Le idee di questo numero

Aggregatore Risorse

Under 40 per le ali ritrovate dell’Istituto italiano di Cultura di Parigi

La cité des cultures d’Italie” di stARTT è il nome del progetto vincitore del concorso a inviti “Le Ali ritrovate dell’Hôtel de Galliffet” a Parigi. Nove tra i più promettenti studi della nuova generazione di architetti italiani sono stati invitati a partecipare a un concorso di idee per due ampliamenti dell’Hôtel de Galliffet, sede dell’Istituto diretto da Marina Valensise, che è anche l’ideatrice di un concorso che si è rivelato un ottimo strumento di promozione della giovane architettura Under 40. I “magnifici nove” sono stati scelti da un gruppo di esperti d’architettura italiani e francesi: Pippo Ciorra (senior curator architettura Maxxi), Jean-Louis Cohen (storico dell’architettura, Collége de France), Margherita Guccione (direttore architettura Maxxi), Cino Zucchi (architetto, curatore del Padiglione Italia nella 14esima edizione della Biennale di architettura di Venezia). Le nove proposte architettoniche sono esposte fino al 30 dicembre 2016 presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi.

Per ora ai giovani autori del progetto vincitore, scelto da una giuria composta da Massimo Alvisi, Luca Molinari e Carlo Olmo, è stato riconosciuto come premio un soggiorno nella capitale francese a novembre 2016, nell’ambito di Le Promesse dell’arte, il programma di residenze d’artista che dal 2013 punta al sostegno della creatività ultracontemporanea italiana. Ma sarebbe auspicabile, come ha scritto uno dei giurati (Luca Molinari, su “l’Espresso”), che lo Stato italiano abbia la capacità e l’intelligenza politica di far realizzare il progetto.

stARTT è un giovane studio di architettura e trasformazioni territoriali, con sede a Roma (e un ufficio a Parigi), nato nel febbraio del 2008 da un’idea di Simone Capra (Roma, 1978) e Claudio Castaldo (Latina, 1978), con lo scopo di ideare e gestire, in ogni sua fase, i processi di trasformazione che interessano l’architettura e lo spazio per le attività umane, a partire da competenze specifiche sviluppate, in sede o in rete, con altre strutture e diverse esperienze disciplinari. Dal 2011 Francesco Colangeli (Roma, 1982) e dal 2013 Dario Scaravelli (La Spezia, 1981) si sono uniti al team.

 

È italiana la lezione dei Docks di Marsiglia

Chi è passato questa estate da Marsiglia dalle parti del porto – a pochi passi dal Mucem di Rudy Ricciotti e di Roland Carta, e dalla Città del Mediterraneo di Stefano Boeri – non ha potuto non notare un bell’esempio di rigenerazione urbana che nei due anni precedenti era nascosto dalle impalcature: Les Docks. La riconversione dei magazzini portuali (quattro corti con negozi, ristoranti e sei piani di uffici in corpo di fabbrica lungo 365 metri) ha prodotto uno spazio pedonale continuo, ma anche un laboratorio sociale. I nuovi Docks sono frutto di un investimento di 50 milioni di Constructa e JPMorgan, che hanno scelto, tra decine di progetti internazionali, quello di uno studio genovese: 5+1AA, di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo, che nella realizzazione – ultimata nell’ottobre scorso – hanno convolto artisti e designer italiani oltre a un buon numero di aziende del Made in Italy. Lo studio genovese ha ricevuto citazioni sulla stampa internazionale e nazionale, anche non specializzata, per l’importante lavoro fatto sui Docks di Marsiglia nel ricucire la separazione e costruire un nuovo e potente spazio pubblico e commerciale, assolutamente non convenzionale.

I progettisti di 5+1AA hanno fatto dei Docks anche una vetrina delle eccellenze italiane nel design, coinvolgendo aziende e singoli artisti.

Lo studio genovese quest’anno si è classificato secondo, con un progetto firmato in collaborazione con lo studio Marco Piva, nel concorso internazionale a inviti per la progettazione di un centro d’arte e congressi nel distretto di Juhang in Cina: due teatri, un biblioteca e un museo su un totale di 40.000 metri quadri. In aprile, poi, è stato invitato al Vectorworks Design Summit dell’aprile scorso a Chicago, per presentare la ricerca e la metodologia nell’esperienza italiana dell’uso del BIM in fase di concorso di architettura.

 

Archmarathon Award per la pietra in architettura

Marmomacc e Archmarathon, l’evento internazionale di architettura che riunisce 42 studi di progettazione provenienti da diversi Paesi del mondo e conta sulla presenza di oltre mille architetti visitatori, hanno avviato un progetto di collaborazione per la promozione e la valorizzazione della pietra in architettura. Presso l’area Forum del Padiglione 1, Marmomacc ospiterà, in due intense giornate “di casting” (30 settembre e 1 ottobre), numerosi studi di architettura che concorreranno nella nuova categoria “Stone”.

Una giuria internazionale valuterà i tre progetti di maggior pregio realizzati con il materiale lapideo tra tutti quelli presentati. Una seconda selezione avverrà durante Marmomacc 2017 e i sei progetti migliori – tre nel 2016 e tre nel 2017 – si contenderanno il primo Stone Archmarathon Award che sarà consegnato in occasione di Archmarathon 2018. 

 

 

 

Tagcloud

#tagCloud
Seleziona un argomento
tra quelli più cercati