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Un anno di lavoro per cambiare il futuro

Dice un antico proverbio “Se vuoi andare veloce, vai solo. Se vuoi andare lontano, vai in compagnia”. Ed è molto lontano nel tempo e nelle azioni che questo Consiglio punta ad andare.

In un anno, dall’inizio della legislatura, abbiamo contribuito alla formazione dei professionisti di 60 città nella conoscenza della nostra Cassa; abbiamo condotto 5 Comitati nazionali e 4 seminari di studio per i nuovi delegati; 18 sedute consiliari, ognuna delle quali ha ‘in pancia’ una media di 15 punti all’ordine del giorno. E ancora, 12 Giunte esecutive e molte Commissioni impegnate a migliorare l’Associazione. Dietro ognuno di questi numeri c’è la costruzione del futuro previdenziale dei nostri iscritti declinato in tutti i suoi aspetti.

Situazioni speciali e complesse: casi umani di colleghi in difficoltà, istanze articolate, richieste di deroga, domande di esonero, o di annullamento. Di casi che per taluni possono sembrare ‘dettagli’ ne abbiamo esaminati oltre 300,con una media di 20 per ogni seduta di Consiglio. Poi ci sono i ricorsi degli associati; l’unico strumento fino ad oggi a disposizione, per far sentire la propria voce. Anche per questo ora è tempo di dare avvio ad un ufficio reclami, perché vogliamo costruire una Cassa che oltre a parlare sappiaanche ascoltare e rispondere; una Cassa con una sede fatta anche per ‘chiedere scusa’.

Sono uno sportivo e corro per passione. Correre mi aiuta, a riflettere, mi aiuta a superare gli ostacoli pensando alla vita come a una lunga maratona. Ogni impresa, umana o professionale, è una corsa di resistenza e la via per il successo, dice Daniele Barbone, “una strada nel deserto”. In questo primo anno il lavoro di noi consiglieri è stato proprio così. Dalla finanza alla comunicazione, dalla previdenza al welfare abbiamo portato avanti scelte importanti e progetti innovativi che stanno cambiando la percezione nei nostri iscritti, rafforzando al tempo stesso il ruolo della Cassa nelle più alte sedi istituzionali.

Abbiamo ragionato a lungo sulla nuova Asset Allocation Strategica da presentare al CND per decidere come distribuire le risorse fra i diversi possibili investimenti di un patrimonio da trattare con cautela e al tempo stesso con lungimiranza e responsabilità. Lo stesso impegno e la stessa attenzione che abbiamo dedicato alla valutazione del Budget 2016 e del Consuntivo 2015.

L’acquisizione del 3% del capitale sociale di Banca d’Italia per 225 mln di euro–solo a titolo di esempio–, è stata un’operazione di straordinario valore nel panorama economico e finanziario italiano; per la qualità degli interlocutori coinvolti, per le dimensioni dell’investimento e per il contesto nel quale ha preso forma ed è avvenuto. Ed è stata anche la prima volta che gli Enti di previdenza privatizzati si sono alleati per compiere un’operazione “di sistema”, a vantaggio del patrimonio dei nostri associati. E per dirla tutta, anche un ottimo investimento che ha consentito di incassare un dividendo pari a 10 mln di euro. Non solo. Di 10 mln di euro è il credito d’imposta vantato da Inarcassa, il più alto fra le Casse privatizzate, grazie agli investimenti realizzati nel 2015 nell’economia reale, in virtù del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 19 giugno 2015. Su un patrimonio complessivo pari a circa 9 mld di euro a valore di mercato, gli investimenti dedicati all’economia reale sono pari a circa l’8%.

A volte la fortuna alberga nei principianti. Appena insediati, a luglio 2015, siamo tornati alla carica con i Ministeri sui debiti perenni dello Stato, somme da noi anticipate e mai corrisposte. Con enorme soddisfazione il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha versato sul conto corrente di Inarcassa €26.683.883,76 a rimborso centesimale di tutte le quote ripetutamente richieste negli anni passati. Ma anche se il risultato è stato conseguito da questo Cda, sarebbe profondamente ingiusto non ricordare l’impegno costante dei vertici delle precedenti legislature. Se oggi questo Consiglio condivide il risultato, molto del merito è anche loro.

Sin dalla riunione di settembre, abbiamo voluto dare un segno chiaro di concretezza e di coerenza con il programma elettorale, varando le misure che semplificano l’accesso al certificato di regolarità contributiva. Un tema molto sentito dagli iscritti e condizione inderogabile per la partecipazione a gare di appalto e per l’affidamento di incarichi, così come per la liquidazione dei compensi.

Abbiamo lavorato per offrire una nuova agevolazione in favore di chi con puntualità rispetta le scadenze previdenziali, che potrà rateizzare il conguaglio contributivo annuale, in scadenza il 31 dicembre 2016, senza alcun acconto, in tre pagamenti posticipati a marzo, luglio e novembre dell’anno successivo a un tasso di interesse dell’1%.

Tra le nostre ‘prime volte’, c’è anche il Piano di comunicazione di Inarcassa–figlio del più ampio Piano Strategico–nato con l’obiettivo di diffondere la missione previdenziale, la visione e il ruolo del nuovo corso della Cassa, attraverso lo sviluppo sostenibile di azioni concrete e percorribili a medio e lungo termine, coniugando gli strumenti attualmente disponibili con i nuovi mezzi di comunicazione. E oggi la nostra rivista è stata potenziata con una redazione social: si chiama Inarcassa Lab e si sta facendo conoscere su Facebook.

