Obblighi contributivi e modalità di pagamento: tutte le agevolazioni messe in campo da Inarcassa

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Contribuire: un obbligo, un'opportunità

L’affermazione dell’autonomia previdenziale dei professionisti è passata attraverso l’adozione di un modello fondato sull’indipendenza finanziaria, sul divieto di contribuzione statale e sulla ricerca dell’equilibrio di lungo periodo sul piano pensionistico. Un sistema di solidarietà endocategoriale, basato sulla comunanza di interessi degli iscritti, all’interno del quale ciascuno concorre con il proprio contributo a sostenere le erogazioni delle quali si giova l’intera categoria. È evidente, in un sistema di questo tipo, l’importanza della contribuzione. Ma spesso il differimento temporale della pensione rispetto alle cadenze contributive fa emergere, nella percezione individuale, solo gli aspetti obbligatori dell’adempimento, a scapito dell’opportunità che questo istituto rappresenta. Costruire correttamente e puntualmente il proprio futuro previdenziale, accedere alle possibilità che Inarcassa ha messo in campo per sostenere i contribuenti in questo percorso, beneficiare dei servizi di welfare anche nel corso della vita lavorativa “attiva” sono elementi che, pur nelle difficoltà dell’epoca attuale, non possono sfuggire a chi deve mettere in sicurezza se stesso e la propria famiglia. In questo senso parlare di gestione del credito vuol dire, per Inarcassa, porre in campo tutte le iniziative percorribili a sostegno dell’adempimento e a tutela della solidarietà di categoria, ben consapevoli del fatto che, se non valgono per ciascuno e per tutti, i diritti e gli obblighi diventano privilegi o ingiustificate discriminazioni. Le strade percorse e le iniziative adottate sono molteplici, alcune già in essere, altre “in cantiere”, altre ancora allo studio e hanno interessato tre aspetti fondamentali:

 

  • L’agevolazione dell’adempimento,
  • La sostenibilità nella gestione delle inadempienze,
  • Il recupero dell’insoluto.

 

 

L'agevolazione dell'adempimento

 

I canali di pagamento

Nel corso del tempo versare i contributi è diventato più semplice. Molti gli strumenti a disposizione degli associati che hanno visto, nel campo dei versamenti diretti, affiancarsi al MAV – utilizzato oramai dagli inizi di questo millennio – l’SDD e il Modello F24. Introdotto per la prima volta nel 2000, il MAV è oggi il canale prevalentemente utilizzato dagli associati, con il quale possono provvedere al pagamento direttamente in banca senza costi aggiuntivi – presso Poste Italiane o sul web con i servizi di home banking. Il suo utilizzo garantisce, grazie alle caratteristiche tecniche e fatti salvi i tempi del circuito bancario e di quello postale, la tempestiva attribuzione degli importi di dettaglio dei versamenti in estratto conto. Il bonifico bancario, seppur possibile, si pone come modalità “di emergenza” in quanto meno performante in termini di tempestività e correttezza di acquisizione.

 

 

Quattro anni fa il mondo bancario è stato fortemente ridisegnato con l’introduzione dell’Area unica dei Pagamenti in Euro (SEPA) che consente di disporre versamenti nei paesi dell’Eurozona e per quelli Ue che non hanno adottato la moneta unica (oltre a Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda). All’interno del SEPA è stato adottato l’SDD, SEPA Direct Debit, una disposizione permanente di bonifico che ha sostituito il vecchio RID, semplificando così le operazioni bancarie senza rischiare di dimenticare le scadenze. Già dal 2017 il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa ha deciso di “premiare” una platea caratterizzata dalla puntualità e correttezza nell’adempimento previdenziale, offrendogli la facoltà di utilizzare l’SDD per versare il conguaglio contributivo a rate. Non un versamento unico con scadenza nel mese di dicembre, dunque, ma tre versamenti posticipati, a marzo, luglio e novembre dell’anno successivo. I riscontri positivi dell’iniziativa hanno spinto a valutare la possibilità di estendere l’SDD a tutto il mondo delle rateazioni e dei pagamenti dilazionati. Ciò con l’obiettivo di garantire una platea sempre più ampia di professionisti che, a causa della carenza di lavoro e della contrazione dei redditi, ricorre al versamento rateale dei contributi, attraverso il monitoraggio continuo delle scadenze e la tempestiva acquisizione delle somme dovute.

 

 

Ultimo arrivato il sistema del versamento unitario che, attraverso il Modello F24, consente di utilizzare i crediti tributari per il pagamento dei contributi dovuti in tempi più contenuti rispetto alla classica istanza di rimborso. Si tratta di un canale per il quale, da pochissimi giorni, è arrivata l’approvazione ministeriale necessaria ad attivare il percorso di convenzionamento e di adeguamento tecnologico con Agenzia delle Entrate.

