Asset Allocation Strategica 2021

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Un profilo di lungo periodo per affrontare e misurare rischi tradizionali e nuove sfide

Nell’attuale scenario economico-finanziario Inarcassa ha delineato la nuova Asset Allocation Strategica per il prossimo anno con una rinnovata attenzione alla gestione dei rischi più tradizionali e alle nuove metriche di rischio legate agli investimenti sostenibili, a cui è esposto il patrimonio. Pioniere tra le Casse di Previdenza, Inarcassa ha fissato i propri obiettivi integrando i criteri ESG (Environmental, Social e Governance) nei propri processi decisionali, confrontandosi con le nuove sfide poste sul piano internazionale ma continuando a sostenere con i propri investimenti l’economia del paese.
La strategia finanziaria adottata da Inarcassa, attraverso l’impiego delle risorse disponibili, persegue l’obiettivo di identificare combinazioni di rischio-rendimento che siano efficienti in un arco temporale coerente con quello degli impegni assunti nei confronti degli associati, previsti dal Bilancio Tecnico Attuariale e prescritti dai Ministeri Vigilanti e dalla COVIP. Il quadro di riferimento è sempre quello della contribuzione e del supporto che il patrimonio ed il suo rendimento devono garantire alle pensioni. In particolare, le combinazioni di rischio-rendimento efficienti devono consentire di massimizzare il rendimento del montante previdenziale accumulato per ogni associato, esponendosi ad un livello di rischio ritenuto accettabile dal Comitato Nazionale dei Delegati.
In tale contesto, considerata la natura sociale degli obiettivi perseguiti, Inarcassa, nell’ottica di una sana e prudente gestione del proprio patrimonio, pone costante cura nell’identificazione dei rischi ai quali il patrimonio è esposto: rischi di mercato, di tasso, di credito, di cambio, di liquidità, di controparte, di volatilità 1; e per il contenimento di tali rischi utilizza tutti gli accorgimenti utili allo scopo sia attraverso un’appropriata diversificazione degli investimenti per classi di attività, per tipologia di strumenti, per allocazione geografica, per settore di attività, per controparti e per stile di gestione, sia attraverso il puntuale monitoraggio dei livelli di esposizione al rischio da parte degli uffici della Direzione supportati dalle analisi del Risk Manager, Prometeia Advisor Sim.
La verifica dei parametri di rischio/rendimento attesi dell’Asset Allocation Strategica in essere, effettuata dalla società esterna del controllo del rischio, ha evidenziato rispetto all’anno precedente, come conseguenza degli andamenti dei mercati finanziari e del panorama economico, un ulteriore innalzamento della rischiosità a parità di rendimento atteso. La variazione dei parametri è stata determinata dall’andamento dei mercati finanziari nel corso del 2020 caratterizzata dalla pandemia che a marzo ha fatto registrare un calo con pochi precedenti per velocità e ampiezza dovuta alle incertezze degli effetti sull’economia e delle relative misure di lookdown. Per contrastare gli effetti economici e sociali si è assistito ad una rapida risposta sia da parte dei diversi governi che da parte delle banche centrali che hanno fornito liquidità e ampliato il piano di acquisti di titoli anche per fronteggiare l’aumento delle emissioni obbligazionarie a seguito degli interventi statali. La rete di sicurezza creata dalle politiche monetarie e fiscali varate a livello globale è stata efficace, stabilizzando l’economia del pianeta e alzando i prezzi degli attivi con rimbalzi che in alcuni casi hanno recuperato completamente le perdite subite con una netta distinzione tra i settori di investimento decretando vincitori (tecnologia e beni di consumo discrezionali) e vinti (finanziari ed energia). Le speranze dell’arrivo di uno o più vaccini hanno ulteriormente migliorato la propensione al rischio. Nonostante ciò, i rendimenti obbligazionari dei titoli sicuri non sono molto distanti dai minimi storici e le prospettive inflattive rimangono piuttosto contenute nel breve-medio termine. Ad esempio, a seguito del mutato contesto economico, l’inflazione italiana attesa per i prossimi 5 anni si è ulteriormente ridotta rispetto a quanto stimato lo scorso anno di circa 70 bps. La modellistica proprietaria di Prometeia consente di simulare l’andamento dell’inflazione attesa che, in base alle attuali condizioni di mercato, è stata quantificata attorno all’1% annuo medio per il prossimo triennio. Il rendimento obiettivo dell’Asset Allocation Strategica, da considerarsi sempre come un rendimento medio realizzabile a medio/lungo termine, dovendo garantire un rendimento reale netto (ovvero al netto delle tasse) almeno dell’1,0%, dovrebbe avere un obiettivo di rendimento in termini nominali lordi almeno del 2,5% che si tradurrebbe in un rendimento nominale netto del 2% circa (ipotizzando un’aliquota fiscale effettiva media del 20%) a cui poi togliere l’inflazione.
Nella riunione del 14 e 15 ottobre 2020, il Comitato Nazionale dei Delegati è stato chiamato a deliberare l’Asset Allocation Strategica tendenziale di Inarcassa per il quinquennio 2021-2025, avendo la possibilità di valutare 4 proposte, tutte efficienti, ma con un grado di profilo rendimento/rischio crescente.
 
