Asset Allocation 2022

Aggregatore Risorse

Prudenza, resilienza e investimenti sostenibili: un nuovo mondo post pandemico

N ell’attuale scenario economico-finanziario Inarcassa ha delineato la nuova Asset Allocation Strategica per il prossimo anno, con una rinnovata attenzione alla gestione dei rischi più tradizionali e alle nuove metriche di rischio legate agli investimenti sostenibili, a cui è esposto il patrimonio. Pioniere tra le Casse di Previdenza, Inarcassa ha formalizzato e fissato i propri obiettivi integrando i criteri ESG (Environmental, Social e Governance) nei propri processi decisionali, confrontandosi con le nuove sfide poste sul piano internazionale, ma continuando a sostenere con i propri investimenti l’economia del Paese. 
 
La strategia finanziaria adottata da Inarcassa, attraverso l’impiego delle risorse disponibili, persegue l’obiettivo di identificare combinazioni di rischio-rendimento che siano efficienti in un arco temporale coerente con quello degli impegni assunti nei confronti degli associati, previsti dal Bilancio Tecnico Attuariale e prescritti dai Ministeri Vigilanti e dalla COVIP. Il quadro di riferimento è sempre quello della contribuzione e del supporto che il patrimonio ed il suo rendimento devono garantire alle prestazioni. In particolare, le combinazioni di rischio-rendimento efficienti devono consentire di massimizzare il rendimento del patrimonio accumulato esponendosi ad un livello di rischio ritenuto accettabile dal Comitato Nazionale dei Delegati. In tale contesto, considerata la natura sociale degli obiettivi perseguiti, Inarcassa, nell’ottica di una sana e prudente gestione del proprio patrimonio, pone costante cura nell’identificazione dei rischi ai quali il patrimonio è esposto: rischi di mercato, di tasso, di credito, di cambio, di liquidità, di controparte, di volatilità 1; e per il contenimento di tali rischi utilizza tutti gli accorgimenti utili allo scopo, sia attraverso un’appropriata diversificazione degli investimenti per classi di attività, per tipologia di strumenti, per allocazione geografica, per settore di attività, per controparti e per stile di gestione, sia attraverso il puntuale monitoraggio dei livelli di esposizione al rischio da parte degli uffici della Direzione supportati dalle analisi del Risk Manager, Prometeia Advisor Sim.
La verifica dei parametri di rischio/rendimento attesi dell’Asset Allocation Strategica in essere, effettuata dalla società esterna del controllo del rischio, ha evidenziato rispetto all’anno precedente, come conseguenza degli andamenti dei mercati finanziari e del panorama economico, una leggera riduzione della rischiosità a parità di rendimento atteso.

 
La variazione dei parametri è stata determinata dall’andamento dei mercati finanziari che, nel corso del 2021, dopo la profonda contrazione sofferta dall’attività economica lo scorso anno, hanno registrato un intenso recupero grazie anche al miglioramento economico dal lato della domanda. Rischi permangono dal lato dell’offerta spesso alle prese con gli strascichi degli effetti della pandemia sulla catena produttiva e con costi di produzione e trasporti in salita. Tutto ciò, insieme ai rincari delle materie prime, ha contribuito al recente forte rimbalzo dell’inflazione su scala mondiale. È tuttavia plausibile pensare che l’aumento dei prezzi al consumo sia transitorio, dato il livello di capacità produttiva inutilizzata nell’economia mondiale e il carattere temporaneo degli squilibri tra domanda e offerta. La modellistica proprietaria di Prometeia consente di simulare l’andamento dell’inflazione attesa che, in base alle attuali condizioni di mercato, risulta pari a 1,1% annuo per il prossimo quinquennio; in base a tale previsione, quindi, un rendimento reale netto dell’1,0%, coerente con le stime attuariali previste nel bilancio tecnico, equivarrebbe in termini nominali lordi (con riferimento alla tassazione) a 2,7% circa.
 
Nella riunione dell’8 ottobre 2021, il Comitato Nazionale dei Delegati è stato chiamato a deliberare la Asset Allocation Strategica tendenziale di Inarcassa per il quinquennio 2022- 2026, avendo la possibilità di valutare 5 proposte, tutte efficienti, ma con un grado di profilo rendimento/rischio crescente.
 
