Asset Allocation 2017, un profilo di lungo periodo

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La strategia finanziaria che Inarcassa si propone di perseguire mira ad ottenere – dall’impiego delle risorse disponibili – combinazioni di rischio-rendimento efficienti in un arco temporale coerente con quello degli impegni assunti nei confronti degli associati, previsti dal Bilancio Tecnico Attuariale e prescritti dai Ministeri Vigilanti e dalla COVIP. Il quadro di riferimento è sempre quello della contribuzione e del supporto che il patrimonio e il suo rendimento devono garantire alle pensioni. In particolare, queste combinazioni devono consentire di massimizzare il rendimento del montante previdenziale accumulato da ogni associato, con un livello di rischio ritenuto accettabile dal Comitato Nazionale dei delegati.

In tale contesto, considerata la natura sociale degli obiettivi perseguiti, Inarcassa, nell’ottica di una sana e prudente gestione del proprio patrimonio, pone particolare cura nel contenimento del rischio utilizzando tutti gli accorgimenti utili allo scopo, in primo luogo attraverso un’appropriata diversificazione degli investimenti per classi di attività, per tipologia di strumenti, per allocazione geografica, per settore di attività, per controparti, per stile di gestione.

Gli obiettivi di gestione, generale e per singole asset class, vengono concretizzati al momento della costruzione dell’Asset Allocation Strategica (AAS).

Nella riunione del 13 e 14 ottobre 2016, il Comitato Nazionale dei Delegati è stato chiamato a deliberare l’Asset Allocation Strategica tendenziale di Inarcassa per l’anno 2017.

La verifica dei parametri di rischio/rendimento attesi dell’Asset Allocation Strategica in essere, effettuata dalla società esterna del controllo del rischio, ha evidenziato rispetto all’anno precedente, una riduzione del rendimento atteso e un conseguente leggero incremento del rischio. In altre parole, per perseguire gli stessi obiettivi di rendimento è necessario esporsi a livelli di rischio più elevati.

La variazione dei parametri è stata determinata dall’andamento dei mercati finanziari nel corso del 2016, caratterizzati da una ulteriore riduzione dei rendimenti delle obbligazioni, soprattutto dell’area euro, e da una forte volatilità dei mercati azionari. I mercati azionari nel loro complesso, infatti, sono stati impattati nella prima parte dell’anno dalla debolezza delle economie europee, dai timori sulla tenuta e sulla redditività del sistema bancario e dai timori che la Cina non riuscisse a mantenere il percorso di crescita economica nella sua transizione da Paese produttore a Paese consumatore. La volatilità dei mercati azionari ha trovato il suo apice a giugno in occasione dell’apertura della campagna per le elezioni americane e del referendum sulla permanenza del Regno Unito in Europa, con il suo esito negativo. Nonostante il repentino venir meno delle conseguenze del referendum britannico, i mercati azionari europei e quello giapponese stanno registrando rendimenti negativi. Al contrario i mercati azionari dei Paesi emergenti e degli Stati Uniti, questi ultimi in piena ripresa ed espansione economica, fanno registrare ritorni positivi.

Alla luce dei nuovi parametri e applicando sempre i principi di adeguata diversificazione degli investimenti e di “uomo prudente” (Direttiva 2003/41/CE), al fine di ottimizzare il livello di allocazione delle risorse, il Comitato Nazionale dei Delegati ha scelto una composizione dell’Asset Allocation Strategica caratterizzata da un rendimento atteso del 3,9% al lordo di imposte e inflazione, con una rischiosità (VAR) del 7,8%.

Il rendimento atteso dell’Asset Allocation Strategica è da considerarsi un rendimento medio realizzabile a medio/lungo termine. In ogni caso il rendimento annuo lordo della proposta approvata nell’attuale contesto di inflazione e struttura dei tassi deve essere considerato comunque elevato. L’inflazione per il 2016 dell’area euro è stimata allo 0,3% su base annua e per i prossimi 5 anni è stimata nell’intervallo 0.6%-0.9% su base annua. Dunque con tali stime il rendimento atteso lordo della nuova AAS sarebbe comunque superiore di oltre il 3% all’inflazione media per i prossimi 5 anni.