 
 

 
L’Asset Allocation Strategica tendenziale deliberata prevede un rendimento nominale annuo composto del 3,0%, e una rischiosità attesa espressa in termini di perdita massima (5° percentile dei rendimenti - Shortfall) sul singolo anno dell’ 8,7%. La composizione e i relativi limiti agli investimenti deliberati sono variati leggermente rispetto all’anno precedente e sono:
• Monetario 4,0% dell’intero patrimonio;
• Obbligazioni 31,5% dell’intero patrimonio:

− con possibilità di investimento in titoli obbligazionari definiti “High-Yield” nella misura massima del 7% del patrimonio di Inarcassa, nel caso di investimenti tramite O.I.C.R. o mandati di gestione, possibilità di investimento anche in obbligazioni con rating inferiore a “B”;

− limite non applicato ai titoli di Stato Italia in caso di downgrade sotto BBB;

− con la possibilità di investimento, nella misura massima del 4% del patrimonio di Inarcassa, in titoli obbligazionari governativi o assimilabili di “Paesi Emergenti”.

• Azioni 26,5% dell’intero patrimonio:

− con possibilità di investimento, nella misura massima del 5% del patrimonio di Inarcassa, in mercati appartenenti alla categoria “Paesi Emergenti”.

• Ritorno assoluto e investimenti reali 20,0% dell’intero patrimonio;
• Immobiliare 18,0% dell’intero patrimonio.
• Altri limiti agli investimenti:

− possibilità di investimento in società non quotate utili alla professione nella misura massima del 2% del patrimonio.

 
È confermata l’esposizione valutaria, al netto delle coperture, entro il 30% del patrimonio Rispetto alla precedente AAS si evidenzia l’aumento della componente obbligazionaria (+4%) e la contestuale riduzione sia della componente azionaria che di quella degli investimenti in ritorno assoluto (-2% per entrambe); invariate le esposizioni monetaria e immobiliare.
Inoltre, sono stati confermati i delta di oscillazione asimmetrici dell’ Asset Allocation Tattica rispetto ai pesi definiti per ciascuna classe dall’ Asset Allocation Strategica 2, con facoltà di flessibilità, legata ad eventi negativi di mercato, finalizzata a conseguire maggiore prudenza.
 
L’Asset Allocation Strategica deliberata soddisfa gli obiettivi istituzionali dell’Ente di lungo periodo, ovvero quello di raggiungere un rendimento tale da garantire l’equilibrio finanziario di lungo periodo e contestualmente mantenere un livello della rischiosità degli investimenti idoneo a preservare il patrimonio in un contesto di mercati incerto come precedentemente descritto.
Inoltre, l’insieme dei limiti e delle proposte di AAS esaminate risultano compatibili con quanto contenuto nel codice di autoregolamentazione in materia di investimenti promosso dall’AdEPP e adottato da Inarcassa nel corso del 2016.
Nella combinazione efficiente delle risorse disponibili, infatti, Inarcassa ha deciso di includere fortemente il tema della sostenibilità non solo attraverso l’integrazione di aspetti ESG nelle decisioni di investimento ma anche in termini di controllo del rischio. Tra le varie decisioni di investimento, Inarcassa ha in portafoglio, a titolo di esempio, investimenti in titoli obbligazionari “green” finalizzati al finanziamento di iniziative di sostenibilità ambientale e fondi comuni con caratteristiche di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. I proventi delle emissioni finanzieranno “green projects” nell’ambito delle rinnovabili, delle tecnologie di smart grid 3, della mobilità sostenibile, smart lighting 4, efficienza energetica e demand response 5. Nel comparto Azionario è stato affrontato il tema degli investimenti a impatto ambientale attraverso investimenti “Low Carbon” di azioni dei settori industriali, elettrico, edile e delle energie alternative che generano una parte considerevole dei loro ricavi dall’uso di tecnologie a basse emissioni di carbonio.
 

Evoluzione dell’Asset Allocation 1998-2021


 
 
In termini di controllo del rischio e nel rispetto dei Principi per gli investimenti responsabili promossi dalle Nazioni Unite (UN PRI) sottoscritti nel 2017, Inarcassa provvede annualmente alla compilazione della reportistica a supporto dello sviluppo e del miglioramento delle proprie caratteristiche. Il report annuale, che UNPRI richiede ai firmatari di pubblicare, molto articolato e granulare sulle politiche di investimento della Cassa è proprio un esercizio di trasparenza atto a dimostrare l’applicazione delle buone pratiche nella gestione degli investimenti. Parallelamente, da ormai quasi 4 anni Inarcassa ha conferito, mediante gara pubblica, incarico ad un ESG advisor per la valutazione indipendente degli investimenti in portafoglio secondo i criteri ESG. A partire dal secondo semestre 2020 Nummus. Info SpA è il nuovo ESG advisor per Inarcassa. La reportistica di valutazione fornita da Nummus è a cadenza trimestrale e prevede l’attribuzione di uno score ESG una quantificazione dell’impronta di carbonio ed una valutazione dell’impatto degli investimenti in relazione agli SDGs 6. La porzione di portafoglio attualmente oggetto di valutazione è relativa agli strumenti finanziari mobiliari Fixed Income (Governativi e Corporate) e Azionari. L’attuale scoring attribuito al portafoglio Inarcassa è “A” con un ESG Quality Score di 6,5 (su 10).
 

