La Corte dei Conti promuove la gestione dell’Associazione

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Confermato l’equilibrio strutturale del sistema previdenziale. L’avanzo economico del 2017 è di quasi 615 milioni di euro

Inarcassa gode di una situazione economico- finanziaria favorevole. È quanto emerge dalla Relazione sull’andamento gestionale dell’Associazione per l’anno 2017, pubblicata lo scorso aprile dalla Corte dei Conti, con deliberazione n.37/2019. Il quadro delineato è ampiamente positivo: l’avanzo economico si attesta a 614,8 milioni di euro e porta così il patrimonio netto poco al di sopra dei 10 miliardi; la Riserva Legale si attesta su valori di gran lunga superiori alle 5 annualità di pensioni correnti richieste dal d.lgs. 509/1994: il rapporto tra patrimonio netto e oneri pensionistici correnti è, infatti, pari a 16,7 invariato rispetto al 2016. Le Casse di previdenza sono soggette ad una pluralità di controlli da parte di Autorità diverse per l’importante funzione svolta di rilevanza costituzionale. Tra i controlli rientra quello della Corte dei Conti, richiamato proprio dalla Costituzione (art. 100, secondo comma) e dalla normativa di settore, a partire dal d.lgs. 509/1994 (art. 3, quinto comma). Ogni anno pertanto la Corte svolge il controllo generale sulla gestione delle singole Casse e predispone la relativa relazione, con la quale riferisce al parlamento il risultato del controllo eseguito.
La Relazione esamina i vari ambiti di attività della Cassa: organi istituzionali, personale, gestione previdenziale e assistenziale, morosità contributiva, gestione patrimoniale, bilancio tecnico ed equilibrio di medio-lungo periodo.
 
Organi istituzionali I compensi, in riduzione rispetto al 2016, sono “in linea con il generale contenimento della spesa per il personale con i tetti retributivi previsti dalla legge”. La gestione delle risorse umane registra infatti una diminuzione del costo complessivo per il personale, con un onere medio unitario anch’esso in calo (da 65.150 euro nel 2016 a 64.810 euro nel 2017).
 

 
 

Sede della Corte dei Conti
 
Gestione previdenziale La gestione previdenziale risulta caratterizzata da indicatori di segno positivo. Il rapporto tra contributi e prestazioni di natura corrente, preso a riferimento dalla Corte dei Conti, è pari a 1,5 e sale a 1,7 se si considerano anche arretrati, riscatti e ricongiunzioni. Il surplus è legato principalmente al favorevole rapporto demografico tra iscritti e pensionati. Nel 2017, infatti, la Cassa registra, a fronte di ogni pensione pagata, oltre cinque iscritti. Il dato è molto positivo nel confronto con il sistema pubblico, con un rapporto che tende all’unità, ma anche nel panorama delle Casse di previdenza.
 

 
 
Dal confronto con l’anno precedente, sia l’indice di copertura sia il rapporto demografico risultano in riduzione. Questo andamento, osserva la Corte, è spiegato prevalentemente dal fisiologico aumento delle prestazioni previdenziali tipico di una gestione che si avvia verso la fase di maturazione. In prospettiva, questo effetto sarà ancora più forte: i prossimi decenni saranno infatti caratterizzati dal passaggio delle generazioni del baby boom dalla fase attiva alla pensione.
Al processo di invecchiamento della popolazione dovrebbe poi accompagnarsi un aumento significativo della speranza di vita media, con un conseguente ulteriore effetto negativo sui conti della Cassa. Un sistema previdenziale, infatti, non va solo valutato a oggi, ma in termini di equilibri prospettici e in base alla sua capacità di garantire la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo. Ed è proprio sulla base delle valutazioni del Bilancio tecnico, sviluppate su un arco temporale di 50 anni, che gli organi di Inarcassa hanno messo mano, per tempo e con lungimiranza, al proprio sistema previdenziale: con la Riforma del 2012, la Cassa è infatti passata dal metodo di calcolo retributivo a quello contributivo in base pro rata.
 
Morosità contributiva La Corte riconosce gli sforzi effettuati da Inarcassa, che ha messo in campo varie strategie e diversi tipi di intervento, che hanno “modificato i criteri in base ai quali selezionare le posizioni da affidare alle società esterne per il recupero dei crediti”. Osserva, tuttavia, che l’ammontare dei crediti è in aumento e raccomanda alla Cassa una “particolare attenzione” nei confronti delle posizioni creditorie verso gli iscritti.
 
Gestione patrimoniale La Corte sottolinea il rispetto degli obblighi di legge per quanto riguarda la presentazione del piano triennale degli investimenti immobiliari e l’invio delle informazioni richieste dalla Covip. Osserva, inoltre, che la Cassa ha adottato un proprio manuale sulla politica degli investimenti e ha aderito ai PRI (Principi per l’Investimento Responsabile) delle Nazioni Unite. Si sottolinea che nel 2017 la “gestione delegata del patrimonio immobiliare è entrata completamente a regime”.
 
 

 
Bilancio tecnico La Relazione è completata dall’analisi del Bilancio tecnico 2016; i risultati, osserva la Corte, “confermano l’equilibrio strutturale del sistema previdenziale” della Cassa nonostante un quadro di ipotesi molto più stringenti, rispetto ai precedenti documenti attuariali, in particolare una significativa revisione al ribasso delle prospettive di crescita di lungo periodo dell’economia italiana. Anche in questo contesto economico, più severo, le valutazioni attuariali danno conto della tenuta del sistema previdenziale della Cassa e della bontà della riforma del 2012.
Il nuovo Bilancio tecnico 2017, in corso di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione nel momento in cui la Corte completava la sua Relazione, conferma la sostenibilità della Cassa aumentando il patrimonio di fine periodo. 
 

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