La nuova Asset Allocation Strategica tendenziale e i relativi limiti agli investimenti deliberati sono: 

 

  • Monetario 4,5% dell’intero patrimonio;
  • Obbligazioni 36% dell’intero patrimonio:
    • con possibilità di investimento in titoli obbligazionari definiti “High-Yield” nella misura massima del 4% del patrimonio di Inarcassa, nel caso di investimenti tramite O.I.C.R. o mandati di gestione, possibilità di investimento anche in obbligazioni con rating inferiore a “B”;
    • limite non applicato ai titoli di Stato Italia in caso di downgrade sotto BBB;
    • con la possibilità di investimento, nella misura massima del 4% del patrimonio di Inarcassa, in titoli obbligazionari governativi o assimilabili di “Paesi Emergenti”.
  • Azioni 23% dell’intero patrimonio:
    • con possibilità di investimento, nella misura massima del 10% del patrimonio di Inarcassa, in mercati appartenenti alla categoria “Paesi Emergenti”.
  • Ritorno assoluto e investimenti reali 19,5% dell’intero patrimonio;
  • Immobili 17,0% dell’intero patrimonio.

 

Altri limiti agli investimenti:

 

  • possibilità di investimento in società non quotate utili alla professione nella misura massima del 2% del patrimonio.

 

È confermato il delta di oscillazione dell’Asset Allocation Tattica in 5 punti percentuali rispetto ai pesi definiti per ciascuna classe dall’Asset Allocation Strategica, con facoltà di flessibilità, legata a eventi negativi di mercato, finalizzata a conseguire maggiore prudenza.

 

Inarcassa ha inoltre deciso di adottare un’esposizione valutaria, al netto delle coperture, entro il 30% del patrimonio.

 

 

Come si potrà notare, rispetto all’AAS 2016 la nuova composizione del patrimonio prevede un minor ricorso alla componente obbligazionaria (-3%) proprio per ridurre i rischi di una inversione nel trend dei rendimenti obbligazionari e un conseguente aumento della componente dedicata alle giacenze di liquidità e alla componente immobiliare al fine di contenere il rischio complessivo del patrimonio (che nel frattempo ha superato i 9 miliardi di euro di controvalore ai prezzi correnti di mercato).

Nell’Asset Allocation Strategica 2017 è stata poi introdotta (o meglio reintrodotta) la classe di investimento in commodities (materie prime); in tale forma di impiego rientrano in massima parte gli strumenti quotati per l’acquisto di materie prime suddivise tra: metalli preziosi e industriali, prodotti energetici e le cd. soft commodity (alimenti e bestiame).

Anche in questo caso l’ampliamento dell’universo investibile deriva dalla necessità di aumentare la diversificazione del patrimonio introducendo fonti di redditività collegate al ciclo economico e meno esposte (per quanto possibile) agli effetti delle politiche monetarie ultra-espansive delle banche centrali.

Inarcassa ha stabilito inoltre i seguenti limiti e vincoli all’attività di costruzione e ottimizzazione dell’Allocazione Strategica:

 

  • La classe “Immobiliare” deve essere distinta in due componenti: “Investimenti immobiliari Italia” e “Investimenti immobiliari Globali”, questi ultimi non possono eccedere il 20% della quota complessiva.
  • Una quota almeno pari al 5% del patrimonio deve essere destinata all’investimento in “Beni reali Italia”;
  • Gli investimenti a ritorno assoluto/absolute return devono essere nella forma OICVM, cioè Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (in inglese: UCITS Undertakings for Collective Investments in Transferable Securities);
  • La quota di investimenti illiquidi può arrivare fino al 35% del patrimonio;
  • L’esposizione valutaria deve essere contenuta, al netto delle coperture, entro il 30% del patrimonio.

 

L’apertura dei cambi si è resa necessaria per introdurre una ulteriore fonte di diversificazione nel patrimonio, in considerazione dell’atteso aumento di correlazione tra gli investimenti in titoli di stato e azionari. L’apertura dei cambi per le componenti indicate prevede un’esposizione alle valute diverse dall’euro compresa tra il 20% e il 25% dell’intero patrimonio, salvo ovviamente la possibilità di ridurre tatticamente tale esposizione.

L’insieme dei limiti e delle proposte di AAS esaminate risultano compatibili con quanto contenuto nel codice di autoregolamentazione in materia di investimenti promosso dall’AdEPP e adottato da Inarcassa nella riunione del CdA del 22 settembre 2016.

