Il futuro della professione

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Architetti e ingegneri tra internazionalizzazione e nuove sfide

È del tutto evidente che una parte cospicua degli ormai duecentomila architetti e ingegneri italiani dovranno trovare, e rapidamente, un sostanzioso sbocco di lavoro all'estero se vorranno sopravvivere come professione con un futuro dignitoso.

Per la verità i più giovani già da tempo stanno viaggiando e facendo esperienza con l'Erasmus, mentre gli studi professionali più forti e strutturati si muovono da soli, con referenze e programmi di marketing che, a volte, hanno ottenuto risultati di tutto rilievo.

Restano a metà del guado la gran maggioranza degli studi medio-piccoli, meno strutturati e più rivolti a farsi la concorrenza con il prezzo sul mercato di prossimità.

Ora CNAPPC, Inarcassa e la sua Fondazione e anche ALA Assoarchitetti, la quale si muove in parallelo con le presentazioni itineranti delle mostre del Premio Dedalo Minosse, stanno quasi contemporaneamente proponendo il lavoro dell'architetto e dell'ingegnere medio italiano nel mondo.

È una sfida tutta da giocare! Chi sono e chi saranno i nostri interlocutori ideali oltre confine? Sarà più favorevole proporre a costoro identità singole, portatrici di eccellenze di nicchia, oppure filiere capaci nell'insieme di corrispondere a una larga domanda professionale? Esporre la sola professionalità di chi sa progettare e dirigere i lavori, oppure proporre prodotti completi, chiavi in mano, ponendosi a fianco dell'impresa realizzatrice? E poi, avremo qualche sostegno dalle nostre strutture diplomatiche, come avviene efficacemente per molti Paesi nostri concorrenti e, in Italia, con la “diplomazia economica” in favore della manifattura? Anche questo aspetto è influente per dare autorevolezza alle proposte!

Tutti quesiti difficili, anche perché le strategie e le tipologie delle richieste appaiono tante e articolate quanti sono i Paesi da visitare e quante sono le loro differenziate condizioni economiche, di progresso tecnologico, di organizzazione normativa, di liberalizzazione o protezionismo dei mercati e della società.

Per aiutare i colleghi in questa difficile scelta segnaliamo che ALA Assoarchitetti ha già promosso tre viaggi di lavoro: il primo, ormai imminente e più rivolto agli aspetti culturali, in Argentina in corrispondenza della Biennale di Architettura di Buenos Aires, il secondo a Parigi, in novembre, per incontrare presso la Fiera le Mondial du Batiment delegazioni e operatori dell'Africa francofona, il terzo nella primavera 2018 a Il Cairo, in Egitto, per incontrare ancora delegazioni e operatori del Nord Africa e del Vicino e del Medio Oriente.

I prezzi di viaggio e soggiorno sono mantenuti al minimo livello possibile.

Le relative informazioni sono reperibili sul sito www.assoarchitetti.it.

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