E, per migliorare la relazione con i nostri iscritti, da marzo scorso abbiamo messo in campo Inarcassa In Conference, un nuovo servizio di consulenza previdenziale personalizzata in videoconferenza. È un progetto pilota di un anno, che coinvolge sei province: tre per la categoria professionale degli Architetti e tre per quella degli Ingegneri: Foggia, Milano, Trapani,Mantova, Napoli, Pistoia. Il servizio si rivolge agli Associati che, per risolvere situazioni complesse, hanno l’esigenza di un contatto diretto e personale, sinora possibile solo presso la sede di Roma. Grazie a tecnologie oggi alla portata di tutti, si tratta della naturale evoluzione dei tradizionali appuntamenti dello sportello “Inarcassa Riceve”, che nel corso del 2015 ha raccolto più di 3.000 contatti gestiti. I costi ridotti, la versatilità della piattaforma, la possibilità immediata di condivisione della documentazione, il contatto visivo e non solo audio, ci fanno ben sperare nel successo di questa iniziativa.

Anche la nuova edizione della Carta dei Servizi, ci ha offerto un’opportunità in più per guardare al futuro e misurare le nostre capacità di risposta agli associati. Abbiamo puntato alla chiarezza, alla trasparenza e alla tempestività, attraverso strumenti semplici nel loro impiego, immediati nei risultati e sempre alla portata di tutti. Da quest’anno, con i nuovi modelli di comunicazione introdotti e le tecnologie che stanno rafforzando l’efficienza dell’organizzazione,sarà più facile accedere ai molti servizi offerti.

Etica, trasparenza e sicurezza. Sulla base delle linee guida ANAC, seppur non obbligati, abbiamo ritenuto giusto e doveroso abbracciare lo spirito della legge e avviare un processo di gestione con la predisposizione del Piano annuale di prevenzione della corruzione. È importante saperlo. Sul nostro sito oggi è disponibile una sezione dove sono pubblicati documenti, informazioni e dati concernenti l’organizzazione e l’attività della Cassa. Non si tratta soltanto di un mero rispetto normativo, cui peraltro eravamo solo parzialmente soggetti, ma soprattutto del nostro modo di essere e di sentire l’etica: come ferma volontà di rendere accessibili le informazioni rafforzando così la fiducia nutrita dagli stakeholder. Con la prima release del Piano, è stato approvato anche il Codice Etico per disciplinare i comportamenti dei dipendenti, dirigenti, collaboratori, consulenti e fornitori. La nomina di un Comitato Etico–soggetto posto alla verifica dell’attuazione e del controllo del Codice–e la costituzione del Bilancio sociale completeranno la costruzione di quella che il Consiglio ha voluto definire una ‘casa trasparente’.

Ma il cammino intrapreso non è esente da difficoltà. A febbraio il Comitato dei delegati aveva approvato un provvedimento per ridurre le sanzioni. Una bella riforma: la modalità dell’incremento della penale era legata al periodo di ritardo e all’ammontare del debito, con una drastica riduzione per chi paga entro l’anno (dal 2% mensile allo 0,5%) e ulteriori diminuzioni per chi ricorre agli istituti di conciliazione. Un provvedimento innovativo, che puntava ad arginare il fenomeno dell’inadempienza previdenziale e il conseguente aggravamento di situazioni debitorie non più emendabili.

Quando, ad aprile, abbiamo ricevuto la nota dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia che respingeva la nostra riforma, abbiamo fatto un brusco e improvviso salto nel passato. Un passato che impone sanzioni al 100 e al 150% alzando muri insormontabili, escludendo la solidarietà e penalizzando tutti. Noi non possiamo offrire un sostegno diretto agli associati, perché non è quello il ruolo della Cassa. Ma possiamo aiutarli sostenendo la regolarità anche di chi oggi è in difficoltà con i pagamenti.

Il Comitato Nazionale dei Delegati ha preso atto del rigetto, e ci ha quindi sollecitati ad assumere con urgenza le iniziative necessarie per consentire il riesame di un provvedimento ritenuto tanto rispettoso dei principi che guidano la gestione della Cassa, quanto non lesivo dei vincoli di finanza pubblica.

Educare alla vittoria come alla sconfitta è un’arte. In fondo, umano è vincere come umano è perdere. La vera sfida sta nel riuscire a vivere con dignità d’intenzione e di comportamento.

Solo con una forte motivazione, che nasce dalla consapevolezza del momento di estrema difficoltà di tantissimi colleghi, si possono raggiungere obiettivi concreti per affrontare un’epoca storica complessa. Ecco perché, insieme alla nostra Fondazione, abbiamo aperto il dialogo con le Associazioni di categoria ed i Consigli Nazionali, per mettere a sistema interessi comuni, dare impulso alla semplificazione delle normative e al sostegno della professione. Attraverso percorsi di lavoro condivisi, vogliamo che venga riconosciuto e sviluppato l’enorme capitale umano e professionale che architetti e ingegneri ogni giorno accumulano e ogni giorno riversano nella società.

Affronteremo questi impegni con il rigore e la determinazione di sempre, coniugando disciplina previdenziale e finanziaria da un lato ed equità dall’altro, attraverso atti adeguati ed efficaci azioni di comunicazione e relazione verso tutte le sedi competenti. Al tempo stesso continueremo a sostenere e incentivare la professione in un ambito di solidarietà, tutela dei diritti e rispetto degli obblighi: questo e non altro è il compito di Inarcassa. E soltanto insieme potremo guardare al futuro.

 

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