Come di consueto la fase di preparazione della proposta di AAS prevede il rispetto dei seguenti principi:

(a) la ripartizione strategica delle attività, con l’individuazione della percentuale di patrimonio da investire nelle varie classi di strumenti (le asset class, di cui sono specificate le aree geografiche, i settori di attività, le valute di riferimento, nonché i margini entro i quali contenerne l’oscillazione).

Resta in ogni caso fermo che Inarcassa, nell’effettuazione delle proprie scelte di investimento, si ispira, tra l'altro, a principi etici, sociali e ambientali;

 

(b) la natura degli strumenti finanziari nei quali, al momento, si intende investire e i rischi connessi. Questi strumenti possono essere identificati in:

 

(i) mandati di gestione in delega su qualsiasi delle categorie di investimento sopra descritte;

 

(ii) OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) “UCITS compliant” che hanno come oggetto di investimento qualsiasi delle categorie di investimento sopra descritte;

 

(iii) titoli obbligazionari emessi da Stati sovrani o Enti sovranazionali;

 

(iv) titoli obbligazionari emessi da società private appartenenti all'area euro;

 

(v) titoli azionari quotati su qualsiasi listino europeo;

 

(vi) fondi immobiliari AIMF compliant;

 

(vii) OICR alternativi FIA italiani, FIA UE e FIA non UE autorizzati alla commercializzazione in Italia ai sensi dell’art. 44, comma 5 e seguenti del TUF;

 

(viii) OICR alternativi FIA non UE non commercializzati in Italia purché in presenza di accordi di cooperazione tra l’Autorità competente del Paese d’origine dell’OICR alternativo e le Autorità italiane;

 

(ix) operazioni di pronti contro termine e depositi vincolati;

 

(x) strumenti finanziari derivati a fini di copertura e/o riduzione dei rischi finanziari o di efficiente gestione.

 

I rischi connessi con l'insieme di tali strumenti sono: rischi di tasso, di capitale, di cambio, di liquidità, di controparte, di volatilità, di merito di credito e operativi. È bene ricordare che l’investimento immobiliare è caratterizzato dal rischio specifico, fattore di più complessa valutazione, soprattutto in termini di valori attesi e di contributo al rischio del patrimonio.

È evidente che il maggiore contributore di rischiosità dell’allocazione è l’investimento azionario;

 

(c) modalità di gestione diretta o indiretta che si intende adottare e stile.

 

Per ogni asset class compresa nell’AAS, in conformità con la normativa in vigore, possono essere utilizzate le seguenti tipologie di investimento:

 

  1. investimento diretto tramite negoziazione realizzata direttamente dalla struttura interna;
  2. investimento indiretto mediante conferimento di un mandato di gestione:
    1. passivo (se replica un determinato benchmark);
    2. attivo (se non replica un determinato benchmark);
  3. sottoscrizione di OICR o FIA (Fondi di Investimento Alternativi).

 

Il monitoraggio del patrimonio costituisce un aspetto fondamentale della gestione finanziaria e immobiliare di Inarcassa. Grazie ai sistemi di monitoraggio sviluppati con la Banca depositaria Inarcassa è in grado di valorizzare giornalmente l’intero patrimonio ai prezzi correnti di mercato e dunque di monitorare con costanza l’evoluzione delle performances complessive e di ogni singolo comparto di investimento.

Un altro aspetto rilevante cui la gestione operativa pone particolare attenzione è la misurazione dei costi sostenuti, sia di gestione sia di negoziazione (espliciti e impliciti nei prezzi di acquisto e vendita dei titoli).

Nel caso di utilizzo di mandati di gestione in OICR e FIA, la struttura verifica che i costi addebitati siano coerenti con quanto previsto dalle convenzioni di gestione. In generale, considerato che il ricorso agli OICR e ai FIA risulta di dimensioni non trascurabili, la struttura verifica periodicamente anche l’incidenza sulla redditività dei costi, tenendone conto al momento della formulazione delle singole proposte di investimento.

La trasparenza delle informazioni costituisce elemento fondamentale anche nella comunicazione nei confronti degli iscritti. E anche in questo campo Inarcassa la mette in atto attraverso la pubblicazione trimestrale sul sito internet della composizione dettagliata del patrimonio nonché dei riferimenti opportuni per le informazioni di dettaglio sul fondo immobiliare Inarcassa RE.

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