Composizione percentuale degli investimenti


 
 
Attualmente, non è disponibile un punteggio specifico su strumenti illiquidi, data la difficoltà di ottenere informazioni in termini ESG relativi a singoli fondi (es. private equity, debito privato, infrastrutture e immobiliare).
In attesa che il mercato sviluppi una metodologia appropriata e condivisa per l’implementazione di una valutazione dei fondi illiquidi in una prospettiva “socialmente responsabile”, Inarcassa ha provveduto a verificare il rispetto dei criteri ESG da parte dei gestori delle suddette categorie di strumenti finanziari. L’obiettivo per il futuro, ovviamente, resta quello di migliorare progressivamente l’attuale valutazione soprattutto con riferimento alla presenza di strumenti e investimenti con caratteristiche ESG e grazie al supporto dell’advisor Nummus.Info SpA di procedere alla valutazione dell’intero patrimonio.
Ad oggi oltre il 40% del patrimonio totale è assegnato direttamente in strumenti esplicitamente qualificati come “responsabili” in termini ambientali e sociali e questa quota aumenterà progressivamente. Allo stesso tempo, viene prestata sempre più attenzione nella selezione delle controparti che adottano l’approccio ESG nel loro processo di investimento.
È bene sottolineare che, anche in questa AAS, è stato dato all’Italia e agli investimenti nell’economia reale un peso importante. Infatti, nel corso degli ultimi anni è aumentata la necessità di ricercare fonti alternative di reddito, considerata la sempre più scarsa redditività nominale offerta dalle componenti obbligazionarie, che, per ragioni di rischiosità più contenuta, continua comunque a costituire una parte prevalente dei portafogli istituzionali.
Al contempo a seguito delle forti restrizioni al credito concesso dagli istituti bancari, sono aumentate le sollecitazioni al mondo degli investitori istituzionali italiani per contribuire, con parte delle loro risorse, al finanziamento dell’economia reale.
Inarcassa già da tempo ha assunto tali iniziative e continua ad essere presente con i propri investimenti, sempre in misura coerente con il profilo di rischio complessivo del patrimonio, nel panorama italiano degli investimenti reali.
La ricerca di tali fonti alternative di reddito deve comunque inserirsi in un processo di costruzione del portafoglio che tenda a privilegiare oltre agli aspetti reddituali di lungo periodo, gli elementi di diversificazione e di decorrelazione con gli asset più rischiosi.
Gli aspetti da considerare sempre sono:
1. Il grado di liquidabilità, che non deve essere assoluto, ma coerente con l’intera struttura del portafoglio; 2. La redditività che deve essere il più possibile costante nel tempo per assicurare ritorni pensionistici stabili e non creare discontinuità nelle prestazioni; 3. Il profilo dei costi degli strumenti di investimento alternativi; 4. La capacità di controllo e di monitoraggio delle iniziative.
 

 



1. È bene ricordare che l’investimento immobiliare è caratterizzato dal rischio specifico, fattore di più complessa valutazione, soprattutto in termini di valori attesi e di contributo al rischio del patrimonio.
2. Dal 2015 macro classe “Alternativi” ridenominata “Ritorno Assoluto e Investimenti Reali”. Contiene prodotti a ritorno assoluto, private equity, private debt, iniziative infrastrutturali e nuove iniziative a sostegno del sistema Italia.
3. È sinonimo di rete elettrica intelligente, una smart grid possiede strumenti di monitoraggio intelligenti per tenere traccia di tutto il flusso elettrico del sistema, come pure strumenti, quindi, per integrare energia rinnovabile nella rete.
4. Telecontrollo dell’illuminazione pubblica wireless.
5. È un cambiamento nel consumo di energia di un cliente di servizi elettrici per abbinare meglio la domanda di energia elettrica alla fornitura.
6. Sustainable Development Goals ovvero Obiettivi di Sviluppo Sostenibile istituiti da 150 leader internazionali che si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. La comunità degli Stati ha approvato l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, i cui elementi essenziali sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e i 169 sotto-obiettivi, i quali mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza e allo sviluppo sociale ed economico. Inoltre, riprendono aspetti di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile quali l’affrontare i cambiamenti climatici e costruire società pacifiche entro l’anno 2030.

 

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