L’Asset Allocation Strategica tendenziale deliberata (proposta 3 sul grafico) prevede un rendimento nominale annuo composto del 3,0%, ed una rischiosità attesa espressa in termini di perdita massima (5° percentile dei rendimenti - Shortfall) sul singolo anno dell’ 8,0%.
La composizione e i relativi limiti agli investimenti deliberati sono variati leggermente rispetto all’anno precedente e sono:
− Monetario 4,0% dell’intero patrimonio;
− Obbligazioni 35,0% dell’intero patrimonio:

  • con possibilità di investimento in titoli obbligazionari definiti “High-Yield” nella misura massima del 7% del patrimonio di Inarcassa, nel caso di investimenti tramite O.I.C.R. o mandati di gestione, possibilità di
  • investimento anche in obbligazioni con rating inferiore a “B”;
  • limite non applicato ai titoli di Stato Italia in caso di downgrade sotto BBB;
  • con la possibilità di investimento, nella misura massima del 4% del patrimonio di Inarcassa, in titoli obbligazionari governativi o assimilabili di “Paesi Emergenti”.

 
− Azioni 24,0% dell’intero patrimonio:

  • con possibilità di investimento, nella misura massima del 5% del patrimonio di Inarcassa, in mercati appartenenti alla categoria “Paesi Emergenti”.

− Ritorno assoluto e investimenti reali 19,5% dell’intero patrimonio;
− Immobiliare 17,5% dell’intero patrimonio.
È confermata l’esposizione valutaria, al netto delle coperture, entro il 30% del patrimonio. Rispetto alla precedente AAS si evidenzia l’aumento della componente obbligazionaria (+3,5%) e la contestuale riduzione della componente azionaria (-2,5%); ridotta in misura minore la componente a ritorno assoluto e investimenti reali così come quella immobiliare (-0,5%); invariata l’esposizione alla componente monetaria. Tenendo conto dell’attuale scenario per il prossimo anno e dei numerosi fattori di rischio, si propone di confermare le medesime bande di oscillazione vigenti, caratterizzate da una maggiore ampiezza asimmetrica negativa per le asset class maggiormente rischiose, l’azionaria in particolare. Si vuole pertanto, in logica puramente cautelativa, confermare una maggiore possibilità di sottoponderazione delle classi maggiormente rischiose ricorrendo, conseguentemente, alla possibilità di sovraponderare quelle meno rischiose. A partire da quest’anno, inoltre, sono state aggiunte delle bande di oscillazione sull’esposizione valutaria per consentire di sovra/ sottopesare l’esposizione al rischio cambio in funzione sia delle attese di mercato sia della relazione tra costi di copertura e riduzione del rischio.
L’insieme dei limiti e delle proposte di AAS esaminate risultano compatibili con quanto contenuto nel codice di autoregolamentazione in materia di investimenti promosso dall’AdEPP e adottato da Inarcassa nel corso del 2016.
 

 
 
Nella combinazione efficiente delle risorse disponibili, infatti, Inarcassa ha deciso di includere fortemente il tema della sostenibilità non solo attraverso l’integrazione di aspetti ESG nelle decisioni di investimento ma anche in termini di controllo del rischio. È stata infatti formalizzata, a proposito, la politica di sostenibilità dell’Ente in materia di investimenti finanziari che va ad integrare il documento sulla politica di investimento, regolarmente sottoposto alla verifica annuale della Covip.

Sul tema della sostenibilità, si segnala che l’adozione dei principi socialmente responsabili nell’ambito del processo di investimento e di governance dell’ente implica un approccio attivo volto ad implementare i principi in tutte le classi di investimento; unire le forze con altri investitori per favorire il dialogo con le aziende; essere azionisti attivi ed incorporare le tematiche ESG nelle politiche e nelle pratiche di azionariato attivo, ma anche comunicare le nostre attività e i progressi compiuti nell’applicazione dei principi.
 