 

Le rateazioni

Con le rateazioni Inarcassa sostiene gli associati in difficoltà diluendo nel tempo, previa elaborazione e accettazione di specifici piani di rientro, le scadenze contributive. Si tratta di un fenomeno che è cresciuto con l’avanzare della crisi. Basti pensare che negli ultimi cinque anni sono stati elaborati oltre 100.000 piani di rateazione, il cui puntuale rispetto consente il rilascio del certificato di regolarità contributiva.

 

La sostenibilità nella gestione delle inadempienze

 

Le sanzioni

Il particolare momento che stanno vivendo le professioni, segnate dalla crisi e dal crollo del PIL dell’edilizia, ha spinto il Consiglio di Amministrazione e il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa a ridisegnare, alleggerendolo, il sistema sanzionatorio. L’obiettivo è quello di agevolare il professionista nel pagamento dei contributi, rimodulando la sanzione in modo tale da tutelare chi differisce il pagamento per “dimenticanza” delle scadenze in proporzione al ritardo: più è breve, maggiore è la tutela. Un sistema, quindi, costruito all’insegna della gradualità che, però, ad oggi, non ha trovato l’approvazione dei ministeri vigilanti in nome di una presunta disincentivazione al pagamento con riflessi sulla stabilità delle finanze pubbliche.

 

Gli strumenti di conciliazione

Da tempo però la Cassa tutela i professionisti in difficoltà offrendogli l’opportunità di attivare una serie di strumenti quali, ad esempio, gli istituti di conciliazione come il Ravvedimento operoso (ROP) e l’Accertamento con adesione (ACA). Attivando il primo gli associati hanno la possibilità di abbattere del 70% le sanzioni per ritardi fino a 24 mesi, mentre l’utilizzo dell’ACA comporta un abbattimento, sulle sanzioni, del 30%. Per entrambi è disponibile on line una funzione di rateazione automatica in 36 mesi. La combinazione di questi strumenti con le diverse possibilità di rateazione del debito è quindi una formidabile opportunità di ritorno in bonis, a costo contenuto, per tutti coloro che sono fermamente intenzionati a tutelare il proprio futuro previdenziale.

 

Inarcassa On Line

La consapevolezza e la conoscenza sono alla base del corretto adempimento degli associati. Con Inarcassa On line ciascuno può verificare, con immediatezza e semplicità, importi e date dei versamenti dovuti. Oltre alle informazioni relative alla posizione contributiva IOL segnala eventuali irregolarità e consente l’accesso immediato agli istituti di conciliazione, prima ancora che Inarcassa rilevi il debito attraverso i canali ordinari. Uno strumento a supporto della prevenzione di comportamenti sanzionabili e di conoscenza del proprio risparmio previdenziale.

 

 

Vitruvio

All’impossibilità di erogare sostegni diretti agli associati, che non rientrano nella sua mission, Inarcassa contrappone la ricerca intermediata di soluzioni che sostengano chi è in difficoltà con i pagamenti: Vitruvio ne è un esempio. Si tratta del nuovissimo servizio selezionato per offrire agli associati la possibilità di accelerare l’incasso dei crediti vantati per prestazioni professionali verso le pubbliche amministrazioni italiane. Con Vitruvio, i professionisti possono finalmente accedere ad uno strumento finanziario – quello del credito pro soluto – finora riservato alle sole imprese.

 

 

 

 

 

Il recupero dell'insoluto

Tutto questo comporta la necessità che, a fianco delle iniziative di sostegno, si adottino anche iniziative che, a fronte di inadempienze conclamate, operino per il recupero dell’insoluto a garanzia delle tutele collettive e degli equilibri di lungo periodo. In questo senso Inarcassa, che sull’insoluto ha da tempo perseguito azioni in via giudiziale, ha sottoscritto una convenzione con Agenzia delle Entrate Riscossione per il recupero dei contributi non versati. Gli associati che ricevono una cartella esattoriale hanno comunque la possibilità, in base alle regole che disciplinano la riscossione a mezzo ruolo, di accedere a pagamenti rateali concessi direttamente da Agenzia delle Entrate Riscossione. Queste agevolazioni, che sospendono l’avvio di azioni esecutive da parte dell’Agente della Riscossione, non hanno tuttavia effetto sulla posizione dell’associato nei confronti di Inarcassa che, pertanto, rimane irregolare fino all’integrale soddisfazione del debito. Non poter versare i contributi significa mettere a rischio l’importo della pensione futura, in special modo con il metodo di calcolo contributivo. La previdenza è conquista sociale irrinunciabile. Un risparmio che investe sulla continuità sostanziale del tenore di vita. In questo senso, la previdenza è una regola, una regola che vale per tutti e che, per sua natura, deve essere costante e sostenibile nel lungo periodo. Una regola il cui mancato rispetto costituisce un danno per chi non adempie ma al tempo stesso, se non gestito, un ingiustificato privilegio nei confronti di tutti coloro che, anche se con fatica, curano puntualmente i propri obblighi.

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