di Commitment e di ca. € 103 milioni di NAV.  

Infrastrutture Italia che include 8 Fondi di Equity Infrastrutturale e 3 Fondi di Debito Infrastrutturale. L’attività di investimento in questa Asset Class ha portato ad un’esposizione complessiva di ca. € 372 milioni di Commitment e di ca. € 262 milioni di NAV. 

A quanto sopra descritto, si aggiunge anche l’impatto generato dai numerosi investimenti in società italiane da parte di Fondi di Private Markets pan-europei e globali che contribuiscono a supportare lo sviluppo dell’economia domestica. 

L’attenzione alla sostenibilità
Inarcassa negli ultimi anni ha iniziato a richiedere ai gestori, sia in fase di selezione degli investimenti che di monitoraggio, molteplici informazioni al fine di verificare la conformità degli stessi ai criteri ESG.
In particolare, in sede di analisi e selezione sono raccolte le seguenti informazioni sui gestori e sui fondi:
Questionario ESG, al fine di raccogliere le principali informazioni in tema di sostenibilità (es. Presenza di policy/ procedure ESG; adesione a principi / associazioni in tema ESG; presenza di un referente interno; art. SFDR, etc.);
• Adesione ai principi UNPRI;
• Adesione a ulteriori associazioni / organizzazioni ESG (OECD Guidelines, Global Compact, Sustainable Finance Forum);
Green Certification, per i fondi immobiliari ed infrastrutturali (es. GRESB, LEED, BREEAM).

Tali informazioni hanno permesso, grazie alla collaborazione dell’Advisor ESG esterno Nummus.Info, l’attribuzione di un Rating ESG dapprima al portafoglio liquido e successivamente a tutto il portafoglio illiquido (Mercati Privati e immobiliare).
Con particolare riferimento al Comparto Investimenti Reali Italia, il Rating ESG nel suo complesso è pari ad AA:


Il Comparto Investimenti Reali Italia include una quota sempre crescente di prodotti specificatamente impact (art. 9 SFDR) e che promuovono caratteristiche di sostenibilità ambientale o sociale (art. 8 SFDR).
L’esposizione attuale ancora minoritaria sul totale deriva dal fatto che solo di recente le case di gestione italiane hanno dedicato una maggiore attenzione alle tematiche di sostenibilità promuovendo prodotti compliant agli artt. 8 e 9 della direttiva SFDR.



1. I numeri riportati sono stati ricavati dall’aggregazione dei dati forniti dai gestori e risultano indicativi.
2. I quadrati rossi presenti nel grafico di sopra rappresentano il numero di Fondi / Veicoli sottoscritti, mentre gli istogrammi blu i Commitment anno per anno.
3. I dati che seguono sono al 31.12.2022.

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