Nell’ambito della revisione dell’Asset Allocation Strategica, dunque, sono stati introdotti anche obiettivi di sostenibilità, da raggiungere attraverso l’implementazione di portafoglio. In particolare, i target selezionati sono: un livello minimo dell’ESG Quality score, un livello massimo di Carbon Intensity (contenimento delle emissioni di CO2), e il progressivo miglioramento, rispetto al livello del benchmark strategico anche attraverso investimenti tematici e ad impatto, delle percentuali di portafoglio che perseguono alcuni SDGs delineati nella policy di sostenibilità.
In tema di strumenti ESG in portafoglio, il comparto azionario è investito in prodotti sostenibili per oltre il 90%. Il comparto obbligazionario corporate presenta una allocazione sostenibile per circa il 60% e attualmente permane una contenuta componente tradizionale di fondi high yield; dal lato governativo è, al momento, presente una corposa componente investita in titoli di stato Italia tradizionali, che a partire dal mese di marzo 2021 è stata arricchita investendo nel primo titolo di stato Italiano Green per oltre 100 €/mln.
L’attuale scoring attribuito al portafoglio Inarcassa è “A” con un ESG Quality Score di 6,9 (su 10) e riguarda la porzione di asset investita in strumenti liquidi mobiliari (Azionario, Obbligazionario sia governativo che corporate).
Attualmente le valutazioni ESG per gli investimenti Illiquidi (Mercati Privati e Real Estate) non sono disponibili se non attraverso singole richieste ai Gestori di riferimento; per tale ragione a inizio 2021 è stato aperto un tavolo di lavoro interno in collaborazione con Nummus (ESG advisor di Inarcassa) al fine di incrementare il grado di copertura di valutazione sostenibile degli asset illiquidi di Inarcassa.
È in corso l’integrazione degli standard di due diligence illiquida con un questionario specifico ESG sottoposto a tutti i gestori al fine di ottenere un pool di informazioni non finanziarie utili a costruire una base omogenea e dunque analizzabile in termini di sostenibilità.
Ad oggi oltre il 50% del patrimonio totale è assegnato direttamente in strumenti esplicitamente qualificati come “responsabili” in termini ambientali e sociali e questa quota aumenterà progressivamente.
 

 
Allo stesso tempo, viene prestata sempre più attenzione nella selezione delle controparti che adottano l’approccio ESG nel loro processo di investimento.
È bene sottolineare che, anche in questa AAS, è stato dato all’Italia (circa il 43% del totale pari a oltre 5 mld di euro) e agli investimenti nell’economia reale un peso importante.
Infatti, nel corso degli ultimi anni è aumentata la necessità di ricercare fonti alternative di reddito, considerata la sempre più scarsa redditività nominale offerta dalle componenti obbligazionarie, che, per ragioni di rischiosità più contenuta, continua comunque a costituire una parte prevalente dei portafogli istituzionali.
Al contempo a seguito delle forti restrizioni al credito concesso dagli istituti bancari, sono aumentate le sollecitazioni al mondo degli investitori istituzionali italiani per contribuire, con parte delle loro risorse, al finanziamento dell’economia reale.
Inarcassa già da tempo ha assunto tali iniziative e continua ad essere presente con i propri investimenti, sempre in misura coerente con il profilo di rischio complessivo del patrimonio, nel panorama italiano degli investimenti reali.
La ricerca di tali fonti alternative di reddito deve comunque inserirsi in un processo di costruzione del portafoglio che tenda a privilegiare oltre agli aspetti reddituali di lungo periodo, gli elementi di diversificazione e di decorrelazione con gli asset più rischiosi.
Gli aspetti da considerare sempre sono:

  1. Il grado di liquidabilità, che non deve essere assoluto, ma coerente con l’intera struttura del portafoglio.
  2. La redditività che deve essere il più possibile costante nel tempo per assicurare ritorni pensionistici stabili e non creare discontinuità nelle prestazioni.
  3. Il profilo dei costi degli strumenti di investimento alternativi.
  4. La capacità di controllo e di monitoraggio delle iniziative.

 


 

  1. È bene ricordare che l’investimento immobiliare è caratterizzato dal rischio specifico, fattore di più complessa se valutazione, soprattutto in termini di valori attesi e di contributo al rischio del patrimonio.

 

Tagcloud

#tagCloud
Seleziona un argomento
tra quelli più cercati